I tassi d’interesse sui mutui e prestiti calano grazie alle politiche BCE, ma il rallentamento economico riduce la domanda di credito, frenando l’accesso a finanziamenti per famiglie e imprese.
Negli ultimi mesi, i tassi d’interesse sui mutui e sui finanziamenti a famiglie e imprese hanno mostrato una significativa riduzione, influenzati dalle decisioni della Banca Centrale Europea (BCE). Questo trend potrebbe rappresentare un’opportunità per chi desidera ottenere un finanziamento a condizioni più favorevoli.
Tuttavia, il contesto economico, caratterizzato da un rallentamento della crescita, presenta sfide che potrebbero condizionare l’accesso al credito.
Ma quali sono i dati più rilevanti e come si riflettono sul mercato?
Sommario
Le politiche di aggiustamento dei tassi della BCE stanno producendo effetti evidenti sui principali indicatori finanziari utilizzati per mutui e finanziamenti. Il tasso Euribor a 3 mesi, fondamentale per i mutui a tasso variabile, ha registrato una media del 2,88% nei primi giorni di dicembre 2024, in calo di 13 punti base rispetto a novembre e di ben 112 punti base rispetto al massimo di ottobre 2023.
Questo andamento offre un’opportunità per chi ha sottoscritto mutui variabili, che potrebbero beneficiare di rate mensili più leggere.
Parallelamente, il tasso IRS a 10 anni, utilizzato come riferimento per i mutui a tasso fisso, si è attestato al 2,15%, in diminuzione rispetto ai mesi precedenti. Tale riduzione rende i mutui a tasso fisso più competitivi, incoraggiando chi è alla ricerca di stabilità nel lungo termine. Questi ribassi rappresentano un segnale positivo, ma riflettono anche la necessità della BCE di sostenere un’economia che mostra segni di rallentamento.
Advertisement - PubblicitàI tassi medi applicati ai mutui casa confermano la tendenza al ribasso, offrendo condizioni potenzialmente più vantaggiose sia per chi desidera acquistare un’abitazione sia per chi vuole rinegoziare il proprio mutuo. A novembre 2024, il tasso medio sui nuovi mutui si è attestato al 3,23%, in lieve calo rispetto al mese precedente e in significativa diminuzione rispetto al 4,42% registrato a dicembre 2023.
Anche i finanziamenti alle imprese seguono questo trend. Il tasso medio applicato ai nuovi prestiti aziendali è sceso al 4,47%, una diminuzione significativa rispetto al 5,45% di un anno prima. Questa riduzione può rappresentare un incentivo per le aziende a investire, ma il rallentamento economico e l’incertezza sul futuro limitano l’effettiva capacità di sfruttare queste condizioni favorevoli.
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Advertisement - PubblicitàNonostante il calo dei tassi, il credito a famiglie e imprese sta rallentando. A novembre 2024, i prestiti erogati sono diminuiti dell’1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con una contrazione più marcata per le imprese (-3,1%) rispetto alle famiglie (-0,2%).
Questo trend è strettamente legato al rallentamento della crescita economica, che induce le aziende a rinviare nuovi investimenti e le famiglie a essere più prudenti nelle decisioni di spesa.
Le banche, da parte loro, stanno cercando di contenere i rischi, applicando criteri di selezione più stringenti nell’erogazione dei prestiti. Questo equilibrio precario tra disponibilità di credito e domanda riflette la complessità del contesto economico attuale, dove anche i tassi bassi non riescono a stimolare una ripresa significativa della domanda di finanziamenti.
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