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Caos Superbonus e Bonus edilizi: gli architetti scrivono a Draghi

In una lettera aperta l’Ordine degli Architetti di Roma esprime le difficoltà che i professionisti del settore stanno affrontando a causa di una normativa poco chiara riguardante i bonus edilizi, esortando il premier Draghi a trovare una via di uscita.

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In una lettera aperta l’Ordine degli Architetti di Roma esprime le difficoltà che i professionisti del settore stanno affrontando a causa di una normativa poco chiara riguardante i bonus edilizi, esortando il premier Draghi a trovare una via di uscita.

La missiva è stata pubblicata sul sito ufficiale dell’Ordine e sulle pagine del Corriere della Sera, per esprimere le difficoltà che i professionisti stanno affrontando da quando bonus edilizi e superbonus, che avrebbero dovuto facilitare gli iter fiscali, sono entrati in vigore.

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La richiesta di un dialogo

L’accusa è diretta: la norma è scritta male e sembra non tener conto di quelle che sono le effettive tempistiche di progettazione ed esecuzione dei progetti edilizi, rallentando i lavori e facendo impennare i costi, nonché i contenziosi con i clienti.

L’Ordine chiede un dialogo col Governo per poter trovare una nuova strada da seguire, ma non manca di sottolineare come, all’epoca della stesura delle nuove modifiche apportate alla norma, ci furono diverse rimostranze e dubbi espressi dai professionisti del settore. Rimostranze che, evidentemente, ai tempi rimasero inascoltate dall’esecutivo.

Le normative sui bonus per l’edilizia, tra cui il Superbonus 110% e l’Ecobonus, sono state modificate molteplici volte negli ultimi due anni. Questa indecisione e i continui rimaneggiamenti al testo del decreto ne dimostrano le carenze non solo per quanto riguarda la tutela di abusi edilizi, ma l’incapacità di approcciare i problemi con uno sguardo realistico e consapevole al mondo dell’edilizia, che potrebbe arrivare solo da un confronto serrato con gli addetti ai lavori.

Le modifiche, pensate per rendere più sicure le transazioni tra tecnici, clienti e banche, hanno finito per rendere disagevole sia per cittadini che per i liberi professionisti le manovre necessarie per adempiere agli obblighi fiscali.

L’ultima modifica risale al 25 Febbraio dell’anno corrente.

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Le Polizze assicurative sui Cantieri edili

Il decreto-legge in questione impone di stilare una polizza singola per ogni cantiere, aggiungendo di fatto, come sottolineano gli architetti nella lettera aperta, un’ulteriore rischio di aggravio fiscale, che andrebbe a colpire sia i professionisti che, naturalmente, gli utenti finali. Tra le modifiche apportate dal decreto, il ritorno della possibilità per gli addetti ai lavori di effettuare uno sconto direttamente in fattura al cliente.

Questa opzione era stata inizialmente salutata come una novità positiva, che avrebbe potuto far ripartire con slancio il comparto edilizio. In poche parole, il cliente avrebbe potuto beneficiare immediatamente dello sconto, e il tecnico avrebbe poi effettuato la cessione del relativo credito in banca.

Nonostante le aspettative, il problema è peggiorato e i cantieri sono ancora rallentati o addirittura fermi.

La cessione del credito, infatti, ha creato la possibilità di dar luogo a frodi per circa cinque miliardi di euro ai danni dello Stato. È stato dunque necessario limitare il passaggio da un soggetto all’altro e mettere delle limitazioni a questa tipologia di transazione.

Purtroppo, le modifiche, affastellate le une sulle altre, create per arginare il problema, hanno finito per creare un iter complesso e confusionario.

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Le banche e la cessione del credito

Moltissime banche hanno finito per ricevere tante richieste di cessione da ingolfarsi e non poterle soddisfare tutte. Tanto che, ad Aprile 2022, le due principali banche italiane hanno dichiarato stop alla cessione del credito per Superbonus e bonus casa.

Intesa Sanpaolo e Unicredit hanno risentito, insieme anche a istituti di credito più piccoli, dei problemi causati dalla normativa, fermando l’accettazione di nuove domande di cessione fino a una modifica dell’iter fiscale.

In una situazione già critica per il comparto, con cantieri che subiscono l’aumento dei prezzi delle materie prime, questo rallentamento ulteriore causato dalle difficoltà degli istituti di credito è davvero un duro colpo per il settore edile.

Ovviamente, date tutte queste difficoltà, sta diventando più difficile aprire nuovi cantieri e iniziare nuovi progetti. Con un’ironia quasi crudele, che la lettera aperta dell’Ordine non manca di definire “teatro dell’assurdo”, la stessa norma che avrebbe dovuto far ripartire il settore lo sta assassinando.

L’Ordine degli Architetti di Roma, supportato dalla Federazione degli Ordini degli Architetti del Lazio, racconta nella propria lettera aperta di lavori bloccati durante l’esecuzione e dei conseguenti danni non solo per i tecnici, ma anche per i cittadini, tutti impantanati da una fiscalità confusionaria.

I disagi sono accusati in tutto il Belpaese, e chiaramente i tecnici vogliono intervenire. “Chiediamo un dialogo per tracciare una strada nuova”, scrive l’Ordine, “che non preveda insidie ad ogni passo”.

Non viene infatti messa in dubbio la necessità di introdurre misure apposite per contrastare le frodi, ma si sottolinea come la normativa abbia di fatto penalizzato anche i cittadini onesti, rendendo il percorso verso immobili più ecologici e sostenibili incredibilmente accidentato, e bloccando la tanto attesa ripresa del settore edilizio italiano.

Architetti e professionisti del settore sono disponibili per fornire il loro parere e tracciare una normativa che non sia debilitata da un astrattismo di fondo, ma sia consapevole delle reale condizioni che si affrontano durante un progetto edilizio.

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In conclusione

La lettera si conclude con una frase accorata e lapidaria: “È necessaria una via d’uscita, non c’è più tempo da perdere“.

E di tempo se ne è già perso abbastanza. Dalla crisi economica del 2008, il settore edile non è riuscito a raggiungere una piena ripresa economica. La crisi decennale è stata causata, secondo alcuni analisti, dall’assenza dello Stato.

Mentre in Europa, infatti, i governi investivano nel settore per farlo ripartire, l’edilizia italiana è rimasta da sola a combattere contro i mulini a vento. Un cammino di ripresa fragile e titubante, che si è trovato di fronte, nel 2020, la crisi derivata dalla pandemia.

Sia i professionisti dell’edilizia che i privati cittadini attendono di vedere risposte efficienti, basate su una vera comprensione del settore e delle numerose problematiche che affronta. L’Ordine degli Architetti ha lanciato la sua proposta di collaborazione, nella speranza di una cooperazione efficace con il presidente Draghi per il benessere economico di tutto il Paese.



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TAGS: architetti, Architetti di Roma, draghi, ordine architetti, Superbonus, Superbonus 110%

Autore: Redazione Online

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