In un contesto economico sempre mutevole, l’andamento dei tassi d’interesse gioca un ruolo fondamentale. Da luglio 2022 il costo del denaro è aumentato di 400 punti base, passando da zero a 4%, con ulteriori ritocchi in vista.
Questo cambiamento significativo ha inevitabilmente influenzato l’intero panorama dei mutui.
Sommario
La politica monetaria adottata dalla BCE ha creato onde d’urto sui tassi di mercato. Prendendo come esempio un prestito di 150.000 euro, con una durata di 20 anni, la rata mensile ha registrato un’impennata del 63,9%, arrivando a 1.090 euro, rispetto ai 665 euro di un anno fa. Guardando ai mutui da 140 mila euro, con scadenza di 25 anni, la rata è passata da meno di 500 euro a 750 euro, un incremento di oltre il 60%.
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Considerando i futures sugli indici Euribor a 3 mesi, si prevede che gli aumenti dei tassi dei mutui continueranno nei prossimi mesi. Si stima che l’Euribor a 3 mesi toccherà il suo picco a settembre 2023, con il tasso del mutuo medio che potrebbe raggiungere il 5,10%.
Tuttavia, si prevede che i tassi inizieranno a calare da gennaio 2024, con l’Euribor a 3 mesi previsto intorno al 3,42% a giugno 2024.
Advertisement - PubblicitàInevitabilmente, la decisione della BCE e la previsione di ulteriori aumenti a luglio influiranno sui mutui. Questo impatto, tuttavia, varierà in base al tipo di contratto: i mutui a tasso fisso non subiranno variazioni, mentre i mutui a tasso variabile sentiranno l’effetto di queste decisioni. Per coloro che sottoscriveranno un nuovo contratto, le variazioni saranno inevitabili.
È importante, tuttavia, ricordare che vi sono sempre opportunità di risparmio confrontando diverse offerte presenti sul mercato.
MutuiOnline.it ha analizzato gli effetti del rialzo dei tassi sulle rate dei mutui a tasso variabile. Confrontando i dati a partire da gennaio 2022, emerge che la rata di un mutuo variabile da 160.000 euro a 20 anni è aumentata del 40,3% (da 694 euro a 974 euro). Con l’ulteriore rialzo, la rata arriverà a 995 euro, 300 euro in più rispetto a un anno e mezzo fa (+43%).
Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile può considerare la surroga per passare a un tasso fisso o misto. Questa opzione permetterebbe di bloccare il valore della rata nei prossimi mesi. In alternativa, è possibile rinegoziare il mutuo con la propria banca, passando da un tasso variabile a un tasso fisso, rata protetta o con cap.
Advertisement - PubblicitàÈ importante considerare anche le condizioni economiche generali. Alessio Santarelli, direttore generale della divisione Broking del gruppo MutuiOnline, mette in luce la necessità per la BCE di bilanciare le sue decisioni considerando non solo l’inflazione, ma anche la velocità relativa dell’economia europea rispetto a quella americana.
In questo scenario, coloro che hanno bisogno di un mutuo oggi devono tenere a mente che i tassi fissi presentano costi storicamente accettabili e confrontando le offerte è possibile trovare il tasso fisso anche sotto il 3%.
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