Quando si parla di ERP (Edilizia Residenziale Pubblica), ci si riferisce principalmente a tre differenti tipologie di operazione in base alle quali la PA concede dei beni immobili a prezzi calmierati, a favore di determinate categorie di soggetti.

Le tre tipologie racchiuse nell’ambito dell’ERP sono denominate come: sovvenzionata, agevolata e convenzionata.

Di seguito vediamo che cosa significa e quali sono le differenze.

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Edilizia residenziale pubblica: qual è il suo scopo

L’Edilizia residenziale pubblica, detta anche “popolare”, è stata istituita al fine di concedere beni immobili sotto forma di proprietà, locazione o sulla base di altri diritti di godimento, a favore di cittadini che si trovano in condizioni economiche disagiate.

A seconda della procedura, gli enti della Pubblica Amministrazione operano a livello statale, regionale e/o locale, servendosi o meno di prestazioni erogate da privati o di consociati quali intermediari.

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Edilizia residenziale convenzionata

L’edilizia residenziale pubblica “convenzionata” opera esclusivamente al fine di far acquisire la proprietà della casa mediante prezzi di favore.

Qui non si tratta quindi di atti finalizzati alla locazione o al godimento, ma diretti solo all’acquisizione della proprietà dei beni immobili a favore di soggetti meno abbienti.

Nell’edilizia convenzionata è l’amministrazione comunale a stipulare la convenzione con le imprese costruttrici o le cooperative, al fine di procedere con la realizzazione di nuovi immobili su terreni di proprietà pubblica oppure su proprietà private oggetto di espropriazione.

Tali immobili poi saranno, chiaramente, messi in vendita a prezzi calmierati rispetto ai normali prezzi di mercato, e potranno essere acquistati dalle famiglie che rientrano nei parametri reddituali stabiliti dalla stessa convenzione.

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Edilizia residenziale agevolata

L’edilizia residenziale pubblica “agevolata” consiste anche questa nella realizzazione di nuovi immobili, da destinare però esclusivamente a prima abitazione, che vengono realizzati da privati sulla base di finanziamenti concessi a livello statale o regionale, anche sotto forma di contributi a fondo perduto.

In sostanza, la PA mette a disposizione dei mutui agevolati, sempre a favore di determinate categorie reddituali, condonando il pagamento di parte degli interessi con la concessione di contributi a fondo perduto e finanziamenti in conto interesse con tassi inferiori al normale.

L’edilizia agevolata può essere finalizzata a costituire tre tipologie di proprietà:

  • Acquisizione della piena proprietà assoluta;
  • Acquisto mediante la procedura dell’affitto con riscatto;
  • Acquisto con locazione permanente.
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Edilizia residenziale sovvenzionata

L’edilizia residenziale pubblica “sovvenzionata” è quella che comunemente si riconosce nell’assegnazione delle “case popolari” a favore delle famiglie più bisognose.

In questo caso è lo Stato, o gli enti territoriali, a farsi totalmente carico della costruzione (oppure recupero e riqualificazione) degli immobili. Questi vengono poi concessi mediante locazione, con canone calmierato che dipenderà dall’effettivo reddito del nucleo e dal numero di componenti da cui è composto.

L’assegnazione delle case popolari mediante l’edilizia sovvenzionata prevede l’istituzione di bandi pubblici per il rilascio degli immobili, che vengono assegnati periodicamente sulla base delle graduatorie comunali.

Per approfondire, leggi: “Edilizia sovvenzionata: sì anche per alloggi ERP privati