Ad ottobre 2023, si è registrato un significativo aumento dei tassi medi sui nuovi mutui, saliti al 4,37% rispetto al 4,21% di settembre.
A Ottobre 2023 abbiamo assistito a un’ulteriore crescita dei tassi medi sui nuovi mutui, arrivando al 4,37%, rispetto al 4,21% di settembre, come riportato dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
Questo incremento si riflette anche nei finanziamenti alle imprese, con un tasso medio salito al 5,45% da 5,35% di settembre. Queste cifre evidenziano una tendenza di rialzo nel costo del credito sia per i privati che per il settore imprenditoriale.
Advertisement - PubblicitàLa crescita economica, secondo l’ABI (Associazione bancaria italiana), sta rallentando, influenzando negativamente la domanda di prestiti che, nonostante un calo, rimangono superiori ai livelli pre-Covid.
A ottobre 2023, i prestiti a imprese e famiglie hanno mostrato una diminuzione del 3,6% rispetto all’anno precedente. Questo dato, unito alla dichiarazione del vice direttore generale dell’ABI, Gianfranco Torriero, che nega una stretta creditizia, dipinge un quadro di cautela nel mercato del credito.
I prestiti alle imprese non finanziarie e alle famiglie hanno subito delle variazioni in settembre 2023, con una riduzione del 6,7% per le imprese e una leggera diminuzione anche nei prestiti alle famiglie. Interessante notare come, nonostante la diminuzione generale, ci sia stato un incremento nei finanziamenti al consumo, indicando una risposta adattativa delle famiglie al contesto economico.
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Sul versante della raccolta, si assiste a una crescita sostenuta nei depositi a lungo termine, a discapito di quelli a breve termine, con un ammontare delle obbligazioni pari a 239 miliardi di euro.
I tassi sui conti correnti hanno mostrato un lieve aumento, raggiungendo lo 0,51% ad ottobre. Anche il tasso sui nuovi depositi a durata prestabilita è aumentato, toccando il 3,57%.
Parallelamente, il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso ha visto un significativo incremento, arrivando al 4,47% a ottobre 2023, rispetto all’1,31% di giugno 2022.
Advertisement - PubblicitàLe imprese, percependo l’incertezza economica, stanno accumulando risorse nei depositi bancari, con un valore che ha superato i 500 miliardi di euro. Questo comportamento riflette non solo la cautela delle imprese, ma anche le ripercussioni delle scelte di politica monetaria della BCE.
Inoltre, l’incremento dei tassi potrebbe avere implicazioni significative sul mercato immobiliare e sul comportamento dei consumatori, con un potenziale impatto sulle decisioni di acquisto e investimento. Le banche e le autorità di regolamentazione stanno monitorando attentamente queste evoluzioni, e le loro future politiche saranno determinanti per l’andamento dell’economia e del mercato del credito.
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