Lo scaldabagno elettrico, anche detto “boiler”, rappresenta uno dei tanti sistemi dediti al riscaldamento di acqua riservata a usi civili, domestici o di accumulo. Vediamone i PRO e i CONTRO
Sommario
Lo scaldabagno elettrico, anche detto “boiler”, rappresenta uno dei tanti sistemi dediti al riscaldamento di acqua riservata a usi civili, domestici o di accumulo. Appartiene alla categoria degli scaldabagni (la cui definizione primitiva era quella di “scaldaacqua”) e rappresenta una tecnologia relativamente moderna, nata intorno ai primi anni del novecento.
L’innovazione dello scaldabagno, ed in particolare di quello elettrico, trova i primi utilizzi negli ambienti sanitari, dove l’acqua calda prodotta veniva messa a disposizione per l’igiene personale sia pubblico che privato.
Inizialmente poco sicuri (soprattutto quelli a gas), gli scaldabagni elettrici e a gas vennero negli anni dotati di particolari valvole e sensori in grado di aumentarne la sicurezza, l’affidabilità e l’autonomia. Nuovi componenti vengono tutt’ora aggiunti a questi sistemi per scongiurare problemi come surriscaldamenti critici, consumi anomali, proliferazioni di batteri nell’acqua e malfunzionamenti di vario genere comprese piccole esplosioni.
Oltretutto la versione elettrica degli scaldabagni, che si diffuse leggermente più tardi del suo anziano rivale a combustione di metano, venne appunto implementata anche per prevenire eventuali danni derivanti dalla combustione di gas, soprattutto quando questa avveniva con metodi che oggi definiremo primitivi.
La tecnologia dello scaldabagno elettrico, quindi, fa’ strada e trova largo impiego già dalla seconda metà del ventesimo secolo, come si può anche notare da interessanti locandine pubblicitarie di quell’epoca; sfruttando la corrente elettrica riusciva a riscaldare molteplici volumi d’acqua, sempre più necessari nelle realtà casalinghe e commerciali, includendo e sfruttando anche la possibilità di accumulo.
Al giorno d’oggi la tecnologia che compone questi dispositivi si è rinnovata ed è diventata più efficiente, sfruttando tuttavia il principio di funzionamento tradizionale, con l’aggiunta però di elementi tecnici e schede elettroniche particolari che riducono i consumi ed i rischi, cercando di offrire al contempo prestazioni sempre più elevate e capacità maggiori.
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Il principio di funzionamento che si cela all’interno di uno scaldabagno elettrico è relativamente semplice: esso si compone di circa tre componenti principali, ovvero una serpentina o resistenza, un serbatoio in cui sarà presente l’acqua ed un termostato che regolerà l’accensione della resistenza.
Parlando più dettagliatamente, quest’ultima, anche detta serpentina, sarà posizionata all’interno del nostro serbatoio, che andrà a comporre successivamente la caldaia. Al passaggio di una corrente la resistenza si riscalderà e, grazie all’effetto Joule, trasmetterà il calore all’acqua presente nel serbatoio, riscaldandola fino ad una temperatura solitamente di 60° gradi; in questo caso entra poi in gioco il termostato, che regolerà, in base al calore rilevato, il passaggio della corrente attraverso la serpentina, permettendo di mantenere la temperatura dell’acqua costante o fra due soglie distinte.
Questo processo di riscaldamento tramite l’uso di elettricità è però purtroppo decisamente dispendioso in termini energetici, riportando consumi che superano gli 1.5kWh nelle giornate di uso più frequente.
Advertisement - PubblicitàÉ opportuno allora fare diverse considerazioni, in base ai consumi elettrici che solitamente si hanno e il tempo medio d’utilizzo, collegandosi ad un’attenta valutazione delle esigenze personali.
Grazie alle stime di Legambiente possiamo osservare come solitamente uno scaldabagno elettrico in funzione per 6 ore durante una giornata, porti ad un consumo di circa 1kWh.
Annualmente si arriva inoltre alla stima di 2000kWh.
Continuando con altre stime si considera che uno scaldabagno elettrico accesso per indicativamente più di 6 ore, arrivi a consumare anche 8 volte di più di un frigorifero in buona classe energetica in funzione per 24 ore.
Ovviamente i consumi saranno relativi anche al grado d’efficienza dell’apparecchio e alla sua potenza effettiva; per realtà familiari di 2-3 persone, scegliendo un boiler che non superi i 1600 Watt di potenza, si può arrivare, con una gestione responsabile, anche ad un consumo mensile si 113kW.
Nonostante questo dettaglio gli scaldabagni elettrici sono tutt’ora in competizione con i modelli a gas.
Advertisement - PubblicitàParlando ora in termini di denaro, è naturale pensare che i consumi d’elettricità sopra indicati, possano portare costi a volte leggermente salati e inaspettati, soprattutto nei casi in cui se n’è fatto un uso sregolato, o in momenti storici come quello che viviamo oggi, in cui i costi dell’energia si innalzano sorprendentemente causando un rincaro sulla bolletta che spesso non è trascurabile.
A fronte di ciò si può citare la possibilità di scegliere dispositivi in buona fascia energetica, costruiti con materiali efficienti e pensati per ottimizzare gli usi garantendo consumi più accettabili. Altre sì, per non andare incontro a spese eccessive, si dovrà considerare anche la capienza e la scelta del formato di boiler elettrico, che dovrà essere adatto alle esigenze e disponibilità personali.
Ovviamente questo è già un fattore che comporta svariati costi come quelli derivanti dall’acquisto e dall’installazione dello stesso scaldabagno, addizionando la manutenzione ordinaria che ricopre un ruolo molto importante per un corretto funzionamento del boiler e, di conseguenza, per mantenere i consumi sotto certe soglie.
Generalmente possiamo parlare, per fasce di capienza maggiormente acquistate, di costi che partono dagli €80/100 fino ad un tetto di €300 per i volumi standard(10-50 litri); variando oltretutto a seconda della classe energetica scelta, che porterà un risparmio in bolletta ma un costo maggiore all’acquisto.
I costi riguardanti l’installazione e la manutenzione invece, si aggirano intorno ai €100/150, fino ad arrivare, in certi casi, anche a €250, da addizionare ad eventuali manutenzioni straordinarie. Solitamente questo fattore varia a seconda dell’installatore e delle infrastrutture utilizzate.
Riportando invece alcuni numeri riguardo i costi del consumo elettrico, possiamo, grazie al monitoraggio del PUN, osservare come il prezzo annuo dell’elettricità, riferito ad agosto 2022, si aggiri intorno ai 0.55 €/kWh, sicuramente superiore rispetto alle stime degli anni precedenti, ufficialmente riportate dal GME.
Advertisement - PubblicitàPrima quindi dell’acquisto di un boiler elettrico è opportuno valutare tutti i fattori a vantaggio e a svantaggio.
Per quanto riguarda gli elementi PRO all’acquisto, vediamo come uno dei principali la scarsa manutenzione da dedicare al dispositivo una volta installato; esso in effetti non ha bisogno di particolari accorgimenti se non quelli di ordinaria manutenzione, che possono includere: la semplice pulizia dello scaldabagno da calcare o calcio, la verifica dei sistemi di sicurezza integrati e del loro corretto funzionamento e la sostituzione di eventuali componenti difettosi o da rimuovere.
Oltre ciò l’installazione dello scaldabagno elettrico rimane semplice e poco faticosa grazie anche all’assenza di collegamenti pressurizzati per il gas o sistemi di scarico fumi.
Si può infatti collegare semplicemente all’impianto elettrico dell’abitazione e non necessità di particolari spazi dedicati; la versatilità è appunto rappresentata anche dai diversi volumi di capienza disponibili, adatti alle molteplici esigenze.
Gli scaldabagni elettrici sono poi forniti di appositi sistemi di sicurezza che ne evitano il surriscaldamento, prevengono danni derivanti da malfunzionamenti elettrici e periodicamente effettuano un trattamento antilegionella sterilizzando l’acqua se essa è presente all’interno del boiler per un tempo prolungato. Il prezzo complessivo, oltretutto, rimane inferiore alla maggior parte degli scaldabagni a gas (considerando due prodotti di eguali caratteristiche).
Esso è molto adatto e raccomandato per le abitazioni e i luoghi poco frequentati durante l’anno o con poca necessità di acqua calda.
Passando agli Svantaggi, possiamo identificare come più rilevante il fattore di elevato consumo energetico, sia che lo scaldabagno sia di tipo ad accumulo, sia che, come più recentemente si è visto, sia a riscaldamento istantaneo; ambedue infatti, necessitano nel lungo e nel breve periodo, di una quantità di corrente più o meno elevata, creando spiacevoli attese (per il riscaldamento) nel caso di boiler ad accumulo, oppure istantanei ed eccessivi assorbimenti di elettricità nel caso di boiler istantanei che forniscono acqua calda solo nel momento dell’effettivo bisogno.
Leggi anche “Teleriscaldamento: come funziona, caratteristiche e i vantaggi“;
Advertisement - PubblicitàRiservando ora un occhio di riguardo ai tipi di boiler elettrici disponibili sul mercato, osserveremo anche soluzioni innovative che potrebbero affiancare quest’ultimi nel loro compito.
A venirci ora incontro sul fattore di efficienza e consumi, è il secondo tipo principale di scaldabagno elettrico, ovvero quello appena citato a riscaldamento istantaneo.
Questo tipo di scaldabagno ha la peculiarità di non essere principalmente ad accumulo, ma di produrre acqua calda solamente nel momento di apertura del rubinetto; fornendo così istantaneamente acqua a temperatura, sfrutta ampi assorbimenti di corrente, ma ne previene lo spreco quando essa rimane inutilizzata e ne attua l’uso solo nel momento del bisogno.
Accentuando quest’ultimo particolare, si stima che questa soluzione sia particolarmente adatta a chi dispone di un impianto elettrico con elevata disponibilità in termini di kW.
Questa categoria si affianca così a quella tradizionale ad accumulo e con le sue caratteristiche offre ulteriori soluzioni al mondo degli scaldabagni elettrici. Vediamo però come recentemente a quest’ambiente si siano avvicinate ulteriori tecnologie che sfruttano l’elettricità per il riscaldamento dell’acqua, prima fra tutte è quella della “pompa di calore“.
Questa tipologia di scaldabagno utilizza un sistema di scambio d’aria attraverso un compressore specifico; l’aria, compressa e riscaldata, scorre attraverso una serpentina che riscalda l’acqua presente all’interno di un serbatoio, da lì, essa viene poi incanalata attraverso tubi isolanti inseriti nel sistema idraulico.
La pompa di calore presenta un rendimento migliore a parità di consumo rispetto allo scaldabagno a resistenza, ammesso che la temperatura dell’acqua rimanga intorno ai 50-55°C.
Se in seguito la temperatura voluta superi i 60° gradi (o si tratti comunque di temperature elevate), il sistema più conveniente tornerebbe ad essere quello tradizionale a resistenza.
Tuttavia il sistema a pompa di calore rappresenta un’alternativa sempre più utilizzata, grazie anche all’integrazione con impianti d’energia rinnovabile come quelli fotovoltaici; i dati forniti dall’European Heat Pump Association ci indicano come nel nostro paese, le vendite di pompe di calore siano aumentate del 63% rispetto all’anno precedente, indicando un bel passo in avanti verso la diffusione di nuovi tipi di riscaldamento elettrico.
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