L’audizione ANCE del 18 aprile presso le Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera ha evidenziato un cambio di rotta per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali in Italia. Grazie al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il Paese ha avviato un importante piano di rilancio delle infrastrutture, con un investimento complessivo di circa 108 miliardi di euro.
Sommario
Il Mezzogiorno riveste un ruolo chiave in questo piano, con un investimento complessivo di circa 45 miliardi di euro. Di questi, 12 miliardi saranno destinati alla rete ferroviaria, che presenta un’evidente arretratezza rispetto al resto del Paese e dell’Europa.
Oltre alla rete ferroviaria, anche le grandi reti autostradali del Mezzogiorno presentano risultati negativi. Per ogni 1.000 km² di superficie, si contano solo 18 km di rete autostradale, a fronte dei 30 del Nord e dei 20 del Centro.
Anche in termini di servizi pubblici, le aree del Mezzogiorno sono fortemente penalizzate. Ad esempio, nel Mezzogiorno viene sprecata più della metà dell’acqua immessa negli acquedotti, con il 52,3% di perdite idriche a fronte di una media nazionale del 43,7%.
Per recuperare il ritardo infrastrutturale che divide il Sud dal resto del Paese e dell’Europa, l’Ance sostiene l’importanza di un approccio integrato e orientato allo sviluppo armonico del territorio. In questo contesto, reti autostradali, ferroviarie, porti, aeroporti e infrastrutture sociali assumono rilievo e capacità di incidere sullo sviluppo di un’area solo se programmati, realizzati e gestiti in un’ottica di integrazione territoriale.
Advertisement - PubblicitàIn linea con questa visione, l’Ance accoglie positivamente la volontà di realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina come elemento chiave della politica di rilancio infrastrutturale del Paese. Tuttavia, l’utilità del Ponte sarà massima solo se accompagnata dall’efficientamento delle reti transportistiche del Mezzogiorno, ancora molto lontane dagli standard minimi presenti in altre regioni italiane, e da interventi diffusi sul territorio.
Per garantire la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina e il recupero del gap infrastrutturale del Mezzogiorno, è fondamentale assicurare risorse adeguate per finanziare sia le opere prioritarie sia quelle ordinarie. In particolare, Sicilia e Calabria necessitano di interventi urgenti e consistenti.
La costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta una sfida ingegneristica complessa e stimolante. L’industria italiana delle costruzioni, con la sua esperienza in opere ad elevati standard tecnici ed ambientali in diversi Paesi del mondo, è pronta a raccogliere questa sfida e garantire la massima sostenibilità dell’opera.
Advertisement - PubblicitàNell’ambito della realizzazione del Piano infrastrutturale del PNRR, l’Ance sottolinea due problematiche che richiedono un intervento urgente da parte del Governo:
Il rilancio infrastrutturale del Paese, con particolare attenzione al Mezzogiorno, è una priorità per garantire uno sviluppo equo e sostenibile dell’Italia. La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, insieme a interventi mirati sulle reti transportistiche e sui servizi pubblici delle aree del Mezzogiorno, contribuirà a colmare il divario infrastrutturale e a migliorare la qualità della vita dei cittadini.
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