Per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici e risparmiare sui consumi il cappotto termico è diventato un mezzo essenziale. Uno strumento che contribuisce anche al conseguimento degli obiettivi stabiliti dalla direttiva UE “Case Green”, in base alla quale nei prossimi anni i Paesi membri hanno il dovere di assicurare una riduzione dei consumi medi di energia degli edifici residenziali esistenti.
L’utilità del cappotto termico per gli edifici non è quindi in discussione, tuttavia è importante conoscere le regole sulle diverse agevolazioni prima di intraprendere qualunque tipo di intervento.
Riguardo ai bonus edilizi, infatti, nel 2024 la situazione è diventata abbastanza complessa. In alcune circostanze è possibile scegliere tra i vari incentivi, mentre in altri casi è riconosciuta una sola agevolazione statale. Di conseguenza, l’importante è muoversi nella direzione giusta per fruire dell’incentivo più conveniente e della detrazione fiscale più alta.
Cappotto termico con Superbonus, Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni, ecco quello che c’è da sapere per una scelta coscienziosa e vantaggiosa.
Sommario
Per gli interventi per la realizzazione dei cappotti temici nei condomini, con i lavori iniziati nel 2024, potrebbe convenire la richiesta dell’agevolazione prevista con il Superbonus. Quando i lavori da intraprendere interessano l’isolamento termico delle superfici verticali opache, inclinate e orizzontali e riguardano l’involucro per più del 25% delle superfici disperdenti lorde degli edifici, i condomini possono chiedere il Superbonus al 70% fino al 31 dicembre 2024 o al 65% fino al 31 dicembre 2025.
Nel 2024 l’incentivo ha un tetto massimo di spesa pari a:
Possono fruire dell’agevolazione prevista con il Superbonus per la realizzazione dei cappotti termici le persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, professioni o arti. I titolari dei redditi d’impresa possono ottenere l’incentivo per il cappotto termico perché l’isolamento termico rientra tra gli interventi trainanti che interessano le parti comuni degli edifici.
Con lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, è permesso di fruire del Superbonus soltanto sotto forma di detrazione IRPEF in quattro rate di uguale importo.
Approfondisci su: Superbonus 2024: la guida completa
Advertisement - PubblicitàPer realizzare i cappotti temici con nuovi ed efficaci interventi, tali da migliorare le prestazioni energetiche e ridurre i consumi negli edifici, il Superbonus non è l’unica opportunità agevolativa prevista dalle regole vigenti. Sempre riguardo ai condomini, un’alternativa valida è ricorrere all’ecobonus. Questa misura agevolativa, in vigore fino al 31 dicembre 2024, prevede una detrazione fiscale per l’efficientamento energetico degli immobili con aliquote variabili.
Per i lavori di riqualificazione energetica, riguardo le parti comuni di immobili condominiali che interessino l’involucro per almeno il 25%, con l’ecobonus è prevista un’aliquota pari al 70%.
Un’altra considerazione da fare con attenzione è relativa ai parametri di qualità di cui al Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015. Infatti, nell’ipotesi in cui con i lavori di miglioramento delle prestazioni energetiche estive ed invernali si raggiunga almeno la qualità media di cui al D.M, l’aliquota sale al 75% e tale detrazione potrebbe essere più conveniente del Superbonus.
La soglia massima di spesa sulla quale applicare la detrazione del 70% o del 75% è pari a 40mila euro, da moltiplicare per il numero delle unità immobiliari componenti gli edifici.
La ripartizione della detrazione in dieci rate annuali e non in quattro, come stabilito per il Superbonus, è un altro aspetto che potrebbe spingere i contribuenti a scegliere la misura dell’ecobonus. La ripartizione della detrazione in dieci anni abbassa gli importi delle rate e, i contribuenti con delle capienze fiscali basse, hanno così meno possibilità di perdere parte delle somme di cui avrebbero diritto.
La scelta tra superbonus ed ecobonus è, quindi, da ponderare anche in base alle condizioni soggettive degli interessati.
Approfondisci: Ecobonus 2024: La guida all’incentivo, gli interventi e i massimali di spesa
Advertisement - PubblicitàUn’altra possibilità data ai contribuenti italiani con le agevolazioni statali è riconducibile al bonus ristrutturazioni. Nel 2024, sia per gli edifici unifamiliari che per i condomini, è permesso richiedere tale incentivo anche per i lavori edilizi e tecnologici comportanti dei risparmi energetici.
Il bonus ristrutturazioni prevede un’aliquota pari al 50% e un tetto massimo di spesa di 96mila euro per ogni unità immobiliare, con una detrazione divisa in dieci rate annuali. L’aliquota della detrazione, nella misura del 50%, è dunque più bassa rispetto alle aliquote fruibili con le misure del superbonus e dell’ecobonus.
Approfondisci: Bonus Ristrutturazione 2024: la guida completa, i lavori ammessi, la documentazione
Advertisement - PubblicitàSempre sino alla fine del mese di dicembre 2024, per i condomini, i lavori di efficientamento energetico abbinati agli interventi di riduzione dei rischi sismici nelle aree 1, 2 e 3 danno diritto alla detrazione dell’80%, nei casi in cui determinino il passaggio a una classe inferiore di rischio.
La detrazione sale all’85% quando i lavori determinano, invece, il passaggio a due classi inferiori di rischio.
La detrazione fiscale è applicabile su un tetto massimo di spesa di 136 mila euro, da moltiplicare per il numero delle unità immobiliari presenti negli edifici e divisa in dieci rate annuali.
Sono previste dunque dalla normativa delle condizioni molto favorevoli non solo per incentivare l’efficientamento energetico e la riduzione dei consumi ma anche per ridurre sensibilmente i rischi sismici, in un Paese particolarmente a rischio come l’Italia, con interventi mirati sugli edifici.
Approfondisci: Sismabonus: Guida Completa e tutti i documenti obbligatori
Advertisement - PubblicitàLe unità immobiliari indipendenti e gli edifici unifamiliari dal 2024, per i lavori di efficientamento energetico, hanno la possibilità di fruire esclusivamente dell’ecobonus. La detrazione spettante può essere richiesta dalle persone fisiche, compresi gli esercenti professioni e arti, da società di persone e di capitali e dagli enti pubblici e privati che non effettuano attività commerciali.
I tetti massimi di spesa e le aliquote cambiano a seconda dei lavori e degli immobili interessati. L’ecobonus per i cappotti termici è pari al 65% dei costi sostenuti, mentre il tetto massimo ammonta a 60mila euro e la detrazione è divisa in dieci rate annuali di uguale importo.
A differenza dei condomini, per le unità immobiliari indipendenti e gli edifici unifamiliari l’unica possibilità agevolativa è il ricorso all’ecobonus.
Il 2024 è ancora un anno “amico” per i contribuenti italiani, con la possibilità di svolgere una serie di interventi edilizi con il sostegno delle agevolazioni statali. Si tratta di diverse opportunità agevolative che in un futuro prossimo saranno precluse o limitate a un campo di applicazione più ristretto.
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