Un gruppo elettrogeno è un congegno composto essenzialmente da un generatore di corrente elettrica e da un propulsore ideato per produrre elettricità. I gruppi elettrogeni possono essere utilizzati come fonte di energia, primaria o sussidiaria, sicura ed efficace, in qualunque campo qualora ci fosse il bisogno di generare energia elettrica.
Ma cosa bisogna valutare prima di acquistare un Gruppo elettrogeno?
Di seguito daremo delle informazioni al fine di aiutare i nostri lettori a scegliere il gruppo elettrogeno più adatto alle loro esigenze.
Sommario
Per acquistare il gruppo elettrogeno perfetto, è necessario prima di tutto calcolare la potenza energetica complessiva dei macchinari che verranno allacciati ad esso e con quale tipo di alimentazione è alimentato (monofase o trifase).
Una volta fatto questo, è fondamentale discernere tra generatori trasportabili o fissi.
In secundis, bisogna prediligere il tipo di motrice più adatto: per esempio, un modello a benzina è la soluzione ideale per coloro che sono in cerca di un generatore poco voluminoso.
Un motore diesel invece è più indicato per chi necessita di una grande quantità di energia. Infine una macchina motrice o una turbina a gas per coloro che utilizzano questo combustibile come fonte energetica e cercano un’alternativa a buon mercato ed ecologica.
Ultimo, ma non per importanza, capire se è necessario servirsi di un AVR (Automatic Voltage Regulator), ovvero uno stabilizzatore di corrente, onde evitare guasti ai dispositivi elettronici da allacciare al gruppo elettrogeno.
Advertisement - PubblicitàPer definire la potenza di un generatore di corrente, è fondamentale comprendere non solo i watt dei congegni, i quali, una volta allacciati, lavoreranno simultaneamente, ma anche il loro massimo consumo di energia, specie all’avvio. Per esempio, un motore elettrico, all’avvio, può sfruttare fino a tre volte la potenza massima che il gruppo elettrogeno può concedere all’ambiente in cui si trova.
Pertanto, il generatore di corrente deve offrire una potenza energetica maggiore rispetto al totale dei consumi di picco di ciascun macchinario che potrebbero essere attivato al tempo stesso.
Per quantificare correttamente la potenza del generatore da prediligere al valore della potenza riportato sulla targhetta (simboleggiato in kVA), bisogna addizionare un coefficiente di utilizzo pari al 30%. Mentre nei motori elettrici, la loro potenza utile massima dovrà essere moltiplicata per 3 in modo da prestare attenzione ai picchi di consumo.
La potenza dei generatori che offrono energia tramite un sistema trifase, è riportata in kilo volt-ampere (kVA): in tal caso si parla di “potenza apparente“. Mentre, quella dei gruppi elettrogeni che distribuiscono costantemente corrente o tramite il sistema monofase, è illustrata in kW e viene definita “potenza attiva”.
La differenza tra kVA e kW risiede nel fattore energia. Questo divario prende il nome di cos φ (cosinus phi).
Per ricavare la potenza reale di un generatore di corrente elettrica la cui potenza apparente e il cui cosinus phi sono risaputi, basterà moltiplicare questi due numeri tra loro.
ESEMPIO: 1 kVA x 0,8 = 800 W. Il cos φ dei gruppi elettrogeni, generalmente, è pari a 0,8.
Normalmente, i produttori di gruppi elettrogeni rivelano sia la potenza continua che quella potenza massima. Quest’ultima equivale ad un eccesso di circa il 20% della potenza continua per un certo lasso di tempo.
Advertisement - PubblicitàTutti i gruppi elettrogeni sono alimentati da un propulsore a combustione interna. In base alle necessità del consumatore e alla tipologia di combustibile prediletta, è possibile optare tra una motrice a benzina, diesel e a gas.
Per un uso casalingo, e dunque per potenze fino a 18 kW, consigliamo di servirsi di un generatore di corrente monofase, tranne quando è necessario alimentare alcuni macchinari ad alto dispendio energetico, come le pompe di calore per il riscaldamento.
Per un uso lavorativo, invece, è opportuno prediligere un gruppo elettrogeno trifase in grado di alimentare le attrezzature che esigono una potenza più elevata.
Pertanto, alcuni di essi dispongono di prese elettriche industriali. A prescindere dal numero di uscite, è fondamentale rispettare la potenza nominale del gruppo elettrogeno.
Quando quest’ultimo presenta una o più prese elettriche, bisogna necessariamente osservare il cosiddetto “equilibrio tra le fasi”. Come fare? Molto semplice! É sufficiente collegare gli impianti alle tre uscite in qualità di energia consumata da ciascun apparecchiatura.
Advertisement - PubblicitàPrima di acquistare un gruppo elettrogeno è doveroso prendere in considerazione anche altri fattori, ossia:
Per concludere, di seguito daremo una risposta alla domanda che, molto probabilmente, i nostri lettori si stanno ponendo dall’inizio: quanto costa un gruppo elettrogeno?
In linea di massima, un gruppo elettrogeno di potenzia media, giusto per l’uso casalingo, ha un costo che può partire dai 300/400 € fino ad arrivare anche oltre i 1000 euro in caso sia forniti di AVR e ATS, ovvero il gruppo di intervento automatico (dispositivo che permette la partenza automatica del gruppo in caso di mancanza di corrente) . Ovviamente il prezzo tenderà a salire o a scendere a seconda della potenza scelta.
Nel caso in cui viene acquistato per usi industriali, il prezzo può raggiungere facilmente i 1200 euro fino ad arrivare a cifre più importanti a seconda della potenza necessaria.
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