Si stima che tra i 3,1 e i 3,7 milioni di edifici in Italia necessitino di essere ristrutturati entro il 2033. Tali stime sono state elaborate sulla base del documento licenziato dalla Commissione europea a Dicembre.
In base alla proposta di direttiva sull’efficientamento energetico degli immobili attualmente all’esame dell’Eurocamera (Case Green), si stima che tra i 3,1 e i 3,7 milioni di edifici in Italia necessitino di essere ristrutturati entro il 2033. Tali stime sono state elaborate sulla base del documento licenziato dalla Commissione europea a dicembre.
La proposta della Commissione prevede che gli Stati individuino le classi energetiche degli edifici, con la classe G riservata al 15% degli edifici con le performance peggiori. Tali immobili dovrebbero essere portati alla classe F entro il 2030 e alla classe E entro il 2033.
Considerando che in Italia ci sono circa 12,2 milioni di edifici residenziali, la prima fase interesserà, secondo le stime europee, meno di 2 milioni di edifici, mentre con la seconda fase potrebbero essere coinvolti fino a 3,7 milioni di edifici.
Si precisa che il numero di immobili interessati dalle ristrutturazioni potrebbe essere inferiore a quanto stimato, poiché nel calcolo vanno tenuti in considerazione anche le deroghe per gli edifici di carattere storico, che saranno classificati dalle autorità nazionali. Le autorità nazionali dovranno inoltre decidere i tempi e i modi di adattamento alle nuove regole per le seconde case o le case vacanza, cioè quegli immobili abitati per meno di 4 mesi l’anno.
Si sottolinea inoltre che un ruolo fondamentale per l’applicazione della direttiva sarà svolto dai Piani Nazionali di Ristrutturazione, con cui i singoli Paesi decideranno come applicare la nuova norma europea in base alle misure sugli aiuti finanziari e di altro tipo che potranno essere adottati a livello nazionale.
In questo contesto, i singoli Paesi terranno anche conto dei sostegni provenienti dall’Unione Europea attraverso strumenti come il Pnrr, il Fondo sociale per il clima e i fondi regionali.
La versione della direttiva proposta dal Consiglio dell’Unione Europea non si concentra sugli interventi sugli edifici più energivori, come proposto dalla Commissione, ma su una “traiettoria” per ogni Paese. Secondo tale traiettoria, entro il 2033 il patrimonio immobiliare di ogni paese dovrebbe avere in media una classe energetica D.
Il testo finale del provvedimento, che attualmente è all’esame del Parlamento Europeo, sarà il risultato del negoziato tra Consiglio, Parlamento Europeo e Commissione, e sarà definito una volta che anche la proposta dell’Eurocamera sarà stata approvata dall’assemblea.
Sulle Case Green il governo prenderà “tutte le iniziative necessarie affinché il testo finale della direttiva contenga delle previsioni che siano compatibili con la peculiarità del patrimonio edilizio italiano, e che consentano una sua graduale riqualificazione contribuendo a incrementarne il valore” ha dichiarato il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, in un’interrogazione alla Camera.
“Il governo italiano farà di tutto affinchè il testo finale della direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici contenga delle previsioni che siano compatibili con la peculiarità del patrimonio edilizio italiano e che consentano la sua graduale riqualificazione, contribuendo in tal modo a incrementarne il valore” ha dichiarato il Ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto, durante il Question Time in Parlamento. “La direttiva Ue prevede di migliorare la classe energetica degli edifici. Il testo modificato dal Consiglio prevede che gli edifici residenziali esistenti devono raggiungere emissioni 0 entro il 2050 con obiettivi intermedi nel 2033 e nel 2040” ha inoltre sottolineato il ministro Fitto, che rispondeva a una interrogazione della Lega.
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