Con un recentissimo quesito abbiamo l’occasione di chiarire nuovamente quali siano gli interventi che effettivamente possono essere agevolati con il Bonus Ristrutturazioni e quali siano le condizioni per i vari interventi.
Con un recentissimo quesito affrontato proprio nella giornata di oggi dal Fisco, abbiamo l’occasione di chiarire nuovamente quali siano gli interventi che effettivamente possono essere agevolati con il Bonus Ristrutturazioni e quali siano le condizioni per i vari interventi.
Il Bonus Ristrutturazioni infatti è forse il bonus casa che ammette più tipologie di lavori agevolabili, spesso anche molto differenti tra loro, e prevede differenti condizioni in base alla natura dell’intervento.
Andiamo dunque a vedere nello specifico quali siano realmente i lavori ammissibili e se, in quest’ottica, sia possibile l’installazione di un impianto a pompa di calore e di altre tipologie di impianti.
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Sommario
Prima di addentrarci nel cuore dell’argomento, ricordiamo che, con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2022, il Bonus Ristrutturazioni ha ottenuto la proroga fino al 2024 senza subire modifiche. Lo stesso, bene o male, è accaduto per la gran parte degli altri bonus casa, ad eccezione del Bonus Facciate che invece ha ottenuto il rinnovo solo fino al 31 dicembre 2022 e con aliquota ridotta dal 90% al 60%.
Per saperne di più leggi: “Manovra 2022 è Legge: misure, incentivi, tutte le novità 2022”
Torniamo quindi al quesito pubblicato sul portale FiscoOggi, che ha come oggetto appunto il Bonus Ristrutturazioni e gli interventi ammissibili all’incentivo.
L’istante di oggi è un contribuente che sostiene di voler installare, in un immobile di proprietà regolarmente accatastato, dei condizionatori a pompa di calore.
Chiede per questo alle Entrate se tale intervento possa essere ammesso come “manutenzione straordinaria” alle agevolazioni con aliquota al 50% concesse dal Bonus Ristrutturazioni.
Nel caso in cui la risposta dovesse essere affermativa, l’istante domanda inoltre se tale intervento possa far nascere le condizioni per usufruire anche del Bonus Mobili.
Leggi anche: “Bonus Mobili 2022: come funziona, cosa cambierà”
Advertisement - PubblicitàDomande simili a quelle poste dal contribuente in questo caso, sono state affrontate diverse volte dal Fisco. Ciò proprio per il fatto che il Bonus Ristrutturazioni ammette una varietà di interventi molto estesa, ma prevede anche regole e limiti differenti da seguire in base al caso e quindi il suo utilizzo può facilmente creare confusione.
La concezione generale porta a pensare, ad esempio, che il Bonus Ristrutturazioni agevoli esclusivamente lavori di restauro, recupero, ristrutturazione o manutenzione.
Ciò che molti non sanno invece è che sono ammessi all’incentivo con aliquota al 50% anche:
Proprio in riferimento alla terza categoria di interventi, che comportano il miglioramento in termini di prestazioni energetiche, il Bonus Ristrutturazioni concede anche l’installazione di nuovi impianti.
Gli interventi volti all’efficientamento energetico che possono essere agevolati con il Bonus Ristrutturazioni sono sostanzialmente compresi in due grandi categorie, ovvero:
Per quanto riguarda la prima categoria, sono concessi tutti quegli interventi di coibentazione termica che possano diminuire la dispersione di calore verso l’esterno. Più precisamente, è possibile operare su:
In riferimento invece alla sostituzione e all’installazione di impianti ad alta efficienza energetica, è possibile:
Come possiamo vedere quindi, il Bonus Ristrutturazioni concede come interventi agevolabili anche quelli che prevedono la sostituzione o l’installazione ex novo degli impianti, tra cui la sostituzione di un vecchio generatore con un nuovo impianto a pompa di calore per il riscaldamento e/o il raffrescamento degli ambienti.
Rientrano in questa categoria dunque anche i condizionatori a pompa di calore, come richiesto dall’istante.
Advertisement - PubblicitàIn riferimento al Bonus Ristrutturazioni, ricordiamo che questo è uno tra gli incentivi che concedono di scegliere modalità di utilizzo alternative alla detrazione diretta in 10 anni.
Tali opzioni alternative alla detrazione sono la cessione del credito e lo sconto in fattura, validi per il Superbonus 110% , il Bonus Facciate, l’Ecobonus, il Sismabonus e anche il Bonus Ristrutturazioni. (Approfondisci qui).
Proprio in riferimento al Bonus Ristrutturazioni però, come abbiamo visto nell’articolo “Bonus Ristrutturazioni: Cessione e Sconto, quando non sono ammessi”, la cessione e lo sconto non sono sempre disponibili.
Il Bonus Ristrutturazioni ammette di scegliere la cessione o lo sconto in alternativa alla detrazione solo per i seguenti interventi:
Tutti gli altri interventi, inclusi quelli volti al risparmio energetico, possono invece essere utilizzati solo con la detrazione diretta in Dichiarazione dei Redditi. Ma anche qui ci sono delle eccezioni.
Sebbene infatti l’installazione di nuovi impianti non rientri specificatamente tra gli interventi ammissibili al Bonus Ristrutturazioni che possono essere utilizzati anche con le opzioni alternative, in realtà, come chiarito con la Circolare n. 7/2021 delle Entrate, l’intervento di l’installazione o l’integrazione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva a pompa di calore è riconducibile alla categoria della “manutenzione straordinaria”.
Visto dunque che per tutti interventi di manutenzione straordinaria conseguibili con il Bonus Ristrutturazioni è ammesso l’utilizzo tramite cessione o sconto, anche la sostituzione di vecchi impianti rientra tra questi.
Advertisement - PubblicitàAllo stesso discorso si ricollega il secondo quesito dell’istante, ovvero se sia possibile in seguito a tali interventi beneficiare anche del Bonus Mobili.
La risposta non può che essere affermativa, visto che appunto il Bonus Mobili con aliquota al 50% è usufruibile solo nel caso in cui si conseguano interventi agevolabili con il Bonus Ristrutturazioni, a partire da quelli di manutenzione straordinaria fino a tutti gli interventi di entità maggiore.
Sono esclusi in tal senso solo i lavori di manutenzione ordinaria.
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