È stato finalmente approvato il disegno di legge per la conversione del decreto semplificazioni fiscali individuato da D.L 73/2022
È stato finalmente approvato il disegno di legge per la conversione del decreto semplificazioni fiscali individuato da D.L 73/2022 (testo a questo link) che fa cadere il cosiddetto muro temporale che impediva alle banche, oppure ad ogni altra società o ente appartenente allo stesso gruppo finanziario, di cedere ai correntisti individuati come professionisti con Partita IVA tutti i crediti che derivavano dai bonus edilizi comunicati dall’apposito cassetto fiscale dell’Agenzia delle entrate prima di giorno 1 Maggio 2022.
Più nello specifico, è stato abrogato l’articolo che era inserito nel Decreto Legge Aiuti.
Adesso, si apre uno scenario interessante per tutte le imprese edili italiane che hanno sofferto in qualche modo di questa scelta molto impopolare dello Stato.
Quali saranno gli effetti nel futuro è ancora difficile da dire, tuttavia trapela ottimismo da parte degli operatori del settore interessato e sorridono anche i contribuenti che, probabilmente, potranno tornare ad eseguire lavori di efficientamento energetico alle proprie case sfruttando la cessione del credito.
Questa manovra può essere considerata una via di mezzo fra le cessioni multiple che sono state rese possibili in passato ed un sistema più rigido ma permissivo.
Sommario
In maniera ancora più specifica, la possibilità di cedere il credito ai correntisti possessori di una partita IVA senza requisiti precisamente individuati, è frutto dell’emendamento dal Decreto Legge Aiuti convertito nella Legge 91/2022 e ha come oggetto ogni credito fiscale sorto da bonus edilizio, anche quelli che sono sorti prima che diventasse effettiva la nuova disposizione legislativa.
L’abrogazione riguarda l’articolo 3 della succitata legge, dando vita a nuove regole di cessione. Gli istituti bancari dovrebbero raccogliere favorevolmente questa disposizione, perché probabilmente permetterà loro di smaltire o quantomeno rendere meno pressante il cumulo di crediti accumulati nel corso del tempo e attualmente incedibili.
Con la riapertura della cessione del credito ai correntisti, era sorto un dubbio interpretativo sulla validità temporale della cessione. Adesso che è stato ufficialmente approvato il Disegno di Legge, viene meno questo dubbio perché l’articolo quaranta quater, rubricato in modo da nominare espressamente la modifica alla disciplina del credito d’imposta, della cessione del credito e sconto in fattura, cita espressamente l’abrogazione della legge che introduceva la limitazione, cioè il comma 3-ter dell’articolo 2 del Decreto Legge Aiuti.
In ogni caso, la disciplina sulla nuova cessione del credito ha ancora qualche piccolo punto oscuro che non permette di essere completamente felici.
Advertisement - PubblicitàSecondo le regole che hanno innovato l’ordinamento giuridico, il Decreto Legge Aiuti prevede che ogni istituto di credito finanziario o le banche regolarmente iscritte all’albo specifico della Banca d’Italia posso operare la cessione del credito nei confronti di professionisti privati, a patto che questi abbiano stipulato con la stessa banca un contratto per l’apertura di un conto corrente, anche se il numero delle cessioni previste era già esaurito.
Di seguito, però, l’articolo 57 al terzo comma del credito legge 50/2022, ora abrogato, disponeva che questa possibilità si applicava solamente per tutte le comunicazioni o sconto in fattura comunicate all’Agenzia delle entrate solo dal primo Maggio 2022, cosa che ha causato parecchi disagi e milioni di crediti inesigibili e sostanzialmente inutilizzabili.
Una sorta di valuta fittizia che non aveva motivo di esistere per via della particolare tipologia di scontistica possibile dalla dichiarazione dei redditi in quote annuali.
Con l’abrogazione del comma in questione viene meno questa possibilità e adesso possono essere cedute senza alcun limite anche tutte le comunicazioni e i crediti sorti dopo la data limite. Sfortunatamente, resta ancora in vigore l’impossibilità da parte del correntista con partita IVA che riceve il credito di poter effettuare ulteriori cessioni del credito d’imposta: limitazione che si spera possa cadere in futuro sulla base di nuove novelle legislative per aiutare ancora di più il settore.
Advertisement - PubblicitàLa modifica legislativa è organica e molto ampia e per questo motivo si renderanno necessarie diverse analisi prima di poter dire effettivamente la portata e i benefici della manovra.
Il decreto semplificazioni approvato il 2 Agosto 2022 al Senato si compone di 3 titoli: il primo è dedicato integralmente alle disposizioni sulle semplificazioni fiscali.
Il secondo è relativo alle procedure che devono seguire tutti i cittadini per pagare la Tesoreria dello Stato. L’ultimo è relativo alla disciplina sulle procedure per ottenere il nulla osta per il proprio lavoro in maniera più agevoli.
Oltre allo sblocco della cessione dei crediti, inoltre, il decreto semplificazioni si occupa anche di snellire alcune procedure fiscali prima molto complesse. Ad esempio, è stato definito un nuovo calendario fiscale per le scadenze e i pagamenti verso lo stato, sia come imposte che come tributi.
In seguito, il legislatore ha definito anche una maggiore snellezza per i contratti di locazione, ma solo quelli con la formula di canone concordato.
Per ultimo, è adesso possibile vendere direttamente qualsiasi immobile che non abbia rendita catastale, tuttavia solo su proposta del debitore. Per chi non lo sapesse, questi edifici sono solitamente dei fabbricati che sono in corso di costruzione o collabenti, ma anche lastrici per solari.
Compila il form sottostante: la tua richiesta verrà moderata e successivamente inoltrata alle migliori Aziende del settore, GRATUITAMENTE!