In Italia, molte famiglie preferiscono ancora i mutui a tasso variabile, ma questa scelta si sta rivelando sempre più rischiosa a causa dell’aumento dei tassi d’interesse e dell’inflazione.
In Italia, la scelta del tasso variabile per i mutui abitativi continua a essere una preferenza dominante tra le famiglie, nonostante i rischi emergenti legati all’instabilità economica e ai crescenti tassi d’interesse.
I recenti rialzi dei tassi decisi dalla Banca Centrale Europea hanno portato il tasso variabile al 5%, superando il tasso fisso al 4%. Questo incremento si traduce in un notevole aumento delle rate dei mutui, con conseguenze dirette sul budget delle famiglie italiane.
Le ultime ricerche effettuate da Nomisma e Save your home presentate nello studio “Osservatorio Salvalatuacasa” mettono in chiara luce il fatto che i cittadini italiani sono sempre più in difficoltà. I dati alla mano evidenziano che chi percepisce uno stipendio mensile netto inferiore a 1900 euro si trova in seria difficoltà a ottenere e mantenere un mutuo e al tempo stesso avere una vita dignitosa.
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Sempre secondo stime circa il 79% degli italiani ha un reddito lordo sotto i 30mila euro annui, e il 31% non supera i 10 mila euro. L’aumento dei tassi, quindi, comprime ulteriormente le disponibilità finanziarie di questi nuclei. Sorge così la necessità di fare molte più rinunce di quelle che si facevano una volta.
C’è da evidenziare che vi è un’inflazione generale che ha colpito indifferente tutti gli aspetti della vita quotidiana delle persone. Rincaro dei prezzi che purtroppo non è stato bilanciato da un aumento delle entrate per i lavoratori.
Dunque acquistare una casa all’asta risulta molto più conveniente. Si stima infatti, che almeno il 60% di tutti gli immobili presenti in questa tipologia di mercato siano case. Ma interroghiamoci sulle motivazioni della veloce crescita di questo mercato, sui suoi aspetti negativi e su una possibile soluzione per gli acquirenti.
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Una delle principali ragioni dell’incremento delle aste immobiliari è stata indubbiamente l’effetto della pandemia. Diverse attività commerciali, come hotel, alberghi e ristoranti, hanno sofferto a causa della drastica riduzione dei clienti seguita alle restrizioni di movimento imposte per contenere il virus.
Il silenzio nelle nostre strade e città era palpabile, portando molti imprenditori a chiudere definitivamente le loro attività. L’incapacità di restituire i prestiti contratti ha fatto sì che molti di questi immobili venissero messi all’asta.
L’asta infatti, nella maggior parte dei casi, non è altro che un fallimento di una trattativa che c’è stata in passato tra un istituto di credito e un debitore. L’impossibilità di risoluzione del mutuo ha costretto a ricorrere a questa soluzione per trovare al più presto un acquirente, ma abbassando di moltissimo il prezzo originario dell’immobile in questione.
Questo è un importante aspetto negativo che bisogna citare: il valore dell’immobile in questione risulta essere molto svalutato con cali addirittura del 40% del suo prezzo originario.
Questo aspetto negativo però ovviamente si scontra contro l’indiscutibile convenienza per chi sceglie di ricorrere a questa soluzione in questo trovarsi ad acquistare una casa a un prezzo decisamente inferiore rispetto a quanto avrebbe pagato se fosse ricorso al tradizionale mercato del tasso fisso. In molti si sono aggiudicati la casa dei propri sogni proprio grazie all’asta.
Bisogna però ammettere che questa tipologia di mercato immobiliare, in forte crescita, non rappresenta una soluzione definitiva per gli acquirenti e per i creditori. Chi decide di allocare il proprio bene in questa soluzione, non effettua la migliore delle scelte. Non solo perché si vede svalutato il prezzo del suo immobile, ma anche perché la durata del periodo di rateizzazione è molto più inferiore rispetto ai tradizionali mezzi di pagamento.
Una sfida complessa che richiede soluzioni
La situazione attuale del mercato dei mutui in Italia presenta sfide complesse che richiedono soluzioni innovative e un approccio olistico. È fondamentale che istituzioni finanziarie, politiche e sociali lavorino insieme per sviluppare strumenti efficaci che proteggano le famiglie dalla volatilità economica e dai rischi associati ai mutui a tasso variabile.
Solo così sarà possibile garantire stabilità e sicurezza per le famiglie italiane nell’attuale contesto economico incerto.
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