Il Decreto 69/2024, noto anche come Decreto Salva Casa, introduce diverse novità in materia edilizia, tra cui nuove regole riguardo le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Cerchiamo quindi di comprendere le nuove normative e le deroghe concesse, la regolamentazione di strutture temporanee edificate per finalità sanitarie, assistenziali ed educative.

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Deroghe e prescrizioni urbanistiche

L’articolo 2 del Decreto 69/2024 consente il mantenimento delle strutture amovibili realizzate durante l’emergenza Covid-19, purché rispettino le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e le normative di settore, incluse le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, e quelle relative all’efficienza energetica e alla tutela dal rischio idrogeologico.

È essenziale inoltre rispettare il codice dei beni culturali e del paesaggio. Queste strutture possono rimanere installate in deroga al vincolo temporale previsto dall’articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del D.P.R. n. 380 del 2001, a condizione che vi siano comprovate esigenze che ne dimostrino la perdurante necessità.

Per mantenere le strutture amovibili, è necessario presentare una CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata) ai sensi dell’articolo 6-bis del D.P.R. n. 380 del 2001.

Questa comunicazione deve includere le comprovate esigenze che giustificano la necessità di mantenere la struttura, l’epoca di realizzazione della stessa e la documentazione pertinente. È importante notare che il comune territorialmente competente ha il diritto di richiedere la rimozione della struttura in qualsiasi momento, qualora risulti non conforme alle prescrizioni e ai requisiti indicati.

La comunicazione di inizio lavori deve essere accompagnata dalla documentazione prevista dall’articolo 9-bis, comma 1-bis, del d.P.R. n. 380 del 2001, per provare l’epoca di realizzazione della struttura. Se non è possibile accertare la data con tale documentazione, il tecnico incaricato può attestare la data di realizzazione con una propria dichiarazione, assumendosi la responsabilità legale della veridicità delle informazioni fornite.

In caso di dichiarazioni false o mendaci, si applicano le sanzioni penali previste dal capo VI del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.

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La documentazione da presentare

Riassumento, per mantenere le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, è necessario presentare una serie di documenti specifici come previsto dall’articolo 2 del Decreto 69/2024.

Ecco i documenti richiesti:

  • Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (CILA): Questa comunicazione deve essere redatta secondo l’articolo 6-bis del D.P.R. n. 380 del 2001 e deve includere:
    • Le comprovate e obiettive esigenze che giustificano la necessità di mantenere la struttura.
    • L’epoca di realizzazione della struttura.
    • La documentazione di supporto.
  • Documentazione per provare l’epoca di realizzazione:
    • La documentazione prevista dall’articolo 9-bis, comma 1-bis, secondo e terzo periodo, del D.P.R. n. 380 del 2001. Questo include:
      • Dichiarazioni, certificati, e qualsiasi altra documentazione amministrativa o tecnica che possa provare la data di costruzione della struttura.
  • Dichiarazione del tecnico incaricato: Nel caso in cui non sia possibile accertare l’epoca di realizzazione con la documentazione standard, il tecnico incaricato può:
    • Attestare la data di realizzazione con una propria dichiarazione sotto la sua responsabilità.
    • Tale dichiarazione deve essere accurata e veritiera, poiché in caso di dichiarazioni false o mendaci, si applicano le sanzioni penali previste dal capo VI del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.
  • Allegati alla CILA: Oltre alla documentazione di cui sopra, è necessario allegare:
    • Qualsiasi altra documentazione richiesta dal comune territorialmente competente che dimostri la conformità della struttura alle normative vigenti (es. norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, ecc.).
  • Eventuali Ulteriori Richieste del Comune: Il comune territorialmente competente può, in qualsiasi momento, richiedere ulteriori documenti o la rimozione della struttura se rileva la non conformità dell’opera alle prescrizioni normative.

Questi documenti sono fondamentali per garantire la conformità delle strutture alle normative vigenti e per dimostrare la loro necessità continuativa.