Ultimamente, quello della cessione del credito per le detrazioni fiscali è senza dubbio un tema molto caldo sul quale ci sono tantissimi dubbi e continue modifiche. Vediamo che cosa sta accadendo e che cosa potrebbe cambiare ancora in merito alla cessione del credito.
Ultimamente, quello della cessione del credito per le detrazioni fiscali è senza dubbio un tema molto caldo sul quale ci sono tantissimi dubbi e continue modifiche.
Da ultimo, con il decreto Sostegni TER (che deve ancora essere convertito in legge), si è disposta l’impossibilità di cedere il credito per più di una volta. Tale condizione ha messo in crisi le imprese, le banche e i vari istituti che hanno finora accettato il credito d’imposta sapendo poi eventualmente di poterlo vendere nuovamente a terzi soggetti.
Lo stop alla cessione del credito per più di una volta ha dunque destato parecchi polveroni in vari ambiti. Si tratta di una decisione che però, a quanto pare, sta per essere modificata nuovamente con un nuovo emendamento atteso a breve.
Vediamo che cosa sta accadendo e che cosa potrebbe cambiare ancora in merito alla cessione del credito.
Sommario
La cessione del credito e lo sconto in fattura, come sappiamo, sono le due opzioni alternative alla detrazione grazie alle quali anche chi non possiede un’imposta lorda da detrarre può usufruire dei bonus casa.
Primo tra tutti è chiaramente il Superbonus 110%, ma ci sono diverse altre detrazioni che concedono la scelta (vedi qui quali).
Le opzioni alternative sono state introdotte con il Decreto Rilancio come opportunità realmente allettanti per contribuenti, imprese e istituti. Successivamente però, proprio per via delle troppe concessioni, il Fisco ha scoperto pratiche fraudolente legate agli incentivi che hanno comportato alle casse dello Stato la perdita di miliardi di euro.
Per questi motivi, si è reso necessario regolamentare in tutto e per tutto l’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura, dapprima con il Decreto Anti-Frode (oggi abolito e integrato nel testo della Legge di Bilancio 2022), e successivamente con il Decreto Sostegni TER.
Il Sostegni TER ha appunto stabilito un limite ben preciso, che impone la possibilità di cedere il credito esclusivamente una volta, per poi essere utilizzato esclusivamente in compensazione da chi lo acquisisce.
Una regola piuttosto ferrea che però molto probabilmente non entrerà mai in vigore, perché, ancora prima della conversione del decreto sostegni TER, sono state annunciate nuove modifiche che dovrebbero essere rese effettive a breve.
Vediamo dunque quali sono le previsioni imminenti in merito all’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Leggi anche: “Superbonus 110%: nuove scadenze, tutte le modifiche 2022-2025”
Advertisement - PubblicitàParliamo di previsioni perché appunto, soprattutto per l’utilizzo della cessione del credito in riferimento ai bonus casa, si tratta di notizie che ancora devono essere “prese con le pinze”, ma sulle quali ben presto avremo delle disposizioni certe.
Negli ultimi giorni il Governo ha annunciato appunto che le nuove regole disposte con il Decreto Sostegni TER in merito alla cessione del credito e allo sconto in fattura saranno modificate. La modifica tuttavia non avverrà con la conversione in Legge del decreto-legge, bensì con la conversione in Legge del Decreto Milleproroghe (DL n. 228 del 30 dicembre 2021).
Ciò semplicemente perché la conversione del Milleproroghe è attesa a breve, mentre per la conversione del Sostegni TER sarà necessario più tempo.
Advertisement - PubblicitàLa conversione in legge del Milleproroghe andrà quindi a modificare quanto previsto per la cessione del credito dal decreto legge Sostegni TER.
Tra i cambiamenti più rilevanti si prevede innanzitutto che sarà ripristinata la possibilità di cedere il credito d’imposta più volte, ma con l’introduzione di limiti ben precisi.
In base alle nuove disposizioni infatti, il credito potrà essere ceduto per un massimo di 2 o 3 volte, però esclusivamente a banche o intermediari finanziari certificati dalla Banca d’Italia.
Questo significa che non sarà più possibile comunque la cessione dei credito tra soggetti privati.
Si prevede inoltre di introdurre un metodo di identificazione per le operazione di cessione, con l’assegnazione di un cosiddetto “bollino” con relativo codice, che possa consentire alle autorità di individuare velocemente chi siano i soggetti coinvolti in riferimento ad ogni credito e ad ogni singola cessione.
Un’altra modifica prevista per l’utilizzo della cessione del credito e dello sconto in fattura prevede inoltre lo sblocco dei crediti attualmente sottoposti a sequestro preventivo e che sono in possesso di banche e intermediari finanziari.
In base alle nuove regole, nel caso in cui tali crediti dovessero risultare idonei, e dovessero essere quindi dissequestrati in seguito alla data di scadenza valida per poterli utilizzare, gli istituti saranno autorizzati ad utilizzare comunque i crediti anche se risulteranno scaduti.
Rimane invece un altro problema parecchio consistente da risolvere in merito ai crediti “inesistenti” legati alle pratiche fraudolente, che sono molto più numerose di quanto si potesse pensare.
Qui infatti si parla di crediti già acquisiti da banche e intermediari che, se poi appunto dovessero risultare inesistenti, verrebbero sequestrati dalle autorità.
Ciò comporterebbe l’impossibilità di poter utilizzare i crediti, con conseguenti perdite di bilancio davvero ingenti ai danni di questi stessi istituti che li hanno accettati.
Vi terremo aggiornati sulle novità.
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