I dehors sono delle strutture aggiuntive all’aperto che ristoranti, bar e attività simili installano o realizzano al fine di avere maggiore spazio per ospitare la clientela, oltre a quello presente all’interno.
Per capirci, si tratta di quegli spazi attrezzati di tavolini, sedie e tutto il necessario per l’attività di ristorazione e la somministrazione di alimenti e bevande. Capita di confondere tale struttura con un più semplice gazebo, con un pergolato o con una veranda.
Il dehor però ha una predisposizione che lo differenzia da tutte le altre strutture che possono essere ritenute simili. Per questo motivo, il concetto presenta anche delle specifiche normative per l’installazione.
Dunque, quand’è che l’installazione dei dehors necessita del Permesso di Costruire?
Sommario
Innanzitutto, chiariamo le differenze sostanziali che distinguono i dehors dalle altre strutture.
Il gazebo è una struttura leggera, non direttamente attaccata ad un fabbricato. Normalmente, il gazebo è coperto solo nella parte superiore, mentre risulta scoperto su tutti i lati. Nel caso in cui i lati si vogliano coprire, lo si fa con delle apposite tende, anche queste leggere, che possono essere facilmente rimosse. Il gazebo può essere installato temporaneamente, oppure in maniera permanente. Nel secondo caso, sarà obbligatorio richiedere il Permesso di Costruire.
Per approfondire, leggi: “Gazebo: il confine sottile tra edilizia libera e abuso”
La veranda, invece, è una superficie coperta, simile ad un portico o ad una terrazza. La struttura è generalmente chiusa su tutti i lati con superfici vetrate o comunque trasparenti, che possono essere parzialmente o totalmente apribili. La veranda, a differenza del gazebo, è riconosciuta come un ambiente vivibile e abitabile, con una sua autonoma superficie utile. Sia per trasformare un balcone in veranda, sia per realizzare la veranda ex-novo, è obbligatorio il Permesso di Costruire.
Per saperne di più, leggi: “Trasformare il balcone in veranda: è edilizia libera?”
Il pergolato è, come il gazebo, una struttura aperta ai lati. Come copertura invece, solitamente sono presenti delle travi e delle traverse, con scopo di sostegno per piante rampicanti. È possibile però che tale struttura venga installata anche solo al fine di creare uno spazio ombreggiato dove sostare. In questo caso è bene fare distinzione tra tre tipologie di struttura:
L’installazione di tali strutture richiede il Permesso di Costruire solo se è ancorata al suolo e non si può rimuovere, oppure se la sua struttura risulti così complessa da essere potenzialmente adibita al altri scopi oltre quelli citati. Leggi anche: “Pergolato/Pergotenda – Guida alla scelta e all’acquisto”
Advertisement - PubblicitàI dehors si differenziano da tutti gli ambienti citati sopra non tanto per la struttura in sé, quanto per la destinazione d’uso alla quale sono adibiti. Tali strutture infatti sono prettamente installate per un utilizzo esterno aggiuntivo ad un pubblico esercizio.
In pratica, si tratta di un ambiente collegato (es. spazio fumatori o comunque adibito al servizio esterno) al ristorante, al bar o al locale, che può essere attaccato strutturalmente oppure nelle vicinanze. In ogni caso, è situato sul suolo pubblico e ha scopo commerciale.
Per capirci, non è possibile installare un dehor in casa, ad esempio per ombreggiamento o decorazione, semplicemente perché non sarebbe un dehor.
La superficie superiore dei dehor è generalmente un costituita da una copertura stabile, necessaria in caso di pioggia, a prescindere dai materiali utilizzati. La stessa cosa vale per le coperture ai lati, che però generalmente sono mobili, e di solito costituite da vetrate, pannelli o teli in PVC.
Advertisement - PubblicitàL’obbligo o meno di presentare il Permesso di Costruire per l’installazione o la realizzazione dei dehors dipende da due criteri ben precisi:
In sostanza, se si tratta di una struttura precaria e a carattere stagionale (es. per i mesi estivi), non servirà il PDC, ma comunque sarà necessario ottenere:
Al contrario, se la struttura viene ancorata al suolo così da rimanere stabile e permanente nel tempo, allora l’ambiente rappresenterà a tutti gli effetti una nuova costruzione, che costituisce nuovo volume e che richiede l’obbligo del Permesso di Costruire.
In questo caso, prima della richiesta del PDC, sarà necessario ottenere anche l’autorizzazione di “concessione del suolo pubblico”, che ha una durata di 9 anni, e che si differenzia dall’autorizzazione all’occupazione appunto per la durata.
In quanto alla valutazione di carattere funzionale-estetico, non servirà alcun documento da richiedere a parte, perché tali criteri saranno verificati con la richiesta del Permesso di Costruire.
Leggi anche: “Permesso di costruire: quando può essere negato?”
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