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Surroga del mutuo: tassi fissi e variabili ai minimi

Il calo dei tassi di interesse e l’allentamento delle restrizioni creditizie spingono i mutuatari a sfruttare la surroga per abbassare le rate mensili e gestire meglio le finanze familiari.

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Con il calo dei tassi di interesse, il mercato dei mutui sta vivendo una fase di rinnovato dinamismo, spingendo molti mutuatari a considerare la surroga come una strategia efficace per ridurre la rata mensile. Questa opportunità si inserisce in un contesto di condizioni creditizie più favorevoli, rese possibili anche da politiche monetarie più accomodanti.

Ma quali sono i benefici reali della surroga e come sta cambiando il panorama del credito in Italia?

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La surroga: un’opportunità per abbassare la rata

Negli ultimi mesi, i tassi fissi e variabili hanno toccato i minimi annuali, rispettivamente al 2,55% e 3,68%. Questo ha incentivato un numero crescente di mutuatari a sfruttare la portabilità gratuita del mutuo per ottenere condizioni più vantaggiose.

La surroga permette infatti di trasferire il mutuo da una banca all’altra, spesso per passare da un tasso variabile a uno fisso o per estendere la durata del piano di ammortamento, riducendo l’importo mensile della rata.

Strumenti di comparazione online hanno reso ancora più accessibile questa opportunità, permettendo ai mutuatari di confrontare le offerte e scegliere quella più adatta.

Le richieste di surroga hanno registrato un’impennata significativa: dal 22,6% nel quarto trimestre 2023 al 35,6% nello stesso periodo del 2024. Questo aumento riflette il desiderio di molte famiglie di alleggerire il peso delle rate mensili e gestire meglio le spese correnti.

Contestualmente, le banche hanno allentato le restrizioni creditizie, incentivando l’accesso al credito anche per categorie tradizionalmente meno agevolate, come lavoratori autonomi e precari.

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Cos’è la surroga del mutuo?

La surroga del mutuo, detta anche portabilità del mutuo, è un’operazione finanziaria che consente di trasferire gratuitamente il proprio mutuo ipotecario da una banca a un’altra per ottenere condizioni economiche più vantaggiose.

Introdotta in Italia con la Legge Bersani del 2007, la surroga permette di modificare elementi chiave del mutuo, come il tasso di interesse (passando ad esempio da variabile a fisso o viceversa) o la durata del finanziamento, mantenendo invariato l’importo residuo del debito. Questo processo non comporta spese per il mutuatario, poiché i costi di istruttoria, perizia e atto notarile sono interamente a carico della nuova banca.

La surroga si configura dunque come uno strumento efficace per risparmiare sulla rata mensile e gestire meglio il bilancio familiare.

Approfondisci: Surroga del mutuo: cos’è, quando si può fare e quanto costa

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Cambiamenti nel Mercato del Credito

Negli ultimi anni, il mercato del credito ha vissuto una trasformazione significativa, in gran parte influenzata dalle politiche monetarie della Banca Centrale Europea (BCE). Dopo un periodo caratterizzato da tassi di interesse elevati e una politica restrittiva, il 2024 ha segnato un cambio di rotta.

Con tre riduzioni del costo del denaro, la BCE ha contribuito a rendere il credito più accessibile, stimolando la domanda di mutui e favorendo condizioni migliori per i mutuatari.

Leggi anche: I tassi sui mutui in Italia: il calo ai minimi da dicembre 2022

Il tasso fisso, da sempre considerato la scelta più sicura per chi desidera stabilità nei pagamenti, ha toccato i minimi degli ultimi anni, scendendo al 2,55% a ottobre 2024. Anche i tassi variabili, legati all’Euribor a 3 mesi, hanno registrato una discesa, con previsioni di ulteriore calo fino al 2% entro ottobre 2025.

Questo scenario ha reso più conveniente per molti mutuatari considerare operazioni di surroga o stipulare nuovi mutui a condizioni favorevoli.

Non solo i tassi più bassi, ma anche le politiche interne degli istituti di credito hanno contribuito a una maggiore apertura verso i richiedenti. Le banche, spinte dal desiderio di incrementare la loro quota di mercato, hanno semplificato i processi di istruttoria, riducendo i tempi necessari per l’approvazione e l’erogazione dei mutui. Questo approccio più flessibile ha favorito anche categorie di clienti storicamente meno servite, come i lavoratori autonomi o chi possiede contratti di lavoro a tempo determinato.

Un altro dato significativo è l’aumento dell’importo medio richiesto dai mutuatari: si è passati da 130.000 euro alla fine del 2023 a 140.000 euro nel 2024. Questo incremento riflette sia la maggiore fiducia dei consumatori nelle proprie capacità di rimborso, sia la necessità di far fronte a costi immobiliari più elevati, soprattutto nelle grandi città.

Questi cambiamenti nel mercato del credito hanno avuto un impatto positivo anche sul rapporto tra domanda e offerta. Le banche sono diventate più disposte a finanziare progetti di acquisto immobiliare e ristrutturazione, offrendo prodotti più flessibili e personalizzati.

In parallelo, i mutuatari stanno sfruttando strumenti digitali per confrontare rapidamente le offerte disponibili, rendendo il processo di scelta del mutuo più trasparente e competitivo.

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Crescita della domanda tra i giovani e al sud

Il miglioramento delle condizioni di mercato ha avuto effetti positivi anche sulla distribuzione geografica e demografica della domanda di mutui.

Le richieste sono aumentate al Centro, al Sud e nelle Isole, mentre tra le fasce d’età, i giovani tra i 26 e i 35 anni rappresentano una quota sempre più rilevante. Questa tendenza segnala un potenziale di crescita significativo per il settore, con le banche che puntano a espandere la loro presenza in mercati tradizionalmente meno serviti.



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Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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