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Bonus Mobili: sì anche per lavori eseguiti in proprio

Il Bonus Mobili consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici che siano destinati ad arredare un immobile che è stato oggetto di interventi edilizi agevolabili.

Bonus Mobili: sì anche per lavori eseguiti in proprioBonus Mobili: sì anche per lavori eseguiti in proprio
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Il Bonus Mobili consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici che siano destinati ad arredare un immobile che è stato oggetto di interventi edilizi agevolabili.

Nello specifico, il Bonus Mobili può essere usufruito da chi consegue determinati lavori edilizi incentivabili con il Bonus Ristrutturazione, con il Sismabonus oppure con il Superbonus.

Per beneficiare dell’incentivo è indispensabile sostenere le spese per l’acquisto dei mobili tra la data di inizio e la data di fine della realizzazione dei lavori edilizi agevolabili, a prescindere da quando vengano effettivamente sostenute le spese legate gli interventi.

In determinati casi è possibile beneficiare del Bonus Mobili anche se i lavori agevolabili che danno diritto all’incentivo vengono eseguiti in economia, ovvero in proprio, senza la necessità di rivolgersi ad un’impresa di costruzione o ristrutturazione.

Approfondiamo di seguito.

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Bonus Mobili: quali interventi sbloccano l’accesso alla detrazione?

Il Bonus Mobili è dunque fruibile in detrazione nella misura del 50%, ma per averne diritto è obbligatorio che nell’immobile da arredare si conseguano specifici interventi edilizi agevolabili.

I lavori che danno diritto all’acquisto agevolabile di mobili ed elettrodomestici sono i seguenti:

  1. Tra i lavori ammissibili al Bonus Ristrutturazione, danno diritto al Bonus Mobili gli interventi di:
    • Manutenzione ordinaria sulle parti comuni degli edifici condominiali;
    • Manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, sia su singole unità immobiliari che sugli edifici condominiali;
    • Interventi di ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati da eventi calamitosi per i quali è stato dichiarato lo Stato di Emergenza, anche qui su edifici condominiali e singole unità;
    • Acquisto di unità immobiliari ubicate all’interno di edifici che sono stati interamente oggetto di restauro, risanamento conservativo o di ristrutturazione edilizia per mano di un’impresa di costruzione o ristrutturazione, che provvede a vendere o assegnare le singole unità entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori edilizi. Per approfondire, leggi: “Bonus Ristrutturazioni per acquisto: come funziona
  1. Tra i lavori agevolabili con il Sismabonus, invece sono ricompresi:
    • Tutti i lavori edilizi ammissibili all’incentivo che sono volti alla riduzione del rischio sismico e che vengono conseguiti nelle Zone di rischio 1, 2, 3 secondo la classificazione sismica del territorio italiano;
    • Anche l’acquisto di un’unità immobiliare ubicata all’interno di un edificio (in Zona 1,2,3) che è stato demolito e ricostruito con criteri antisismici per mano di un’impresa di ristrutturazione o di costruzione, e che vengono assegnate o vendute entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori. Per saperne di più, leggi: “Sisma Bonus: anche per acquisto immobili antisismici
  1. Tra i lavori ammessi al Superbonus invece danno diritto al Bonus Mobili:
    • Gli interventi volti alla riduzione del rischio sismico agevolabili con il Sismabonus (in Zone 1, 2, 3) che possono essere maggiorati al 110% o al 90% con il Super Sismabonus;
    • L’acquisto di unità ubicate in edifici demoliti e ricostruiti con criteri antisismici, di cui al Super Sismabonus Acquisti potenziato;
    • Gli interventi mirati all’abbattimento delle barriere architettoniche. L’intervento rientra nella categoria dei lavori trainaTI, che devono essere eseguiti in concomitanza ad almeno un intervento trainaNTE per essere agevolabili col Superbonus. Per approfondire, leggi: “Superbonus 110% e barriere architettoniche: quali spese ammesse
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Bonus Ristrutturazione: lavori in economia ammessi, le condizioni

Tra gli incentivi di cui abbiamo parlato – Superbonus, Bonus Ristrutturazione e Sismabonus – il Bonus Ristrutturazione è l’unico che dà la possibilità di eseguire i lavori anche in economia.

Gli interventi in economia sono quelli che il beneficiario della detrazione sceglie di eseguire:

  • In prima persona;
  • Ricorrendo a proprie maestranze;
  • Affidando gli interventi a lavoratori autonomi.

Si tratta in sostanza di tutti i casi in cui per l’esecuzione degli interventi non ci si rivolge ad un’impresa di ristrutturazione o di costruzione, ma si decide appunto di gestirli autonomamente.

Gli interventi che possono essere eseguiti in economia dal beneficiario sono tutti quelli che risultano normalmente agevolabili con l’incentivo. Per sapere quali sono, leggi: “Bonus Ristrutturazione: tutti i lavori che si possono eseguire

Bisogna tuttavia fare una precisazione fondamentale.

È vero infatti che gli interventi agevolabili con il Bonus Ristrutturazione possono essere ammessi anche se eseguiti in economia dal soggetto beneficiario.

In questo caso però non sarà possibile fruire della detrazione per le spese legate all’effettiva realizzazione degli interventi. Potranno essere ammesse al beneficio esclusivamente le spese sostenute per l’acquisto di tutti i materiali necessari alla realizzazione dei lavori, anche se l’acquisto dovesse avvenire prima dell’inizio degli stessi interventi.

Il punto è stato chiarito tempo fa con la Circolare n. 121 dell’11 maggio 1998, che ha specificato espressamente come:

Il contribuente che esegue in proprio i lavori ha comunque diritto alla detrazione […], sia pure limitatamente alle spese sostenute per l’acquisto dei materiali utilizzati.

Un anno dopo, la Circolare n. 122 del 01 giugno 1999 ha invece precisato che le spese per l’acquisto dei materiali per i lavori eseguiti in economia con il Bonus Ristrutturazione possono essere sostenute anche: “con data precedente a quella di inizio lavori”.

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Bonus Mobili: come funziona per lavori eseguiti in proprio

Tornando dunque al Bonus Mobili, nella nuova guida aggiornata a tutti i Bonus Casa 2023 dell’Agenzia delle Entrate, si chiarisce che l’incentivo è ammissibile anche nel caso in cui i lavori dovessero essere eseguiti in economia.

Le spese sostenute quindi per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici possono essere ammesse a detrazione nella misura del 50% anche nel caso in cui il soggetto beneficiario dovesse realizzare per conto proprio gli interventi edilizi agevolabili con il Bonus Ristrutturazione.

In questo caso:

  1. Il soggetto non potrà considerare nella detrazione al 50% del Bonus Ristrutturazione le spese sostenute per l’esecuzione degli interventi agevolabili;
  2. Il soggetto avrà diritto però a beneficiare del Bonus Ristrutturazione, sempre con detrazione al 50% fino a 96.000 euro, per le spese sostenute per l’acquisto dei materiali da utilizzare per i lavori.

Avendo diritto al Bonus Ristrutturazione per le spese per l’acquisto dei materiali, il soggetto maturerà anche il diritto alla detrazione al 50% del Bonus Mobili per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

Anche in questo caso rimane comunque obbligatorio che le spese legate all’acquisto di mobili e arredi risultino sostenute entro la data di inizio e la data di fine dei lavori edilizi di cui al Bonus Ristrutturazione -nonostante, come spiegato, il soggetto non potrà detrarre le spese per i lavori, ma solo quelle per l’acquisto dei materiali.

Ricordiamo che il Bonus Ristrutturazione, così come il Superbonus e il Sismabonus, concede la possibilità di scegliere le opzioni alternative alla detrazione per la fruizione del credito spettante, mediante i meccanismi della cessione del credito o dello sconto in fattura.

Le opzioni alternative possono essere fruite fino al 31 dicembre 2025, la stessa scadenza attualmente stabilita per le spese Superbonus. Il Bonus Ristrutturazione, il Sismabonus e il Bonus Mobili sono invece stati rinnovati per ora fino al 31 dicembre 2024.

Non è possibile beneficiare delle opzioni alternative della cessione del credito o dello sconto in fattura per le spese legate all’acquisto di arredi ed elettrodomestici di cui al Bonus Mobili.

Sarà ammessa infatti in questo caso esclusivamente la detrazione al 50% in dichiarazione dei redditi con recupero in 10 quote di pari importo per 10 anni.

Leggi anche: “Bonus Mobili: spetta per interventi oggetto di cessione e sconto



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TAGS: arredamento, bonus mobili, mobili

Autore: Redazione Online

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