All’interno delle strutture condominiali, capita spesso che ci sia un vicino di casa (o più di uno) che si rifiuta di pagare la sua parte di tasse condominiali. Certo, in alcuni casi il motivo è che non se lo può permettere, perché magari non lavora regolarmente o ha un reddito molto basso.
Nella grande maggioranza dei casi però, molti condomini invece scelgono di non contribuire alle spese, e di conseguenza non rispettano i vicini che invece risultano regolari con i pagamenti. Qualunque sia il motivo che porti il condomino a non pagare, la legge vuole che egli verrà comunque considerato un moroso.
Purtroppo il sistema condominiale in questo caso risulta essere abbastanza ingiusto verso chi si comporta correttamente. La legge dice infatti che se il moroso non paga, nonostante i solleciti dell’amministratore, quest’ultimo ha diritto a richiedere quell’importo a tutti gli altri condòmini che pagano regolarmente: la cifra verrà divisa equamente fra tutti gli abitanti dell’edificio.
Attenzione però, perché questo sarà possibile solo nel caso in cui l’amministratore possa dimostrare di aver tentato in tutti i modi di far pagare il moroso, ma senza risultati.
La procedura che l’amministratore dovrà mettere in atto per seguire questo percorso è la seguente:
Qualora il condomino risultasse nullatenente, e quindi non avesse né soldi per pagare, né beni da pignorare, il debito del moroso verrà diviso equamente tra agli altri condòmini.
Prima di poter richiedere questa collaborazione condominiale agli abitanti regolarmente paganti del palazzo però, l’amministratore dovrà dimostrare di aver compiuto ogni passo del procedimento necessario per provare ad ottenere i soldi dal moroso, senza aver avuto successo.
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