L’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’istituzione del Codice Tributo per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta dedicato al restauro e agli interventi conservativi effettuati sugli immobili di interesse storico e artistico.
Con la Risoluzione n. 43/E del 27 luglio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’istituzione del Codice Tributo per l’utilizzo in compensazione del credito d’imposta dedicato al restauro e agli interventi conservativi effettuati sugli immobili di interesse storico e artistico e, pertanto, sottoposti a vincoli di tutela.
Si tratta del credito d’imposta introdotto dal DL n. 73 del 25 maggio 2021, convertito con modificazioni dalla Legge n. 106 del 23 luglio 2021.
Vediamo in che cosa consiste e qual è il Codice Tributo al quale far riferimento per l’utilizzo in compensazione con l’F24.
Advertisement - PubblicitàPer il credito d’imposta previsto dall’art. 65-bis è stato istituito un apposito “Fondo per il restauro e per altri interventi conservativi sugli immobili di interesse storico e artistico”, con la concessione di risorse pari a 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022.
Il Fondo è chiaramente finalizzato alla tutela del patrimonio immobiliare storico-artistico del nostro Paese e, si legge, è stato istituito anche per via degli effetti dell’emergenza economica causata dalla pandemia da Covid-19.
A questo proposito, è stato introdotto il credito d’imposta dedicato agli interventi conservativi effettuati sugli immobili di interesse storico-artistico.
L’incentivo è destinato a tutte le persone fisiche che detengono l’edificio sulla base di qualsiasi titolo idoneo (quindi anche diritti reali e comodato d’uso), a condizione comunque che l’immobile oggetto di interventi non venga utilizzato nell’ambito dell’esercizio d’impresa.
Il credito d’imposta spetta esclusivamente per i pagamenti avvenuti negli anni 2021 e 2022 e viene concesso nella misura del 50% del totale delle spese sostenute. Si precisa comunque che il valore massimo del credito non potrà essere superiore a 100.000 euro per beneficiario.
Come detto, saranno ammesse solo le spese inerenti ai lavori conservativi sugli immobili di pregio, e in particolare quelle legate alla loro:
Il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione con l’F24 e, a questo proposito, con la Risoluzione del 27 luglio 2022, è stato istituito il relativo Codice Tributo, “6979”.
L’incentivo dedicato alla conservazione degli immobili di pregio storico non può essere cumulato con alcun altro contributo o finanziamento pubblico, né con la detrazione pari al 19% prevista dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi all’art. 15, comma 1, lettera g), che agevola “le spese sostenute dai soggetti obbligati alla manutenzione, protezione o restauro delle cose vincolate”.
In alternativa all’utilizzo in compensazione, è possibile inoltre optare per la cessione del credito ottenuto, che potrà essere venduto (anche in maniera frazionata) ad altri soggetti, compresi istituti di credito e intermediari finanziari.
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