Le nuove disposizioni relative ai pagamenti in contante hanno già creato molte discussioni non solo al livello del pubblico, ma anche nel settore bancario.
Le nuove disposizioni relative ai pagamenti in contante hanno già creato molte discussioni non solo al livello del pubblico, ma anche nel settore bancario. Tali regole, difatti, potrebbero contrastare con tutto ciò che concerne la modernizzazione del Paese prevista dal Pnrr. Altresì, le disposizioni rilasciate potrebbero contrastare anche con i tentativi di lotta alla crescente evasione fiscale.
A dirlo è stato Fabrizio Balassone, uno dei membri di spicco della Banca d’Italia, durante l’audizione alle commissioni riunite sulla Legge di Bilancio 2023. Stando alle sue parole, la valutazione lorda dell’importo relativo alla Manovra del 2023, sarà pari a 39,2 miliardi. Una somma cospicua, su cui occorrerà ragionale per ottimizzarne l’utilizzo. Gli allegati più tecnici relativi alla Manovra sono stati resi disponibili agli interessi già la scorsa settimana. Per questo è possibile che la Legge di Bilancio possa avere qualche aggiustamento.
Stando alle parole dell’esperto, la Manovra include tutt’oggi vari aspetti critici che sono stati più volte segnalati senza ottenere delle reazioni valide, volte a correggerle. Tra questi spicca, per esempio, l’accresciuta differenza di trattamento fiscale tra i lavoratori autonomi e quelli dipendenti per quanto concerne i lavoratori sottoposti al regime forfettario e quelli esclusi.
Tutto ciò a causa del periodo d’inflazione, che favorisce i lavoratori sottoposti al regime a tassa piatta e sfavorisce quelli sottoposti alla tassa progressiva.
A questa voce se ne è aggiunta anche un’altra, quella di Antonio Patuelli, il Presidente dell’Abi. Secondo lui, i costi dei pagamenti elettronici si trovano in una costante fase di ribasso. I livelli delle commissioni pagate sono variabili, ma si registra comunque un generale calo.
A tutto ciò si aggiungono anche altre voci, secondo cui il tentativo di Bankitalia di ampliare l’uso del denaro cashless si scontrerebbe con la posizione della BCE, la quale ha già ribadito che la banconota è comunque una moneta a corso legale e che gli Stati membri dell’UE non possono in alcun modo limitare l’uso a favore di altre metodologie di pagamenti oppure di una moneta privata. Dal punto di vista Bankitalia, tale posizione della BCE si scontra con la lotta all’evasione (per la quale l’implemento dei pagamenti cashless è un punto di primaria importanza) e con il Pnrr, che tra i suoi punti di maggior importanza includeva proprio l’ampliamento dell’utilizzo del cashless.
Advertisement - PubblicitàNon è soltanto la questione del contrasto a creare delle aspre discussioni sulla nuova Manovra, bensì anche tutti i rischi che potrebbero dar vita ad altre difficoltà. Difatti, nel 2023 resteranno aperte ancora molte questioni rischiose, tra cui la guerra in Ucraina, la rescissione economica e la crisi energetica. A tutto ciò si potrebbe aggiungere anche la recrudescenza della pandemia e persino la carenza di alcuni materiali.
Considerando tutti questi fattori, la Manovra risulta ancor oggi parzialmente incompleta e quindi oggetto di discussioni che avranno luogo nei giorni a venire. La valutazione positiva su questo impegno è comunque stata confermata dall’Upb, un ente secondo cui il Governo dovrebbe puntare a diminuire il rapporto tra il PIL e il debito pubblico. Secondo un rappresentante dell’Upb, Lilia Cavallari, ci sono comunque molte incertezze da risolvere, per quanto concerne, per esempio le coperture, la flax tax e altre questioni lavorative.
Vi sono poi diverse questioni relative alla spesa sanitaria, che sarà progressivamente ridotta al 6.1% del PIL nel 2025, mentre nel 2019 era del 6.4% di fronte a una spesa media nell’UE pari a 7.9%. Il tutto in un periodo ancora oggi pandemico, in cui si manifesta una costante carenza di personale e che sta diventando un grave problema nel Sistema sanitario nazionale.
Considerata la presenza di nuove ondate di contagi, ben presto potrebbero rendersi necessari nuovi interventi di bilanciamento della Manovra, anche durante il corso del 2023.
Lilia Cavallari ha poi spiegato che l’innalzamento del tetto per i pagamenti in contante fino a 5 mila euro e l’innalzamento fino a 60 euro del limite entro il quale i clienti possono rifiutarsi di pagare con il Pos, si rischiano di allentare due vincoli che contribuivano a contrastare i problemi quali il riciclaggio del denaro e l’evasione fiscale.
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