Proseguono senza sosta i tentativi del governo di salvare il Superbonus 110%. La manovra, com’è noto, è oggetto da più di sei mesi di novelle e revisioni che hanno ostacolato migliaia di cittadini, imprese e banche dal poter cedere il credito e ottenere la liquidità necessaria a continuare i lavori.
Proseguono senza sosta i tentativi del governo di salvare il Superbonus 110%. La manovra, com’è noto, è oggetto da più di sei mesi di novelle e revisioni che hanno ostacolato migliaia di cittadini, imprese e banche dal poter cedere il credito e ottenere la liquidità necessaria a continuare i lavori.
Non è un caso, infatti, che molti cantieri con il Superbonus 110% si siano fermati in questi giorni. Ad oggi sembra che qualcosa stia cominciando a muoversi in tal senso e che la cessione del credito si possa realizzare.
Da ultimo, per accedere ai bonus edilizi per effettuare la cessione del credito è fondamentale allegare delle foto insieme a tutta la restante parte di documentazione. Si tratta di una novità poco invasiva ma che rischia di rivelarsi un boomerang non da poco per le persone più distratte. Chi non scatta delle foto ai lavori eseguiti con il Superbonus 110% rischia di perdere il beneficio dell’agevolazione. Una sanzione non di poco conto visto i rischi economici a cui espone.
Di seguito, allora, tutte le informazioni necessarie a capire come assolvere all’obbligo delle foto per effettuare la cessione del credito Superbonus 110%.
Sommario
Uno dei problemi maggiori che ha esposto il Superbonus 110% a questa stagione di riforme, in questo senso, è derivata dalla miriade di frodi e lavori non effettuati realmente, ma risultanti solo da un punto di vista fiscale: questi furbetti sono stati in grado di creare credito fiscale per un ammontare di circa 2,3 miliardi di lavori non esistenti.
Da qui, il governo e il Parlamento hanno cercato di mettere delle pezze e dei correttivi per far diventare il Superbonus 110% uno strumento lecito e valido, realmente utile per il Paese e i cittadini.
Le immagini sul cantiere dove viene eseguito il lavoro detraibile con bonus fiscali servono a garantire l’effettiva messa in opera dei lavori. In tal senso, si può dunque parlare di relazione fotografica come elemento fondamentale della cessione del credito: tutti gli interessati da questa manovra, dunque, dovranno cominciare a fare attenzione e avere il proprio smartphone sempre pronto a scattare.
Nel caso in cui, però, si voglia fruire in maniera diretta dei vantaggi fiscali del Superbonus 110%, la relazione fotografica non è obbligatoria, tuttavia può essere uno strumento di tutela per il proprietario dell’immobile nel caso in cui un domani insorgano dei problemi.
La relazione fotografica è obbligatoria con la Supercircolare di giugno dell’Agenzia delle Entrate che, tra le altre cose, ha pure chiarito le sanzioni e le responsabilità di chi non ottempera a queste indicazioni.
Inoltre, la stessa circolare ha stabilito che il cessionario ha l’obbligo di eseguire tutte le verifiche, accertandosi che l’intervento sia stato effettivamente eseguito nei modi corretti. Praticamente, il governo ha deciso, con il meccanismo dell’obbligo di relazione fotografia per la cessione del credito, di legare tute le persone coinvolte nel processo da un punto di vista solidale in caso di difformità.
Advertisement - PubblicitàLa stessa supercircolare dell’AdE ha chiarito che il cessionario deve operare con diligenza al suo compito. Questo significa che non è esonerato dalla fase di verifica precedente all’acquisizione del credito fiscale.
La responsabilità del cessionario nel caso del bonus edilizi e di tipo solidale questo significa che sia il soggetto che applica lo sconto in fattura che è quello che acquista il credito possono essere considerati responsabili nel caso in cui l’esecutore dei lavori non abbia diritto alla detrazione fiscale.
In questo modo è eliminata alla radice la possibilità che vengano poste in essere delle frodi sul credito fiscale, soprattutto quelle con il Superbonus 110%, che ora prevedono anche la relazione fotografica a corredo.
Vista la legge è possibile sinterizzare i casi in cui l’acquirente del credito (solitamente le banche) deve mettersi in guardia per evitare di cadere in una trappola fraudolenta da parte del soggetto che c’è del credito.
L’Agenzia delle entrate ha deciso di stipulare sul suo sito ufficiale una lista dove da alcune informazioni in merito ai profili soggettivi e oggettivi della falsità del credito. Quello più grave, naturalmente, è rappresentato dalla finta effettuazione dei lavori. Accanto a questa e poi è possibile ritrovare anche altre figure minori, come ad esempio la condizione reddituale falsa del cedente oppure le caratteristiche non regolari dell’immobile rispetto a quelle richieste.
Advertisement - PubblicitàLa relazione fotografica, quindi, diventa fondamentale per evitare di incorrere in problematiche di qualsiasi tipo. Con questa, il cessionario può garantirsi, quanto meno, che l’intervento esista.
Molti consulenti oppure professionisti edili che hanno già lavorato con il Superbons 110% chiariscono che la documentazione fotografica sull’immobile deve essere completa: questa deve, innanzitutto, dimostrare lo stato iniziale delle condizioni dell’immobile, prevedere altra documentazione per lo stato di avanzamento lavori e infine essere ritratta l’opera completa.
Ogni foto deve essere chiara, netta e non fraintendibile, rappresentando l’edificio in ogni suo aspetto saliente.
La relazione fotografica, dunque, va ad aggiungersi a tutti gli altri documenti richiesti per poter operare correttamente la cessione del credito con i bonus edilizi. Oltre a questo obbligo, la legge prevede che sia prodotto anche il certificato sulla congruità delle spese – al cui interno si trovano tutte quelle sostenute per far fronte all’intervento realizzato – e infine il visto di conformità dei dati che danno diritto alla detrazione.
Questi documenti vanno redatti da un professionista del settore edile, che può essere un geometra, un ingegnere o un architetto.
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