L’impellente necessità di risparmiare energia, unita alle temperature anomale in questo periodo dell’anno, fa continuamente cambiare le date sui ‘calendari’ e per questa ragione riscaldamento e termosifoni possono ancora attendere.
Leggi l’articolo aggiornato qui: “Accensione riscaldamento: prorogata ancora la data per Novembre per Milano, Torino e altre città“;
Più caldo farà, più tardi si accenderà il termosifone. L’impellente necessità di risparmiare energia, unita alle temperature anomale in questo periodo dell’anno, fa continuamente cambiare le date sui ‘calendari’ e per questa ragione riscaldamento e termosifoni possono ancora attendere.
Per determinare quale sia il fabbisogno termico, l’Italia è stata suddivisa in sei zone ‘climatiche’ con un meccanismo molto semplice: dove fa più caldo, i riscaldamenti si accendono alcuni giorni o settimane dopo: dalla Zona A, dove abbiamo le temperature più elevate, alla Zona F, dove le temperature sono particolarmente fredde e che quindi non dovranno sottostare ad alcuna limitazione.
Città come Milano e Torino si trovano nella Zona E dove i Sindaci, in questi giorni, stanno predisponendo ulteriori rinvii.
Sommario
Con il duplice intento di risparmiare e insieme promuovere l’adozione di pratiche e stili di vita sostenibili, forti anche del fatto che in questo periodo le temperature sono particolarmente elevate e superiori alle medie stagionali, slittano nuovamente le date di accensione dei riscaldamenti a Milano e a Torino.
Ad annunciarlo sono stati rispettivamente i Sindaci delle due città, Giuseppe Sala e Stefano Lo Russo che, dopo aver firmato la prima ordinanza che decretava il 22 Ottobre come data di accensione dei riscaldamenti (per un massimo di 13 ore con una temperatura non superiore ai 19 gradi), hanno rinviato la data al 29 Ottobre.
La decisione del Sindaco Lo Russo, oltre al contenimento dei costi, tiene conto anche dell’inquinamento atmosferico a Torino che ha visto superare il valore limite giornaliero del particolato atmosferico fin dalla prima settimana di Ottobre. Inoltre la scelta del Sindaco di Torino di posticipare l’accensione dei riscaldamenti al 29 Ottobre, permetterà alle famiglie di risparmiare poco più del 6 per cento durante la stagione invernale.
Il Primo cittadino Lo Russo ha anche scritto una missiva in cui invita i 205 Comuni del Torinese in fascia climatica ‘E’ a comportarsi nello stesso modo:
“Come Sindaco della Città Metropolitana di Torino sento l’esigenza di condividere con tutte e tutti Voi alcune linee di comportamento, consapevole che ciascun sindaco, con propria ordinanza, possa decidere di ampliare o ridurre, a fronte di comprovate esigenze, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici […] a valutare di ridurre ulteriormente il periodo di esercizio, posticipando l’accensione al prossimo 29 Ottobre […]”
Il Sindaco di Milano Giuseppe Sala ha invece già anticipato, a margine degli Stati Generali delle biblioteche che, in vista delle possibili stangate legate al caro bolletta, cercherà di guadagnare ancora tempo e deciderà di posticipare nuovamente al 3 Novembre l’accensione dei riscaldamenti. Sala spiega: “Sto facendo delle verifiche visto che il tempo è ancora buono“.
Tutto quindi ancora in sospeso e degno di valutazione da parte del Primo Cittadino.
Anche in questo caso i Comuni della cerchia del Nord potrebbero seguire lo stesso esempio (rimane aperto il ‘caso di Cormano’ dove i caloriferi sono già accesi).
Advertisement - PubblicitàDa una delibera di Giunta approvata il 21 Ottobre, il Sindaco Giuseppe Sala mette al corrente i cittadini che da venerdì 28 Ottobre partiranno anche le misure del Comune di Milano contro il caro bollette.
Queste misure nello specifico vedranno la diminuzione di un’ora dell’illuminazione stradale – il periodo di accensione dei Lampioni sarà diminuito di 10 minuti la sera e di 50 minuti al mattino – e i riscaldamenti più bassi sui mezzi pubblici (bus elettrici, tram e convogli della linea M2).
Attraverso una newsletter del Comune di Milano è partita, martedì 18 Ottobre, la diffusione dei ‘100 consigli per l’ambiente’ che raggiungerà circa cinquecentomila iscritti ogni giorno. Oltre a tutte queste iniziative l’Amministrazione sosterrà un piano progressivo di chiusure settimanali per un giorno alla settimana di quattro tra le sue sedi.
A partire quindi dal 4 Novembre le sedi di via Sile, via Durando, via Bergognone e via Pellico, chiuderanno progressivamente nella giornata di venerdì. I lavoratori coinvolti (circa 2400) potranno scegliere se in quella giornata vorranno lavorare in altre sedi comunali o in smartworking laddove sia previsto il lavoro agile.
A rigor di logica quindi, un ulteriore differimento per il ‘via ai riscaldamenti’ potrebbe essere possibile in entrambe nelle città di Milano e di Torino se le temperature dovessero rimanere così calde e sopra la media. Per contro, i Sindaci Sala e Lo Russo hanno specificato che, in caso di clima particolarmente rigido, possono rapidamente autorizzare con deroga l’accensione degli impianti alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati dal decreto.
Advertisement - PubblicitàLe decisioni dei comuni di Milano e di Torino si inseriscono nel quadro del Decreto legge Cingolani del 6 Ottobre scorso su limiti e orari di riscaldamento che stabiliva la riduzione di 15 giorni (accensione con 8 giorni di ritardo e spegnimento con 7 giorni di anticipo) della stagione termica e la diminuzione di un’ora al giorno del periodo di accensione degli impianti termici.
Una volta definito il calendario per l’accensione e lo spegnimento degli impianti termici, ci saranno i controlli per garantire il rispetto delle regole sui riscaldamenti per l’inverno 2022. Secondo la normativa, come approfondito dal ‘Corriere della Sera’, questi controlli verranno affidati agli Enti Locali nell’ambito delle ispezioni sugli impianti termici che però potranno delegare l’accertamento ad altri organismi privati o pubblici di cui sia garantita la qualificazione.
Per quanto riguarda i condomini dotati di un impianto centralizzato, sarà cura dell’amministratore fornire, entro 10 giorni dalla pubblicazione, il vademecum legato al risparmio energetico.
I controlli saranno a campione e comunque non riguarderanno chi ha un riscaldamento autonomo. Effettivamente lo stesso Cingolani ha detto che “è molto difficile entrare nelle caldaie e nelle docce dei cittadini“, sottolineando che inoltre occorrerebbe “avere gli strumenti per farlo in maniera capillare“.
Agli autonomi si lascia perciò il libero arbitrio, invitandoli in ogni caso ad essere responsabili e ad adottare misure che consentano di limitare il più possibile i consumi eccessivi e inutili.
Le nuove regole sul riscaldamento sono parecchio stringenti e non compatibili con alcune strutture. Da tutte queste limitazioni rimangono quindi esclusi gli ospedali, le strutture per l’assistenza di anziani, gli asili nido le scuole materne, le piscine, le saune, gli edifici per le attività industriali e artigianali e quelli che sono dotati di impianti alimentati ad energie rinnovabili.
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