Il Decreto Sblocca Cantieri è un provvedimento introdotto per la prima volta dal Governo con il DL n. 32 del 18 aprile 2019, dunque solo pochi anni fa.
Come si può immaginare, si tratta di una misura strettamente legata al Codice degli Appalti, nata al fine di snellire le procedure per l’avvio dei cantieri e superare la lungaggini burocratiche imposte dal Codice.
Sin dal momento dell’istituzione del Codice degli Appalti infatti, sono state immediate le proteste dei professionisti del settore, che hanno giustamente reputato le disposizioni da seguire troppo “ferree” e complesse, tanto da apparire quasi come un ostacolo per gli interventi.
Per questo motivo il Codice dei Contratti Pubblici è stato modificato più volte con varie integrazioni e disposizioni di legge, e la misura più recente e importante introdotta a tal fine è proprio il Decreto Sblocca Cantieri.
Ma andiamo per gradi e vediamo più specificatamente che cos’è e perché nasce il Decreto Sblocca Cantieri.
Sommario
Il decreto sblocca cantieri nasce quindi con il principale obiettivo di facilitare l’avvio e lo svolgimento dei lavori edilizi, semplificando le disposizioni previste dal Codice degli Appalti.
Il primo Codice dei Contratti Pubblici è di istituzione molto recente, nasce infatti con il Decreto Legislativo n. 163 del 12 aprile 2006, poi sostituito con il DPR n. 207 del 2010. L’ultimo Codice degli Appalti, ancora in vigore, è il DL n. 50 del 18 aprile 2016, convertito poi con l’aggiunta di modifiche nel DL n. 76 del 16 luglio 2020.
Prima del primo Codice ufficiale (quello del 2006) le procedure per gli appalti erano regolate attraverso diverse direttive, nazionali ed europee, che poi sono state appunto riviste e integrate in un solo testo principale che regola oggi tutte le disposizioni.
Il Codice degli Appalti nasce però in seguito agli scandali legati al periodo di Tangentopoli dei primi anni ‘90, per cui fu redatto al fine di costituire delle regole rigorosissime al fine di evitare il più possibile che eventi del genere potessero riaccadere.
Il risultato però fu davvero tragico per l’intero settore edile, in quanto le disposizioni troppo rigide praticamente bloccarono quasi del tutto la possibilità di avviare nuovi appalti. Per questo motivo, nacque la necessità di trovare nuovi modi per snellire tutte le pratiche burocratiche legate al mondo dei contratti pubblici.
In seguito a questa “consapevolezza” vennero introdotte diverse direttive per semplificare il codice degli appalti. Tra le più importanti troviamo il correttivo D.lgs. n. 56 del 2017, poi il DL Semplificazioni n. 135 del 2018, e in seguito la Legge di Bilancio 2019 (Legge n. 145 del 30 dicembre 2018).
Advertisement - PubblicitàArriviamo quindi all’istituzione del Decreto Sblocca Cantieri (DL n. 32 del 18 aprile 2019). Questo, se vogliamo, fu il provvedimento più ambizioso e completo di tutti. Nacque infatti con l’idea di eliminare tutti i precedenti Decreti Ministeriali e interministeriali e tutte le Linee Guida dell’ANAC, così da creare un regolamento unico a cui fare riferimento per normare il mondo degli appalti nella sua interezza.
Il decreto Sblocca Cantieri ha introdotto le seguenti principali modifiche al Codice degli Appalti:
Il Decreto Sblocca Cantieri è stato poi convertito nella Legge n. 55 del 14 giugno 2019, con alcune modifiche piuttosto significative.
Innanzitutto è stata sospesa l’applicazione degli articoli 1 e 2 fino al 31 dicembre 2020, e quindi fino a tale data non avrebbero più avuto validità le seguenti disposizioni:
Tra le modifiche maggiori, si decreta inoltre che la percentuale dell’appalto che è possibile affidare ai subappaltatori non è del 30% né del 50%, ma del 40% fino al 31 dicembre 2020.
Nella legge di conversione si è deciso inoltre per l’abrogazione del provvedimento che consentiva alle stazioni appaltanti di escludere un offerente dalla gara nel caso in cui questo fosse risultato (senza accertamenti definitivi) inadempiente agli obblighi fiscali.
Il percorso normativo relativo al Codice degli Appalti Pubblici e al Decreto Sblocca Cantieri continua quindi con il Decreto Milleproroghe (DL n. 183 del 31 dicembre 2020). Qui si è deciso per la proroga fino al 30 giugno 2021 della percentuale del 40% per concedere i lavori in subappalto.
Advertisement - PubblicitàArriviamo quindi all’ultimo provvedimento, il più recente di tutti, ovvero il Decreto Semplificazioni approvato circa una settimana fa dal Governo. IL DL Semplificazioni/Recovery è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 maggio 2021, con validità a partire dal 1 giugno 2021.
Qui sono state stabilite alcune modifiche al Codice degli Appalti e al Decreto Sblocca Cantieri.
Le ultime novità sono le seguenti:
A partire dal 1° novembre 2021 poi, il DL Semplificazioni/Recovery prevede un nuovo cambiamento di rotta in merito ai contratti di subappalto.
Da tale data infatti non ci sarà più una specifica percentuale massima per l’affidamento dei lavori ai subappaltatori. Le stazioni appaltanti dovranno però indicare in maniera precisa nei documenti di gara quali sono le prestazioni e i servizi affidati in subappalto.
Le stazioni appaltanti saranno anche tenute ad indicare quali sono le opere per le quali sarà necessario rafforzare i controlli ed assicurare una maggiore tutela nei confronti del lavoro e dei lavoratori. Questo non solo per assicurare che i subappaltatori lavorino sempre in sicurezza, ma anche per prevenire che questi possano essere legati ad infiltrazioni criminali, a meno che gli stessi non risultino iscritti all’apposita anagrafe antimafia.
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