Si chiama Sismabonus acquisti ed è un’agevolazione fiscale che prevede la detrazione pari al 110% sul prezzo di acquisto di immobili antisismici. Il termine fissato inizialmente per il 30 Giugno è prorogato al 31 Dicembre 2022.
Sommario
In Italia, oltre il 65% degli immobili sono a rischio sismico. Ma cos’è il rischio sismico e come si misura? Il rischio sismico è una stima dell’entità del danno che un immobile potrebbe subire a causa di un terremoto. Si misura grazie a una formula matematica:
Rischio = Pericolosità x Vulnerabilità x Esposizione
In particolare:
Le regioni italiane più a rischio di terremoto sono suddivise in zone. Solo le zone 1, 2 e 3 sono interessate, come vedremo, dalle agevolazioni statali. Ecco quali sono:
La classificazione valuta il livello di pericolo a cui un edificio è esposto in caso di terremoto o calamità naturale. Rispetto alla classe di rischio, vengono stabilite modifiche da apportare ai fabbricati esposti, verifiche, manutenzioni, ristrutturazioni e relative tempistiche.
Questa tipologia di lavori è, in genere, detraibile in sede di Dichiarazione dei Redditi.
Incentivare la manutenzione o il rifacimento (in alcuni casi la demolizione e successiva riedificazione) degli immobili ubicati in zone ad alto rischio sismico è l’obiettivo del Sismabonus. Questo incentivo, per questo, è fondamentale per la salvaguardia degli edifici, delle persone che ci vivono e del tessuto economico e sociale che li circonda.
Advertisement - PubblicitàIl Sismabonus è comparso in Italia con la Legge di Stabilità 2017. Il Decreto 65/2017 ha stabilito, poi, le modalità della sua attuazione, inserendole nelle Linee Guida per la Classificazione del Rischio Sismico delle Costruzioni.
Il 9 Gennaio 2020 è stato pubblicato, quindi, un aggiornamento delle linee guida in merito alla classificazione del rischio sismico delle costruzioni. La stessa disposizione ha anche introdotto una serie di novità che riguardano la certificazione degli interventi effettuati da parte delle imprese edili (D.M. 24/2020).
Successivamente, al Sismabonus si è aggiunto il Superbonus, anch’esso con un’aliquota detraibile pari al 110%: questa agevolazione riguarda sia interventi edili mirati a contrastare il rischio crollo nell’eventualità di un sisma sia opere di riqualificazione energetica (e conseguente riduzione delle emissioni di Co2).
Il Superbonus è dedicato a condomini o fabbricati unifamiliari sui quali i proprietari abbiano eseguito un elenco ben definito di interventi.
Il Sismabonus, invece, è riservato a chi sta acquistando casa da un’impresa edile che ha operato modifiche per riportare a norma un vecchio edificio o addirittura che ha demolito il vecchio fabbricato e, al suo posto, ne ha costruito uno nuovo secondo precise regole antisismiche.
Advertisement - PubblicitàIl termine Sismabonus identifica un complesso di norme che riguardano la ristrutturazione o la ricostruzione di immobili vecchi ubicati in zone soggette ad alto rischio sismico. In realtà, non si tratta di un unico incentivo ma di una serie di agevolazioni:
Come accade per tutti gli altri incentivi statali, anche per il Sismabonus la detrazione si può convertire in credito di imposta. Tale credito di imposta può essere ceduto a terzi, per massimo due passaggi, previa accettazione da parte di chi riceve la cessione di credito. L’accettazione deve, quindi, essere comunicata al Fisco attraverso la Piattaforma dell’Agenzia delle Entrate.
Advertisement - PubblicitàSismabonus acquisti 110% è un’agevolazione fiscale dedicata a tutti coloro che abbiano acquistato unità immobiliari nelle zone soggette a rischio terremoto da imprese edili e aziende di ristrutturazione che hanno demolito vecchi fabbricati e ricostruito nuovi edifici con criteri antisismici, anche ampliando le volumetrie.
Fino al 31 dicembre 2022 la detrazione in sede di Dichiarazione dei Redditi spetta nella misura del 110% a chi:
Dopo la scadenza del 31 dicembre, le agevolazioni torneranno alle aliquote inizialmente previste per il Sismabonus, ovvero:
Il Sismabonus fa riferimento al Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR) 2, ovvero il decreto legge 36/22.
Inizialmente, il termine per completare il rogito era fissato per il 30 giugno ma poi le Commissioni hanno approvato un emendamento che sposta questa data limite al 31 dicembre.
Il DDL è attualmente in fase di approvazione al Senato. Dovrà, quindi passare la prova della Camera, ma sulla questione sembra che non ci siano tensioni politiche.
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