Il Permesso di costruire è il documento ufficiale necessario per poter realizzare qualsiasi opera edilizia che comporti delle ingenti modifiche all’assetto del territorio urbanistico.
Secondo il regolamento vigente in Italia, dal momento in cui il soggetto deposita la domanda al Comune, le PA hanno 60 giorni di tempo per fornire una risposta, positiva o negativa. Se trascorso quel tempo il cittadino non ottiene risposta, in materia edilizia scatta il meccanismo del silenzio-assenso. Perché questo sia valido però, è obbligatorio che il Permesso di costruire rilasciato rispetti tutte le disposizioni di legge richieste, e che possieda tutti i requisiti per essere approvato.
Esistono infatti diverse regole da seguire per poter ottenere l’abilitazione a costruire. Di seguito scopriremo in quali casi il Comune ha diritto a negare il rilascio del PDC.
Advertisement - PubblicitàIl Comune è legittimato a rispondere negativamente alla richiesta del Permesso di costruire ad un cittadino quando:
È importante chiarire che il Comune non può in alcun modo negare il Permesso di costruire senza spiegare dettagliatamente la motivazione del rifiuto.
È infatti necessario che si indichino le disposizioni di legge in merito, e tutte le caratteristiche ritenute in contrasto ai fini della concessione dell’autorizzazione.
Questo perché il cittadino ha diritto di sapere i motivi del rifiuto, così che in futuro possa presentare nuovamente la richiesta rispettando tutti i criteri necessari per il suo rilascio.
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