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Case Green: 270 miliardi di euro per 7,6 milioni di case interessate

In Italia, tra 5,5 e 7,6 milioni di edifici dovranno essere riqualificati per rispondere alla Direttiva europea sulle case green. Questo imponente sforzo prevede una spesa di circa 270 miliardi di euro, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e il consumo energetico entro il 2050.

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L’Italia si appresta a vivere una rivoluzione verde nel settore edilizio, un cambiamento che riguarderà milioni di edifici tra privati e pubblici, attualmente inadeguati sotto il profilo energetico. Tra 5,5 e 7,6 milioni di costruzioni, classificate nelle fasce energetiche più basse (F e G), dovranno subire interventi di riqualificazione energetica.

Questo imponente sforzo risponde all’ambizione della nuova Direttiva europea Case Green, che mira a un drastico taglio delle emissioni di gas serra e a una significativa riduzione del consumo energetico, proiettando il settore verso l’obiettivo di zero emissioni entro il 2050.

Le stime, fornite da enti quali Fillea Cgil e Unimpresa, prevedono una spesa complessiva che potrebbe raggiungere i 270 miliardi di euro, delineando uno scenario in cui la transizione energetica si annuncia come una delle maggiori sfide infrastrutturali e sociali per l’Italia nei prossimi anni.

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La direttiva “Case Green” e le sue implicazioni

Al centro della discussione sulla transizione energetica vi è la nuova Direttiva europea Case Green, la quale ha già suscitato un’ampia gamma di reazioni tra i diversi stakeholder italiani.

Approfondisci: Direttiva Case Green: la rivoluzione degli edifici a emissioni zero

Da un lato, si evidenzia l’urgente necessità di adeguarsi a standard energetici più sostenibili, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fissati per il 2050. Dall’altro, le preoccupazioni per le conseguenze economiche e sociali di tale transizione sono palpabili.

Il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, sottolinea la necessità di procedere con cautela, evidenziando le difficoltà legate al raggiungimento degli obiettivi intermedi previsti per il 2030 e il 2040, soprattutto a causa dell’età avanzata degli immobili italiani. Le parole del Ministro pongono l’accento su una programmazione dettagliata degli interventi, che dovrebbero spaziare dall’installazione di pompe di calore alla sostituzione degli infissi con soluzioni a doppio vetro, enfatizzando che la Direttiva impegna lo Stato italiano, piuttosto che i singoli proprietari, nella realizzazione di tali interventi.

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È evidente l’importanza di una strategia che consideri le specificità del contesto italiano, compreso il tessuto urbano storico e la frammentazione della proprietà immobiliare, per evitare che l’obbligo di riqualificazione energetica si traduca in un onere insostenibile per i cittadini.

Contestualmente, associazioni come Confedilizia chiedono che il governo italiano operi per migliorare il testo della Direttiva nella prossima legislatura europea, allo scopo di mitigare gli impatti potenzialmente negativi sulla popolazione.

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Le sfide economiche e le risposte del sistema bancario

Affrontare la transizione verso edifici più sostenibili dal punto di vista energetico comporta sfide economiche significative, tanto per lo Stato quanto per i cittadini. Secondo stime fornite dal Codacons, gli interventi necessari per adeguare un’abitazione agli standard previsti dalla nuova normativa europea variano tra i 35.000 e i 60.000 euro, con la sola sostituzione della caldaia che può richiedere fino a 16.000 euro.

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Questi numeri evidenziano la necessità di politiche di sostegno efficaci, in grado di alleggerire il peso finanziario per le famiglie, specialmente quelle meno abbienti.

In questo scenario, il ruolo del sistema bancario diventa cruciale. Giovanni Sabatini, direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), sottolinea l’importanza di facilitare l’accesso ai cosiddetti mutui verdi. Questi strumenti finanziari, destinati all’acquisto di abitazioni ad alte prestazioni energetiche o alla riqualificazione di immobili esistenti, possono rappresentare una leva fondamentale per sostenere la transizione energetica.

L’ABI invoca, inoltre, una maggiore trasparenza e accessibilità dei dati relativi alla classe energetica degli edifici, elemento che potrebbe stimolare ulteriormente gli investimenti in questo settore.

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Critiche e sostegno alla direttiva

La Direttiva europea sulle case green non manca di sollevare critiche e preoccupazioni tra i politici e le autorità regionali italiane, evidenziando un panorama di opinioni contrastanti. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha espresso un giudizio severo, definendo la direttiva “una follia inaccettabile”, soprattutto per la mancata considerazione delle realtà sociali e territoriali diverse all’interno dell’Unione Europea.

La posizione di Fontana riflette la preoccupazione che le prescrizioni europee possano non tenere adeguatamente conto delle specificità e delle esigenze di ciascun Paese membro, mettendo a rischio la fattibilità delle riforme richieste.

Nonostante le critiche, vi sono anche voci che sostengono con forza la direttiva, sottolineando i potenziali benefici in termini di efficienza energetica, riduzione della dipendenza da fonti fossili e stimolo per il settore dell’edilizia e dell’artigianato. Patrizia Toia, europarlamentare del Partito Democratico, plaude all’iniziativa europea, mettendo in evidenza i vantaggi che una maggiore efficienza energetica potrebbe portare, non solo in termini economici, ma anche per la salute pubblica e l’ambiente. Anche l’associazione Assoimmobiliare riconosce l’ineludibilità della transizione green nel settore immobiliare, sottolineando la necessità di affrontare questa sfida con un approccio organico e di lungo periodo che coinvolga l’intera filiera edilizia.

La Direttiva, quindi, si colloca al centro di un dibattito complesso, che intreccia questioni economiche, sociali e ambientali. Mentre le critiche evidenziano le sfide e le difficoltà di implementazione, il sostegno raccolto sottolinea l’importanza strategica di questa transizione per il futuro energetico e ambientale dell’Italia e dell’Europa.



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TAGS: case green, Direttiva Case Green, Direttiva europea case green, edilizia sostenibile, mutui verdi, riqualificazione energetica, spesa riqualificazione

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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