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Mascherine al lavoro: come cambiano le regole nel settore pubblico e privato?

Dallo scorso 1° Maggio molte delle restrizioni attuate per prevenire il contagio da Covid-19 sono ufficialmente decadute, nello specifico ci riferiamo principalmente all’abolizione dell’obbligatorietà del Green Pass.

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Dallo scorso 1° Maggio molte delle restrizioni attuate per prevenire il contagio da Covid-19 sono ufficialmente decadute, nello specifico ci riferiamo principalmente all’abolizione dell’obbligatorietà del Green Pass.

Ma per quel che riguarda l’utilizzo delle mascherine FFP2? Qual è la situazione sul lavoro sia pubblico sia privato? Vi sono novità in tal senso? Quale linea si è deciso di seguire?

Tutte domande alle quali cercheremo di dare risposta in modo esaustivo nel corso dell’articolo.

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La situazione attuale

L’abbandono della certificazione verde è stata attuata in base alle disposizioni contenute nel Decreto Legge del 24 Marzo 2022 numero 24, liberamente consultabile sulla Gazzetta Ufficiale, il quale ha in definitiva confermato come la cessazione dello stato di emergenza correlato alla pandemia fosse propedeutica all’apertura verso norme meno stringenti.

Discorso differente, invece, per quel che riguarda le mascherine dal momento che le novità in materia sono giunte solo recentemente grazie all’Ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza firmata lo scorso 28 Aprile, anch’essa consultabile sulla Gazzetta Ufficiale, o disponibile mediante sunto esaustivo direttamente sul sito del Ministero della Salute.

Tale ordinanza ha avuto il merito di fungere da apripista in tema di novità riguardo il settore del lavoro sia pubblico sia privato e difatti proprio qualche giorno dopo, esattamente il 4 Maggio, c’è stato un incontro proficuo tra il Ministro del Lavoro e le varie parti sociali chiamate in causa dal quale è emerso come si sia deciso di estendere fino al 30 Giugno l’utilizzo del Protocollo generale delle misure per il contrasto e la prevenzione del virus SARS-COV-2/COVID-19 risalente al 6 Aprile 2021, di cui alleghiamo la normativa ufficiale.

Ma ora scendiamo nel dettaglio e vediamo nella pratica in che modo settore privato e pubblico verranno impattati dalle nuove regole stabilite.

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Settore privato

Nel privato si è optato per la linea più severa e in virtù del prolungamento del già citato Protocollo risalente allo scorso 6 Aprile 2021, l’impiego della mascherina rimane obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro sia al chiuso sia all’aperto.

Occorre comunque precisare come si sia arrivati a tale decisione grazie allo sforzo congiunto sia dei sindacati sia dalle aziende e imprese, ovviamente con il benestare governativo, i quali hanno ribadito come l’emergenza legata al Covid non sia ancora del tutto passata e un’eventuale apertura verso disposizioni più morbide è di fatto un rischio troppo grande allo stato attuale.

Secondo quanto riportato nel testo stesso del protocollo: “In tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore“.

Si tratta questo di un passaggio particolarmente importante dal quale si evince come laddove ci si trovi a effettuare dei compiti lavorativi in una condizione priva di condivisione con altri colleghi, quindi di isolamento, l’utilizzo della mascherina può essere anche tralasciato.

Non solo, dal momento che le mascherine chirurgiche, in base a quanto riportato dallo stesso Protocollo, sono considerabili a tutti gli effetti dei dispositivi di protezione individuale, ciò fa sì che l’impiego delle mascherine FFP2 risulti a discrezione del lavoratore che può benissimo scegliere di indossare una semplice mascherina chirurgica.

Per quanto riguarda le ulteriori misure presenti in tema di salvaguardia della salute del lavoratore, rimane il compito dei datori di lavoro nel fornire le mascherine ai propri dipendenti e a garantire che nell’azienda vengano eseguiti sia una profonda pulizia giornaliera sia una sanificazione periodica di tutti quegli ambienti, sia lavorativi sia non, nei quali vi è stato o vi è rischio o certezza di condivisione con altre persone.

Naturalmente toccherà poi anche al lavoratore far sì che le principali norme e precauzioni igieniche vengano eseguite, soprattutto quelle relative alle mani, potendo contare su adeguati strumenti e mezzi di sanificazione resi disponibili dall’azienda stessa.

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Settore pubblico

Per quel che concerne gli uffici pubblici, invece, lo scorso 29 Aprile il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha firmato una circolare che si iscrive nel solco già tracciato da quella del ministro Speranza e il cui scopo è quello di disciplinare in maniera netta e precisa quali siano le situazioni e le casistiche nelle quali l’utilizzo di una mascherina FFP2 è raccomandata.

La suddetta circolare è liberamente scaricabile e consultabile tramite l’apposito link.

Nello specifico, i casi in cui l’impiego della mascherina si rende raccomandabile nel settore pubblico sono:

  • Lavoratori che sbrighino i loro compiti in ambienti in comune, anche se si è solo in due;
  • Lavoratori che abbiano frequenti contatto con il pubblico, come ad esempio il classico sportello, e/od operino in un ambiente privo di barriere protettive di alcun genere;
  • Lavoratori presenti nelle riunioni in presenza;
  • Lavoratori che si apprestino a immettersi in code per il raggiungimento di spazi e ambienti in comune, come nei classici esempi delle mense aziendali;
  • Lavoratori che presentino uno o più sintomi riconducibili ad affezioni delle vie respiratorie;
  • Lavoratori che condividano i propri spazi lavorativi con i cosiddetti soggetti fragili;
  • Lavoratori all’interno degli ascensori;
  • Lavoratori che, anche in maniera del tutto fortuita e casuale, si ritrovino a condividere uno spazio in comune.

Discorso differente, invece, per quel che riguarda il pubblico dei suddetti spazi pubblici. Per i clienti, infatti, l’uso della mascherina è da considerarsi come raccomandato, ma non obbligatorio.

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Mascherine: le ulteriori regole in vigore

Da quanto appena detto, quindi, si può facilmente comprendere come il privato abbia scelto di optare per una linea decisamente più dura rispetto al pubblico, tuttavia ciò non toglie che siano tuttora in vigore ulteriori regole che disciplinano l’utilizzo della mascherina negli ambienti al chiuso e che dovrebbero rimanere obbligatori, salvo ripensamenti, almeno fino al 15 Giugno.

Vediamo nello specifico queste regole:

Mezzi di trasporto

Per quanto riguarda l’accesso ai mezzi di trasporto, in particolare a quelli destinati al trasporto di persone, quindi traghetti, navi, autobus impiegati nel trasporto sia locale sia regionale, autobus utilizzati per il trasporto scolastico, etc, l’uso della mascherina è sempre obbligatorio.

In generale si può dire che per tutti i mezzi di trasporto adibiti al servizio pubblico e in quanto tali configurabili come spazi atti all’assembramento e/o alla condivisione dei medesimi ambienti l’obbligatorietà della mascherina deve essere garantita.

Le funivie restano invece esenti da tale obbligatorietà.

Cinema e teatri

Per tutti gli spettacoli svolgentisi in ambienti chiusi, come cinema, teatri, karaoke, etc, e con presenza di accesso al pubblico, l’uso della mascherina è sempre obbligatorio. Medesima situazione nel caso di competizioni sportive in presenza di pubblico ed effettuate all’interno di spazi chiusi.

Strutture sanitarie e RSA

Essendo tali ambienti configurabili come spazi chiusi con presenza tra le altre cose di soggetti fragili, l’impiego della mascherina è obbligatoria sia per i lavoratori presenti all’interno delle varie strutture socio-assistenziali, sanitarie e socio-sanitarie sia per gli utenti esterni in visita ai loro cari, oltre naturalmente per l’eventuale personale presente destinato a lavori di ufficio e/o segreteria.

Chiesa

L’impiego della mascherina è obbligatoria per tutti gli officianti presenti nelle varie funzioni e nella celebrazione della messa.

Centri commerciali e negozi

Per ambienti come centri commerciali, negozi, supermercati, ristoranti e simili, l’utilizzo di un dispositivo di protezione individuale è classificato come raccomandabile. Si consiglia quindi il possesso di un’eventuale mascherina al momento dell’accesso così da poter essere utilizzata con celerità laddove ci si trovi in presenza di assembramenti anche numericamente limitati.



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TAGS: covid 19, FFP2, green pas, mascherine

Autore: Redazione Online

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