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Protocollo Covid-19 luoghi di lavoro: cosa cambia da Luglio 2022

I nuovi protocolli per il Covid-19 sono stati emanati tramite la Circolare n° 1/2022, dall’On. Prof. Renato Brunetta in seguito ad una riunione da parte degli enti di sicurezza dello stato, in collaborazione con gli esperti del comitato tecnico-scientifico.

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Ultimo Aggiornamento:

Nonostante la fase dell’emergenza da Covid-19 sia giunta quasi al termine e sia stata arginata dalle vaccinazioni e dall’immunità di massa, non possiamo ancora dire di esserne totalmente usciti: data la presenza di alcune varianti ancora più contagiose, occorre mettersi al sicuro in determinati ambiti che potrebbero ancora oggi rappresentare un rischio, quale l’ambiente di lavoro, in cui si trascorrono diverse ore mantenendo poche distanze interpersonali.

Per questo motivo, a seguito di una riunione da parte degli enti governativi del 30 Giugno, sono stati pensati alcuni protocolli aggiornati, a partire sin dai primi giorni di Luglio, in modo tale da ridurre il contagio da Covid-19 al massimo delle proprie possibilità.

È molto importante per il datore di lavoro informare i propri dipendenti sui protocolli e assicurarsi che questi vengano rispettati, in modo tale da poter prevenire per il più possibile il contagio da Covid-19.

Vuoi scoprire alcuni dettagli in più in merito al protocollo Covid-19 sui luoghi di lavoro in vigore dal mese di Luglio?

Ottimo, allora il nostro unico consiglio è quello di procedere nella lettura del nostro articolo, in quanto cercheremo di spiegarti in maniera piuttosto dettagliata tutto quello che è importantissimo conoscere sotto questo punto di vista, in modo tale da non avere più alcun dubbio.

Ti auguriamo quindi una buona lettura!

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Da chi sono stati emanati i protocolli Covid-19 per i luoghi di lavoro?

I nuovi protocolli per il Covid-19 sono stati emanati tramite la Circolare n° 1/2022, dall’On. Prof. Renato Brunetta in seguito ad una riunione da parte degli enti di sicurezza dello stato, in collaborazione con gli esperti del comitato tecnico-scientifico.

È stato senza alcun dubbio un lavoro condiviso, frutto dell’esperienza maturata in questi due anni di emergenza pandemica, in modo tale da poter tutelare per il più possibile i lavoratori contro l’emergenza ancora in atto.

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Quali sono state le modifiche introdotte dai protocolli Covid-19 per i luoghi di lavoro?

Dopo aver parlato in maniera generale di tutti i dettagli da dover necessariamente conoscere in merito ai nuovi protocolli per contrastare l’infezione da Covid-19, menzioniamo tutte quelle che sono le misure aggiornate pensate dal governo e dagli esperti del settore.

In primo luogo, è obbligo del datore di lavoro informare i dipendenti in merito al rischio che potrebbe esserci in azienda, basandosi proprio sulla propria attività lavorativa. Allo stesso modo, sarà necessaria l’istituzione di una task force per poter sorvegliare l’attenzione dal punto di vista sanitario.

Sarà inoltre fondamentale programmare degli ingressi e delle uscite scaglionate, in modo tale da evitare assembramenti, e sarà fatto obbligo ai datori di lavoro di fornire tutti i dispositivi di protezione e i mezzi necessari per potersi difendere dall’infezione da Covid-19.

Bisognerà inoltre attuare dei piani di sanificazione giornaliera, e garantire a tutti i lavoratori fragili di lavorare da remoto, nel caso in cui l’attività permettesse ciò. Tutte queste modifiche resteranno in vigore fino al 31 Ottobre, data in cui verranno aggiornati in vista delle nuove condizioni epidemiologiche.

Nel caso in cui queste fossero più gravi, potrebbe rendersi necessario un aggiornamento anticipato, che verrà sicuramente e in maniera tempestiva comunicato alla popolazione e ai lavoratori.

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Vi è un obbligo di mascherina nel luogo del lavoro o si tratta di una semplice raccomandazione?

Nel caso della mascherina, tutti noi sappiamo che ancora oggi rappresenta il miglior mezzo di difesa contro il contagio da Covid-19, proprio per poter tutelare le vie aeree ed evitare di entrare in contatto col virus.

Più nello specifico, possiamo senza alcun dubbio riferirci alle mascherine di tipo FFP2, che hanno ormai sostituito in maniera quasi globale l’uso delle mascherine chirurgiche.

In merito ai datori di lavoro privati, c’è una maggiore libertà sotto questo punto di vista. La decisione spetterà dunque ai loro reparti di sicurezza e di gestione del rischio, nonostante da parte dello Stato vi sia una forte raccomandazione all’utilizzo.

Nel caso in cui non vi sia l’obbligo, sarà lo stesso lavoratore a scegliere per la sua tutela e la sua sicurezza se utilizzarla o meno.

Resta ancora l’obbligo di utilizzo della mascherina in determinati settori del pubblico, tra cui naturalmente la sanità, ma anche i trasporti.

Sarà ovviamente responsabilità del dipendente astenersi dall’andare a lavoro nel caso in cui sussistessero dei sintomi che potrebbero ricondurre all’infezione da Covid-19, quindi febbre, malessere generale, ma anche tutti gli altri sintomi di tipo influenzale.

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Le conclusioni dell’articolo

Siamo così arrivati alla fine del nostro articolo, in cui abbiamo avuto modo di analizzare un argomento molto importante quale il protocollo di tutela per i dipendenti contro il Covid-19, indispensabile sotto diversi punti di vista per poter ridurre al massimo i contagi.

È fondamentale per il datore di lavoro assicurarsi che i protocolli diffusi da parte degli enti dello Stato siano stati perfettamente compresi da parte dei suoi dipendenti e messi in atto in maniera accurata.
Eventuali conseguenze, nel caso in cui non venissero rispettati i protocolli in azienda, potrebbero ricadere alla responsabilità del datore di lavoro.

Non possiamo fare altro che, a questo punto, ringraziarti per aver letto il nostro articolo fino a qui, e ci auguriamo che ti sia stato realmente utile per poter comprendere maggiori dettagli e caratteristiche relative al protocollo Covid-19 che è stato realizzato per poter contenere il rischio nel mese di Luglio!



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TAGS: covid 19, FFP2, mascherina, Renato Brunetta

Autore: Redazione Online

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