In tema di Superbonus 110%, ormai lo sappiamo, la cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura sono le opzioni alternative con le quali è possibile beneficiare dell’incentivo.
La possibilità di usufruire della detrazione fiscale in altri modi differenti dalla detrazione è stata introdotta proprio con la nascita del Superbonus 110% con il Decreto Rilancio, e ha consentito anche ai soggetti incapienti di poter accedere al beneficio.
La cessione del credito e lo sconto in fattura però non sono state rese disponibili sono per l’usufrutto del maxi-incentivo, ma anche per altri 5 bonus casa, tra cui l’Ecobonus, il Bonus Facciate e il Bonus Ristrutturazioni.
L’introduzione delle opzioni alternative, come prevedibile, ha comportato un incremento notevole delle richieste dei bonus casa, ma da tutto questo ne è conseguita anche la necessità di realizzare un Decreto Anti-Frode.
Approfondiamo di seguito.
Sommario
Usufruire del Superbonus 110% e degli altri Bonus Casa tramite la cessione del credito d’imposta oppure lo sconto immediato in fattura, è una soluzione che ha permesso di ampliare notevolmente i potenziali beneficiari delle detrazioni fiscali.
Tale soluzione però, col tempo, si è rivelata essere per certi versi troppo “concessiva”, in quanto piuttosto difficile da tenere sotto controllo. Nell’ultimo anno, solo in tema di detrazioni fiscali, sono state scoperte frodi che hanno comportato alle casse dello Stato perdite per diversi milioni di euro.
Il tutto è legato appunto alla cessione del credito e allo sconto in fattura, opzioni per le quali alla fine si è reso necessario realizzare un Decreto Ad-Hoc che possa tenere sotto controllo le pratiche degli incentivi. Parliamo ovviamente del Decreto Anti-Frode (DL n. 157 dell’11 novembre 2021), in vigore a partire dal 12 novembre 2021.
Per conoscere tutte le novità previste dal Decreto Anti-Frode, leggi: “Superbonus 110%, Decreto Anti-Frode: cosa prevede, tutte le misure”
Advertisement - PubblicitàSecondo quanto previsto con il Decreto Anti-Frode in merito alle opzioni alternative alla detrazione, quali la cessione del credito e lo sconto in fattura, le operazioni di controllo saranno potenziate nettamente.
Innanzitutto, si è disposto che il visto di conformità che assevera la veridicità dei documenti e dei dati sottoscritti sarà obbligatorio non più solo per il Superbonus 110%, ma per tutti i bonus casa che ammettono le opzioni alternative. Il visto non sarà necessario invece per chi ne usufruisce tramite detrazione.
Riguardo alle verifiche, queste saranno condotte innanzitutto in maniera preventiva, ovvero dal momento in cui i soggetti beneficiari inviano l’apposita Comunicazione alle Entrate esprimendo l’intenzione di usufruire degli incentivi con le opzioni alternative. Dopodiché però, le verifiche continueranno per l’intero periodo di usufrutto del beneficio, e chiaramente anche dopo.
Per quanto riguarda i beneficiari che scelgono per la detrazione diretta in sede di Dichiarazione dei Redditi (in un tempo di 10 anni per la maggior parte delle detrazioni, mentre con il Superbonus 110% il recupero avviene in 5 o 4 anni), i controlli saranno condotti come sempre, ma non si prevedono inasprimenti in questo campo.
Il Governo infatti, con il decreto volto a combattere le frodi, ha voluto puntare i riflettori soprattutto sui beneficiari che, appunto, non possono o non vogliono anticipare denaro per compiere interventi edilizi nella propria abitazione, oppure non hanno un’imposta lorda da detrarre, e quindi scelgono le opzioni alternative.
Ricordiamo inoltre che di recente il Governo ha confermato l’efficacia delle suddette opzioni fino al 2025, introducendo inoltre dei nuovi modelli per la Comunicazione. Per approfondire: “Superbonus 110%, cessione e sconto: proroga al 2025 e nuovi modelli”
Advertisement - PubblicitàInsomma, se un beneficiario sceglie di usufruire del Superbonus 110% o degli altri bonus casa optando per la cessione del credito o lo sconto in fattura, da adesso dovrà farlo con molta più attenzione.
Ma in che modo sono stati inaspriti i controlli, e che cosa si rischia in caso di frode?
Innanzitutto, come già chiarito, con la nascita del Decreto Anti-Frode, le verifiche saranno costanti e molto più intense. A quel punto, se nelle pratiche dovessero emergere dei “profili di rischio”, il Fisco potrà sospenderne l’efficacia e i pagamenti per 30 giorni.
La sospensione dovrà essere comunicata a tutti gli interessati coinvolti con apposita notifica.
In questo periodo di tempo, saranno condotte verifiche ancora più minuziose. Dopodiché, se dai controlli non emergeranno incongruenze, l’usufrutto delle opzioni e degli incentivi saranno riattivati automaticamente.
Nel caso contrario, si disporrà la decadenza del beneficio, ovviamente con il conseguente avvio delle procedure sanzionatorie.
In caso di decadenza del Superbonus 110% o degli altri Bonus Casa, i soggetti coinvolti si troveranno costretti a restituire tutte le somme delle quali hanno beneficiato indebitamente, più gli interessi e le sanzioni ad esse legati.
Advertisement - PubblicitàAttenzione perché non è finita qui.
Il Decreto Anti-Frode applica anche delle limitazioni che riguardano gli stessi controlli che il Fisco potrà condurre. In sostanza, si dispone che le Entrate potranno procedere con l’atto di recupero delle somme entro e non oltre il 31 dicembre del 5° anno successivo a quello in cui si è verificata la violazione.
Il che significa, ad esempio, che se la violazione dovesse avvenire nel 2022, il Fisco avrebbe tempo fino al 31 dicembre del 2027 per procedere con gli atti sanzionatori. Tale procedura è la stessa attualmente vigente per il recupero di crediti d’imposta non spettanti.
In caso invece i crediti dovessero risultare del tutto inesistenti, allora l’Agenzia potrebbe procedere alla notifica fino alla fine dell’8° anno successivo alla violazione.
Leggi anche: “Superbonus 110%: proroga solo Condomini, scadenze, limiti ISEE, cosa sappiamo”
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