In data 24 dicembre 2021, il giorno seguente l’avvenuta approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto “Decreto Festività”, con decorrenza a partire dal giorno di Natale, 25 dicembre.
In data 24 dicembre 2021, il giorno seguente l’avvenuta approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto “Decreto Festività”, con decorrenza a partire dal giorno di Natale, 25 dicembre.
Il Decreto Festività, come sappiamo, si è reso necessario al fine di contrastare questa nuova ondata di contagi da Covid-19 che continua a crescere pericolosamente, soprattutto a causa della nuova variante Omicron.
Dati come quelli che si stanno riscontrando nelle ultime settimane non li vedevamo da molti molti mesi. Nonostante questo però attualmente la pandemia, almeno in Italia, non sta causando gli effetti devastanti che abbiamo imparato a conoscere.
Il motivo è ben chiaro. Abbiamo un elevatissimo numero di vaccinati e, nonostante i No Vax siano ancora parecchi, nonostante la protezione del vaccino tenda a diminuire di efficacia col passare dei mesi, non si può più negare che questa sia una risorsa fondamentale, nonché anche l’unica arma esistente al fine, un giorno, di lasciarci alle spalle questi anni così difficili.
È proprio grazie al vaccino che ad oggi la nostra situazione non è così grave, ed è per lo stesso motivo che il Decreto Festività impone delle restrizioni minime in confronto a quelle dei provvedimenti passati.
Vediamo quali sono le misure da rispettare durante questo periodo festivo in vista dell’arrivo del nuovo anno.
Sommario
Il Decreto Festività, in vigore dal 25 dicembre 2021, impone innanzitutto la proroga dello Stato di Emergenza, prima fissato al 31 dicembre 2021, fino al 31 marzo 2022.
È stata diminuita inoltre la validità del Green Pass rilasciato con la doppia dose di vaccino, che prima durava 9 mesi, mentre ora l’efficacia è di 6 mesi.
In tutta Italia poi, a prescindere dal colore della Zona, si impone l’utilizzo della mascherina anche all’aperto fino al 31 gennaio 2022. È invece obbligatorio indossare una mascherina di tipo FFP2 fino al 31 marzo 2022 per accedere a:
Nei luoghi elencati sopra e in tutti gli esercizi differenti da quelli adibiti a servizio di ristorazione, è vietato inoltre consumare cibi e bevande al chiuso.
In riferimento poi proprio agli esercizi che invece sono abilitati al servizio di ristorazione, si dispone che solo i clienti in possesso del Green Pass potranno consumare cibi e bevande al chiuso e al banco. Tutto ciò sempre fino alla fine dello Stato di Emergenza, 31 marzo 2022.
Advertisement - PubblicitàPassiamo dunque alle restrizioni imposte dal Decreto Festività che riguardano specificatamente il periodo delle feste. Ovvero, cosa possiamo o non possiamo fare a Natale, Capodanno e negli altri giorni di vacanza?
A partire dal 25 dicembre e fino al 31 gennaio 2022, si dispone:
Oltre a questo, non ci sono altre restrizioni riguardanti le giornate festive. Il che significa che le famiglie e gli amici quest’anno possono trascorrere insieme il Natale e il Capodanno, senza limiti su quante persone invitare.
È chiaro comunque che rimane il divieto di assembramento anche al chiuso, e che tutti noi saremo chiamati ad agire con grande senso di responsabilità.
Advertisement - PubblicitàCome funziona invece per chi, durante questo periodo, intende far visita ai pazienti che vivono in strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice?
A partire dal 30 dicembre 2021 e fino al 31 marzo 2022 possono accedere ai luoghi di cui sopra in qualità di “visitatori” solo i soggetti che:
In base a quanto disposto dal Decreto Festività, a partire dal 10 gennaio 2022 e fino al 31 marzo 2022, il Green Pass sarà obbligatorio per accedere a:
Ma di quale tipologia di Green Pass parliamo? Per accedere ai suddetti luoghi sarà obbligatorio presentare una delle seguenti certificazioni verdi rilasciate per:
Viene specificato inoltre che potranno accedere ai suddetti luoghi anche i soggetti che, in seguito alla somministrazione della prima dose di vaccino, o delle due dosi o delle tre dosi, sono stati contagiati dal virus e poi sono guariti.
Tutte le disposizioni di cui sopra non si applicano ai bambini di età inferiore ai 12 anni e a tutti i soggetti che, sulla base di un’idonea certificazione medica, dimostrano di essere esenti dalla somministrazione del vaccino.
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