L’assegno unico 2024 è un contributo statale usufruibile con cadenza mensile da famiglie con figli a carico dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni.
L’assegno unico 2024 è un contributo statale usufruibile con cadenza mensile da famiglie con figli a carico dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni.
L’importo erogato varia tuttavia in base allo status economico del nucleo familiare, e tiene conto di quanto riportato nell’ISEE in corso di validità. I calcoli, gli importi e i beneficiari sono quindi subordinati ad una serie di fattori che vanno dettagliatamente analizzati.
Sommario
L’assegno unico è una prestazione economica introdotta dal governo italiano, con l’obiettivo di sostenere le famiglie nell’allevamento e nell’educazione dei figli. Questo assegno è una misura di politica sociale volta a semplificare e unificare le diverse forme di sostegno economico precedentemente esistenti per i figli a carico.
L’assegno unico è destinato a tutti i genitori, indipendentemente dal loro status lavorativo, compresi i lavoratori autonomi, dipendenti, disoccupati e anche i genitori non lavoratori. La sua entità varia in base al reddito familiare e al numero di figli a carico. È importante notare che l’assegno unico è cumulabile con altre forme di sostegno al reddito, ma non sostituisce le prestazioni per la disabilità o le misure di sostegno specifiche per le famiglie numerose.
Un aspetto fondamentale dell’assegno unico è che è progettato per promuovere la natalità e sostenere la crescita demografica, in un contesto in cui l’Italia sta affrontando una delle più basse tassi di natalità in Europa. Inoltre, mira a ridurre il rischio di povertà infantile e a promuovere l’uguaglianza di genere, incentivando entrambi i genitori a partecipare attivamente sia nella vita lavorativa che familiare.
Per accedere a questa prestazione, i genitori devono presentare una domanda all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e l’assegno è pagato mensilmente.
L’assegno unico è usufruibile fino a quando ognuno dei figli a carico compie 21 anni ma ci sono delle condizioni da rispettare, con in primis quella che prevede regolari studi presso scuole pubbliche o private la cui durata è quinquennale fino al conseguimento del diploma.
In secondo luogo è previsto che uno studente dopo aver conseguito la licenza media frequenti un corso di Formazione Professionale a carattere regionale di tre o quattro anni per ottenere un attestato.
Anche altri tipi di scuole vanno considerate per usufruire dell’assegno unico, come ad esempio quella di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore frequentabile se si è in possesso di un diploma superiore, nonché un corso di laurea o ancora la titolarità di un contratto sia esso di apprendistato che di tirocinio. Il suddetto contributo tra l’altro viene erogato anche a genitori che hanno a carico un figlio disabile di qualsiasi età.
Advertisement - PubblicitàL’assegno unico 2024 viene erogato a tutti i contribuenti con figli a carico, a quelli con residenza fiscale in Italia e indipendentemente se occupati o disoccupati. Da ciò si evince che possono inoltrare la domanda sia i lavoratori dipendenti che quelli autonomi, tutti i liberi professionisti così come i soggetti indigenti.
La presentazione va effettuata da uno dei genitori o da una persona a cui il figlio è stato affidato, e lo stesso discorso vale anche in caso di presenza di un tutore. I ragazzi maggiorenni invece inviano direttamente la domanda, e in ogni caso ci sono però dei requisiti di base da rispettare ossia quelli di essere cittadino italiano oppure titolare del diritto di soggiorno permanente, indipendentemente se il paese di provenienza è dell’Unione europea o di una giurisdizione extraeuropea.
Altri elementi essenziali per ottenere l’assegno unico riguardano il pagamento dell’imposta sul reddito a carattere nazionale, la residenza o il domicilio in Italia per tutto il periodo in cui il contribuito è usufruibile, così come quello di essere stato residente nel Paese per un minimo due anni anche se non costantemente.
L’importo dell’assegno unico in Italia viene calcolato in base a diversi fattori, che includono il reddito familiare, il numero di figli a carico e eventuali condizioni particolari, come la presenza di figli disabili. La procedura di calcolo è strutturata per garantire che le famiglie con redditi più bassi ricevano un sostegno maggiore.
Ecco una panoramica di come viene determinato l’importo:
Per determinare l’importo esatto che una famiglia può ricevere, è necessario fare riferimento ai calcolatori ufficiali forniti dall’INPS o consultare un esperto. L’assegno unico è una misura flessibile, progettata per adattarsi alle diverse situazioni delle famiglie italiane, garantendo un supporto equo e mirato.
In base a quanto enunciato dalla Legge di bilancio 2023, dal mese di gennaio dello stesso anno è previsto un aumento del 50% dell’importo dell’assegno unico per i figli a carico con età inferiore a un anno, mentre per le famiglie con almeno tre figli, per ognuno di essi di età compresa tra uno e tre anni, c’è la possibilità di ottenere il contributo purché l’ ISEE non superi i 40.000 euro.
I suddetti aumenti sono stati confermati anche per l’anno 2024.
Advertisement - PubblicitàL’assegno unico alla pari di altre prestazioni erogate dall’INPS, è strettamente correlato all’andamento dell’inflazione annuale. Per fare un esempio in merito, nel mese di gennaio 2023 l’importo mensile è stato adeguato dell’8,1% per cui la somma di 175,00 euro ha raggiunto 189,2 euro nel caso di famiglie con un ISEE di 16.215 euro a fronte dei 15.000 precedenti.
I nuclei che hanno invece un ISEE di 44.000 euro (precedente 40.000) vedranno accreditarsi un importo mensile di 54,00 euro invece dei 50,00 dell’anno precedente.
Infine va sottolineato che per i figli di età compresa tra 18 e 20 anni e disabili, gli 85 euro con ISEE fino a 15.000 euro è previsto un’aggiunta di altri 80 euro, e tale importo può arrivare anche a 105 euro, a seconda del coefficiente di disabilità di tali soggetti.
La normativa dell’INPS inerente il calendario di erogazione dell’assegno unico per le famiglie con figli a carico prevede che avvenga in due periodi ben distinti, ossia quello standard che va dal 10 al 20 di ogni mese, e un altro dal 20 al 30 nel caso di nuove domande o quando ci sono delle variazioni del nucleo familiare e dell’attestazione Isee.
Advertisement - PubblicitàLa presentazione della domanda di assegno unico avviene tramite il sito INPS, e per accedere alla sezione specifica del portale bisogna essere in possesso di uno SPID minimo di livello 2 oppure aver attivato le credenziale della Carta di identità elettronica (CIE) o ancora di quella Nazionale dei Servizi (CNS).
Chi invece non intende effettuare l’operazione con il fai da te, può rivolgersi a un Patronato ed essere consapevole che la domanda può essere presentata a partire dal primo giorno di ogni nuovo anno. Inoltre ogni genitore può aggiungere anche altri nuovi figli presenti nel nucleo familiare aggiornando però la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).
L’importo dell’assegno unico per l’anno 2024 oscilla da 199,40 euro a 57,00 euro al mese per ogni figlio minore, mentre per quelli di età compresa tra 18 e 21 anni la somma varia da 96,9 euro a 28,5 euro (sempre per l’anno 2024).
C’è tuttavia da considerare la possibilità di richiedere delle maggiorazioni se il nucleo familiare comprende più di 2 figli, se ne è presente uno con disabilità grave e media e nel caso la madre abbia meno di 21 anni.
Advertisement - PubblicitàLa domanda all’INPS per l’assegno unico oltre ai casi standard, è prevista anche in altri con specifiche particolarità come ad esempio quando si tratta di genitori separati. In questo frangente, uno dei due dovrà inoltrarla soltanto una volta all’anno, specificando per quali figli è richiesto il contributo e allegando anche il codice fiscale del coniuge.
L’assegno inoltre spetta a entrambi indipendentemente dall’importo di mantenimento stabilito dalle autorità competenti. Tuttavia, il pagamento viene effettuato solo al richiedente, ma con la possibilità che successivamente la somma sia divisa al 50% tra i genitori e con uno dei due che in qualsiasi momento può modificare la scelta dell’altro, accedendo al portale INPS con le sue credenziali.
Il caso particolare di ottenimento dell’assegno unico per figli a carico appena descritto non è il solo; infatti, l’erogazione è prevista anche per le donne in gravidanza. In questo frangente l’importo spettante sarà disponibile già dopo il settimo mese di gravidanza, anche se la domanda va presentata soltanto dopo la nascita ossia quando al bambino viene attribuito il codice fiscale.
Per quanto riguarda il pagamento dell’assegno unico anche nel caso di genitori divorziati oppure non conviventi, la normativa prevede che uno dei due debba inoltrare la domanda una tantum ogni anno, indicando il numero dei figli e il codice fiscale dell’altro coniuge.
Infine, per tutti coloro che presentano in proprio la richiesta di contributo all’Inps c’è la possibilità di rimediare ad eventuali errori verificatosi in fase di compilazione della richiesta ossia annullandola e ripetendo poi l’operazione correttamente. In tal caso, bisogna prestare maggior attenzione alle linee guida fornite nell’apposita sezione da parte dell’ente previdenziale oppure affidandosi alla consulenza di esperti del settore che operano anche online.
Advertisement - PubblicitàL’ISEE è obbligatorio per ottenere l’assegno unico 2024?
La presentazione dell’Isee non è obbligatorio, anche se tale omissione da diritto soltanto alla ricezione dell’importo minimo. Aggiornarlo annualmente è quindi preferibile.
La domanda per l’Assegno unico va ripresentata dopo quella per il contributo temporaneo?
La domanda va in ogni caso ripresentata fatta eccezione per coloro che ricevono l’ex Reddito di Cittadinanza (da gennaio 2024 sostituito dall’assegno di inclusione). Tali soggetti infatti otterranno l’importo spettante automaticamente.
In che modo viene erogato l’importo dell’assegno unico 2024?
L’INPS ha stabilito che le somme spettanti ai genitori che hanno fatto richiesta di assegno unico vengano erogate tramite bonifico bancario o postale, quindi è necessario che venga fornito l’ IBAN del destinatario. Quest’ultimo oltre ad essere scritto correttamente, deve anche comprendere l’intestazione esatta del contraente oppure della persona cointestataria del conto.
L’assegno unico influisce ai fini IRPEF?
L’importo dell’assegno unico erogato alle famiglie con figli a carico e non influisce sul reddito ai fini IRPEF, poiché chi lo percepisce è da considerarsi esente da tale conteggio.
Quali documenti occorrono per inoltrare la domanda?
Per presentare la domanda occorrono poche informazioni come ad esempio quelle inerenti i singoli figli a carico ossia il codice fiscale e eventuali decreti di disabilità, gli estremi dell’altro genitore, le dichiarazioni di responsabilità nonché l’assenso al trattamento dei dati. Da ciò si evince che non c’è nessun bisogno di allegare dei specifici documenti, tranne nel caso in cui l’ente previdenziale ne faccia esplicita richiesta.
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