La Fase 3 dell’emergenza Covid-19 ci attende, e Berlusconi ha voluto dire la sua per quanto riguarda il settore dell’edilizia. Durante un intervento tenutosi alla Web School di Forza Italia, il leader del partito ha suggerito di rispolverare un vecchio provvedimento, che risulterebbe molto utile in questo periodo difficile per la nostra economia.
Ha affermato con sicurezza che il Governo dovrebbe considerare di attuare il Piano Casa ideato dal Centro-Destra nel 2008, quando egli stesso era Presidente del Consiglio in Italia.
Questa, ha dichiarato, sarebbe la migliore soluzione per favorire il rilancio del settore edile nel nostro Paese.
Advertisement - PubblicitàNell’ultimo periodo sono spuntate fuori diverse idee e proposte per quando riguarda la ripartenza del settore edile in Italia. Come sappiamo infatti, la filiera si trova in grave crisi ormai da 11 lunghi anni, e il lockdown dovuto al Coronavirus non ha fatto che peggiorare la situazione.
Ma la Fase 3 è alle porte, e ora è necessario riflettere su come ricominciare. In qualche modo, l’edilizia deve ripartire, e in questi casi bisogna ascoltare chi di esperienza sul campo ne ha avuta parecchia.
Silvio Berlusconi ha iniziato la sua carriera nel settore edile. Negli anni ’60-’70 si è conquistato un ruolo di primo piano nel mondo imprenditoriale edile e urbanistico. E nel ’77, per la sua carriera riuscita in questo campo, ha ricevuto l’onorificenza di “Cavaliere del Lavoro” da Giovanni Leone, l’allora Presidente della Repubblica.
Insomma, personaggi del genere, di spicco e d’esperienza, dovrebbero senza dubbio essere ascoltati in momenti di crisi come quella che stiamo vivendo.
Advertisement - PubblicitàIl Presidente di Forza Italia ha affermato che per il rilancio del settore edile, è necessario attuare il Piano Casa ideato dal centro destra nel 2008. In particolare, le soluzioni da disporre al più presto sarebbero due:
Berlusconi crede che:
“Solo così si renderà possibile realizzare un grande piano di infrastrutture per completare le troppe opere pubbliche in sospeso, per ammodernare quelle esistenti e per realizzarne di nuove. Si deve sempre tener presente che il nostro Paese sconta una forte carenza infrastrutturale che arriva al 50% nei confronti di Spagna, Francia e Germania. Questo comporta per le imprese italiane un maggior costo del 18% della logistica rispetto alle imprese dei citati Paesi”.
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