L’eliminazione dell’amianto dagli edifici non è solo una necessità sanitaria, ma anche un’opportunità di risparmio fiscale significativa.
Recentemente, l’Agenzia delle Entrate ha ribadito la detraibilità delle spese per la rimozione dell’amianto, confermando il sostegno economico a privati e imprese.
Ma quali sono esattamente i benefici fiscali attualmente disponibili? E come si possono ottenere al massimo questi vantaggi? Scopriamolo insieme.
Sommario
Tra i benefici offerti dallo Stato, spicca il Bonus Ristrutturazioni che include anche la bonifica dall’amianto. Le spese per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto possono beneficiare di una detrazione fiscale del 50%, calcolata su un massimo di 96mila euro, e ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Questo incentivo non solo facilita la gestione economica dell’intervento ma contribuisce anche alla riqualificazione del patrimonio edilizio italiano. Tuttavia, è importante notare che a partire dal 1° gennaio 2025, le condizioni cambieranno: l’aliquota scenderà al 36% e il tetto di spesa sarà ridotto a 48mila euro.
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L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le spese per la bonifica dall’amianto sono detraibili indipendentemente dalla categoria edilizia dell’immobile e a prescindere dalla realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio.
Questo significa che anche le spese minime, come quelle per il trasporto dell’amianto in discarica, possono essere portate in detrazione.
Advertisement - PubblicitàOltre al bonus ristrutturazioni, il governo italiano ha esteso le opportunità di detrazione anche agli interventi di rimozione dell’amianto effettuati in concomitanza con lavori di efficientamento energetico, grazie all’Ecobonus e al Superbonus.
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Questi incentivi permettono di ottenere una detrazione fiscale del 65% per interventi di riqualificazione energetica globale, con un tetto massimo di spesa di 100mila euro.
Per il Superbonus, che offre una detrazione fino al 70%, è fondamentale dimostrare che la rimozione dell’amianto sia strettamente connessa ai lavori di efficientamento energetico per essere ammissibile.
Questi incentivi non solo promuovono la sicurezza sanitaria ma anche l’efficienza energetica degli edifici, con un doppio vantaggio per il proprietario e per l’ambiente.
Advertisement - PubblicitàIl Piano di lavoro Amianto è un documento fondamentale richiesto dalla normativa italiana per gestire in modo sicuro e conforme tutte le operazioni di rimozione e smaltimento dell’amianto.
Questo piano è obbligatorio per qualsiasi attività che preveda l’intervento su materiali contenenti amianto, sia in strutture residenziali che in ambienti di lavoro.
Prima di iniziare qualsiasi lavoro di bonifica, il Piano di lavoro Amianto deve essere inviato e approvato dall’Asl (Azienda sanitaria locale) o da altri organi competenti. Questo passaggio è cruciale per poter procedere legalmente con le operazioni di rimozione dell’amianto.
Il Piano di lavoro Amianto è quindi uno strumento essenziale per garantire che le attività di rimozione dell’amianto vengano svolte in maniera sicura, efficace e conforme alle normative vigenti, proteggendo sia gli operatori che l’ambiente da possibili contaminazioni.
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Advertisement - PubblicitàOgni anno, l’INAIL mette a disposizione risorse finanziarie tramite Avvisi pubblici regionali o provinciali per supportare le imprese negli investimenti relativi alla salute e sicurezza sul lavoro.
Il finanziamento a fondo perduto può coprire fino al 65% delle spese ammissibili, con un importo che varia tra un minimo di 5mila euro e un massimo di 130mila euro.
Il bando ISI 2023 ha aperto le procedure per la compilazione delle domande il 15 aprile 2024, e chiuderà il 30 maggio 2024, offrendo un’opportunità preziosa per le imprese di ridurre significativamente i costi di bonifica.
Advertisement - PubblicitàIl nuovo Decreto FER 2 mira a incentivare l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, soprattutto per quegli edifici che sostituiscono coperture in amianto con nuovi impianti. Questi incentivi sono particolarmente rilevanti per gli impianti fotovoltaici che sostituiscono l’eternit.
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Oltre agli incentivi sull’energia prodotta, i proprietari beneficeranno di un premio aggiuntivo di 12 €/MWh per tutta l’energia generata. Questo approccio non solo promuove la rimozione di materiali nocivi ma incoraggia anche l’adozione di soluzioni energetiche sostenibili, contribuendo a un duplice obiettivo ambientale e di salute pubblica.
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