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Antincendio: gli impianti, regole e normative

Antincendio: gli impianti, regole e normativeAntincendio: gli impianti, regole e normative

Gli impianti antincendio sono un insieme di dispositivi e sistemi progettati per prevenire e combattere gli incendi, al fine di garantire la sicurezza degli edifici e delle persone che vi abitano o vi lavorano.

I principali tipi di impianti antincendio sono:

  • Rilevazione incendi: sono sistemi che rilevano la presenza di fumo, calore o gas per attivare un allarme e dare il tempo di intervenire prima che l’incendio si propaghi
  • Estinzione incendi: sono sistemi che utilizzano agenti estinguenti, come acqua, schiuma, anidride carbonica o polvere, per spegnere un incendio.
  • Ventilazione antincendio: sono sistemi che permettono di evacuare il fumo e il calore dall’edificio in caso di incendio, per garantire la sicurezza degli occupanti durante l’evacuazione.
  • Segnaletica di sicurezza: sono dispositivi di segnalazione, come segnali di fumo e di calore, cartelli di sicurezza e dispositivi di illuminazione di emergenza, che indicano le vie di fuga e le uscite di sicurezza in caso di incendio.

Il costo degli impianti antincendio varia in base alle dimensioni dell’edificio, alla tipologia di impianto e al livello di complessità richiesto. In generale, si può dire che i costi possono variare da poche centinaia di euro fino a diverse migliaia di euro, a seconda delle esigenze.

È importante sottolineare che l’installazione di impianti antincendio è obbligatoria per legge e deve essere effettuata da professionisti abilitati e certificati. Inoltre, gli impianti antincendio devono essere sottoposti a verifiche periodiche e manutenzione per garantirne il corretto funzionamento e la sicurezza.

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La normativa antincendio

La normativa antincendio è un insieme di regole e leggi che stabiliscono le misure di prevenzione e di sicurezza contro gli incendi, per garantire la salvaguardia della vita umana e dei beni. In Italia, le principali leggi che riguardano la normativa antincendio sono:

  • D.M. 3 agosto 2015: questo decreto stabilisce le disposizioni per la prevenzione incendi, la lotta antincendio e la sicurezza degli edifici. In particolare, esso definisce i requisiti per la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione degli edifici, nonché le modalità per l’installazione e la manutenzione degli impianti antincendio.
  • D.Lgs. 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro): questa legge stabilisce le misure di prevenzione e di protezione contro gli incendi nei luoghi di lavoro. In particolare, essa definisce gli obblighi per il datore di lavoro di prevenire gli incendi e di garantire la sicurezza dei lavoratori in caso di incendio.
  • D.M. 10 marzo 1998: questo decreto stabilisce le disposizioni per la prevenzione incendi nei luoghi di spettacolo, nei locali di pubblico spettacolo e negli esercizi di intrattenimento.
  • Norme UNI (Ente Italiano di Normazione): le norme UNI forniscono le linee guida per la progettazione, la costruzione, l’installazione e la manutenzione degli impianti antincendio, nonché le modalità per la formazione e l’addestramento del personale.

In generale, tutte le normative antincendio prevedono l’obbligo di redigere un piano di evacuazione, di installare impianti e dispositivi antincendio, di effettuare la formazione e l’addestramento del personale, nonché di effettuare periodici controlli e verifiche per garantire il corretto funzionamento degli impianti e la sicurezza degli edifici.

La normativa antincendio prevede la classificazione degli edifici in base al livello di rischio di incendio. In generale, gli edifici possono essere classificati in quattro categorie di rischio:

  1. Categoria 1: edifici a basso rischio di incendio, come ad esempio abitazioni unifamiliari e piccoli edifici residenziali.
  2. Categoria 2: edifici a medio rischio di incendio, come ad esempio edifici residenziali con più di due piani, edifici commerciali e uffici.
  3. Categoria 3: edifici ad alto rischio di incendio, come ad esempio grandi magazzini, alberghi, ospedali, scuole e palazzi pubblici.
  4. Categoria 4: edifici ad elevato rischio di incendio, come ad esempio centrali termoelettriche, stabilimenti industriali e depositi di materiali infiammabili.

Gli edifici di categoria 3 e 4 sono soggetti a maggiori prescrizioni e controlli in materia di prevenzione incendi rispetto agli edifici di categoria 1 e 2. Inoltre, per gli edifici di categoria 4, è necessaria una valutazione specifica del rischio incendio da parte di un esperto in materia di sicurezza antincendio.

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Corsi di formazione antincendio

Il corso di formazione antincendio è obbligatorio per alcune categorie di lavoratori, ma non per tutti i professionisti nel settore edilizio.

Il D.Lgs. 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro) stabilisce che il datore di lavoro deve garantire la formazione e l’addestramento dei lavoratori in materia di prevenzione incendi e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Pertanto, i lavoratori che operano in edifici in cui è presente il rischio di incendio, come ad esempio gli operatori delle sale macchine, devono seguire un corso di formazione antincendio.

Inoltre, il D.M. 3 agosto 2015 stabilisce che i professionisti che progettano, installano e manutenzionano gli impianti antincendio devono essere in possesso di una specifica abilitazione professionale e di una formazione continua. Pertanto, i progettisti, gli installatori e i manutentori degli impianti antincendio devono seguire un corso di formazione specifico per essere abilitati e certificati.

In generale si può dire che il corso di formazione antincendio non è obbligatorio per tutti i professionisti del settore edilizio, ma è richiesto solo per coloro che hanno a che fare con la progettazione, l’installazione e la manutenzione degli impianti antincendio e per coloro che operano in edifici con un alto rischio di incendio.

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Il Codice di Prevenzione Incendi (CPI)

Il Codice di Prevenzione Incendi (CPI) è un insieme di norme e disposizioni tecniche che stabiliscono le modalità per la prevenzione e la lotta agli incendi, al fine di garantire la sicurezza degli edifici e delle persone che vi abitano o vi lavorano. Il CPI è stato emanato dal Ministero dell’Interno e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e si compone di diverse parti, tra cui:

  • il regolamento per la prevenzione incendi, che stabilisce le misure di prevenzione e di sicurezza per la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione degli edifici;
  • le norme tecniche per la prevenzione incendi, che definiscono i requisiti per la progettazione e la costruzione degli edifici, l’installazione e la manutenzione degli impianti antincendio, la formazione del personale, la segnaletica di sicurezza e la predisposizione di un piano di evacuazione;
  • le istruzioni per l’uso degli impianti antincendio, che stabiliscono le modalità di utilizzo e di manutenzione degli impianti antincendio, al fine di garantirne il corretto funzionamento;
  • le istruzioni per la sicurezza antincendio, che definiscono le misure di sicurezza per la prevenzione degli incendi e per la salvaguardia della vita umana in caso di incendio.

Il Codice di Prevenzione Incendi è in continua evoluzione e adeguamento, in base alle esigenze e alle innovazioni tecnologiche e alla conformità alle norme europee.

Codice di prevenzione incendi in vigore da Gennaio 2023



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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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