Se l’inquilino non paga l’affitto come stabilito nei termini del contratto, il proprietario dell’immobile ha diritto ad avviare la procedura di sfratto per morosità.

Ciò può avvenire anche nel caso in cui in cui l’affittuario sia in arretrato con il pagamento di un’unica mensilità. Oppure anche se egli non si trova in regola con il pagamento delle bollette per più di due mesi.

Vediamo come funziona lo sfratto per morosità.

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Sfratto per morosità: come funziona, tempistiche

Il locatore può richiedere lo sfratto per morosità dopo un ritardo minimo pari a 20 giorni nel pagamento dell’affitto. A partire dalla data del termine sottoscritta sul contratto.

A quel punto, dal momento in cui l’inquilino riceve l’avviso di sfratto, sarà tenuto a lasciare l’immobile entro un tempo di 60 giorni. Che possono diventare 90 o 120 se il locatario riesce a dimostrare che il mancato pagamento non è imputabile al suo volere, ma che, ad esempio, sia causato da problemi economici dimostrabili.

La procedura è differente se nell’immobile vivono anche minori o disabili. In quel caso, il locatore non potrà sfrattare gli inquilini prima che questi abbiano trovato un’altra abitazione dignitosa nella quale vivere.

Nella notifica di sfratto che viene inviata all’inquilino moroso, il proprietario chiederà sia l’abbandono dell’immobile, sia il pagamento delle mensilità arretrate. L’unico modo per evitare lo sfratto è che il locatario paghi tutte le somme dovute.

A seguito dell’intimazione a lasciare l’immobile, l’inadempiente sarà citato in giudizio, e la prima udienza si terrà dopo un tempo di circa 20 giorni dall’avviso.

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Procedimento a seconda dei casi

A questo punto, i passaggi seguenti dipendono dal comportamento del locatario moroso. Durante l’udienza, se:

  • L’inquilino non si presenta, il Tribunale appura la persistenza della morosità, e dovrà convalidare lo sfratto;
  • Il locatario si presenta e si oppone allo sfratto con delle motivazioni valide in forma scritta, sarà il giudice a decidere se si deve procedere oppure no;
  • L’inadempiente si presenta e paga tutti gli arretrati, la procedura di sfratto si interrompe.

Il caso è differente invece se l’inquilino si presenta in Tribunale e dimostra che la morosità sia dovuta a dei comprovati problemi economici. In questo caso, se i motivi sono validi, il giudice deciderà per la proroga dei tempi di sfratto, con un termine massimo di 90 o 120 giorni (a seconda della gravità del caso).

Infine, se anche entro tale scadenza il locatario non corrisponderà le somme dovute, il giudice emetterà una sentenza immediata di sfratto per morosità. Entro 10 giorni, gli inquilini saranno tenuti a lasciare l’immobile. Se non lo fanno, un ufficiale giudiziario sarà incaricato di procedere con l’esecuzione forzata dello sfratto.