I tassi di interesse sui mutui e sui prestiti stanno registrando un calo significativo, offrendo nuove opportunità a famiglie e imprese. Secondo gli ultimi dati di Banca d’Italia, il TAEG dei mutui è sceso al 3,55% a dicembre 2023, proseguendo un trend di riduzione che potrebbe continuare nei prossimi mesi. Anche i prestiti per le imprese e il credito al consumo stanno seguendo una dinamica simile.

Ma cosa significa realmente questa riduzione per chi ha un mutuo o per chi sta pensando di accenderne uno? E quali sono le previsioni per il 2025? Scopriamolo insieme.

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Calo dei tassi: cosa dicono i dati di Bankitalia?

Secondo l’ultimo rapporto di Banca d’Italia, il tasso effettivo globale medio (TAEG) applicato ai nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni è sceso al 3,55% nel mese di dicembre, rispetto al 3,71% di novembre. Questa riduzione, seppur contenuta, rappresenta un segnale positivo per chi ha già un mutuo a tasso variabile e per chi intende stipularne uno nei prossimi mesi.

Leggi anche: Taglio dei tassi BCE a dicembre: cosa cambia per i mutui?

Anche il settore del credito al consumo ha beneficiato di un leggero ribasso, con il TAEG che è passato dal 10,24% al 10,09%, mentre i prestiti alle imprese hanno visto una riduzione media dei tassi dal 4,53% al 4,40%.

Questi dati confermano che il costo del denaro sta progressivamente diminuendo, allineandosi alle politiche monetarie della Banca Centrale Europea.

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Mutui e prestiti: quali vantaggi per le famiglie?

Il calo dei tassi di interesse è un’ottima notizia per chi ha in corso un mutuo a tasso variabile, poiché le rate mensili potrebbero progressivamente ridursi. Anche chi sta valutando l’acquisto di una casa può approfittare di condizioni di finanziamento più favorevoli rispetto agli anni precedenti, quando i tassi erano più elevati.

Secondo una stima del Codacons, chi ha un mutuo ventennale con un importo compreso tra 100.000 e 200.000 euro potrebbe risparmiare tra 13 e 27 euro al mese, pari a un risparmio annuo che varia tra 156 e 324 euro. Tuttavia, per chi ha mutui più lunghi, come quelli trentennali, il risparmio potrebbe essere ancora maggiore, arrivando fino a 30 euro al mese, ovvero 360 euro all’anno.

Oltre alla riduzione delle rate per chi ha già un mutuo, ci sono altri vantaggi da considerare:

  • Maggiore accessibilità al credito
    Con il costo del denaro più basso, ottenere un mutuo diventa più semplice. Le banche tendono ad allentare i criteri di concessione del credito, rendendo più accessibile il finanziamento anche a chi ha redditi più contenuti.

  • Possibilità di surroga o rinegoziazione
    Chi ha stipulato un mutuo negli anni passati, quando i tassi erano più alti, può valutare l’opzione della surroga, ovvero il trasferimento del mutuo presso un’altra banca che offre condizioni migliori. Questo può portare a una riduzione della rata mensile o a una diminuzione della durata del finanziamento. In alternativa, è possibile rinegoziare il mutuo con la propria banca per ottenere condizioni più vantaggiose.

  • Prestiti più convenienti per ristrutturazioni e investimenti
    Il calo dei tassi non riguarda solo i mutui per l’acquisto della prima casa, ma anche i finanziamenti per ristrutturazioni o per investimenti immobiliari. Chi intende effettuare lavori di miglioramento energetico o ristrutturazioni può beneficiare di tassi più bassi e, in alcuni casi, di incentivi statali o agevolazioni fiscali.

  • Maggiore stabilità economica per le famiglie
    Un minor costo del denaro significa anche meno pressione sulle spese mensili, permettendo alle famiglie di destinare più risorse ad altri investimenti o al risparmio.

Tuttavia, è sempre fondamentale valutare la propria situazione economica prima di contrarre un finanziamento, tenendo conto della possibile volatilità dei tassi nel lungo periodo e dell’andamento del mercato immobiliare.

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Cosa aspettarsi per il 2025?

Ora che siamo nel 2025, il trend dei tassi di interesse continua a essere un tema centrale per famiglie e imprese. La Banca Centrale Europea (BCE) ha già effettuato alcuni tagli nel corso del 2024, e gli esperti prevedono che nei prossimi mesi ci potrebbero essere ulteriori aggiustamenti, a seconda dell’andamento dell’inflazione e della crescita economica.

Secondo le proiezioni degli economisti, i tassi sui mutui potrebbero stabilizzarsi su livelli più bassi rispetto ai picchi del 2023, rendendo più conveniente l’accensione di nuovi prestiti e la surroga di quelli esistenti.

Tuttavia, le decisioni della BCE dipenderanno da diversi fattori:

  • Inflazione: Se continuerà a scendere, ci sarà spazio per nuovi tagli ai tassi.
  • Economia europea: Una crescita solida potrebbe spingere la BCE a mantenere una politica monetaria più cauta.
  • Mercati globali: Tensioni geopolitiche e commerciali potrebbero influenzare la stabilità finanziaria.

In questo contesto, chi ha un mutuo a tasso variabile potrebbe beneficiare di un’ulteriore riduzione della rata, mentre chi sta valutando un nuovo prestito potrebbe trovare condizioni più favorevoli rispetto agli anni precedenti.