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Acquisto Caldaia: tipologie, vantaggi, incentivi e prezzi

L’acquisto di una caldaia non è mai una scelta semplice per il consumatore, in quanto ci sono tantissimi criteri da considerare. In questo articolo vedremo quali sono le detrazioni fiscali che incentivano l’acquisto di una caldaia ad alta efficienza energetica.

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L’acquisto di una caldaia non è mai una scelta semplice per il consumatore, in quanto ci sono tantissimi criteri da considerare. In commercio esistono infatti numerose tipologie di caldaia, che si differenziano per materiali, funzionalità, potenza, modalità di combustione, efficienza energetica, prezzi e diverse altre caratteristiche.

Come ben sappiamo poi, per l’acquisto e l’installazione di quelle tipologie di caldaia che garantiscono un alto livello di efficienza energetica, il nostro Governo ha messo a disposizione delle agevolazioni fiscali. Una di queste è il Superbonus 110%, ma non è l’unica opzione.

In questo articolo vedremo quali sono le detrazioni fiscali che incentivano l’acquisto di una caldaia ad alta efficienza energetica. Prima però ci concentreremo nel conoscere tutte le tipologie di caldaia esistenti, con caratteristiche, vantaggi e prezzi.

Di seguito tutto quello che c’è da sapere.

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Acquisto Caldaia: Caldaie tradizionali a gas

La prima tipologia da considerare per l’acquisto di una caldaia è quella dei modelli tradizionali a gas. Questa categoria comprende tre tipologie di caldaia, che differiscono tra loro per il tipo di combustibile utilizzato, ovvero:

  • Gas metano;
  • Gasolio;
  • GPL.

Le caldaie alimentate a gas metano rappresentano la tipologia più diffusa a livello nazionale, e anche quella più economica. Possono essere adibite sia al riscaldamento dell’ambiente che alla produzione di acqua calda sanitaria, e non necessitano del trasporto con cisterna, in quanto il metano “passa” attraverso i condotti della rete cittadina. Oltre ai costi contenuti, c’è inoltre il vantaggio che il metano è un gas naturale che garantisce:

  • La tutela dell’ambiente;
  • Elevate prestazioni in termini energetici;
  • Notevoli risparmi in bolletta.

Le caldaie a metano sono appunto le più diffuse tra i modelli a gas. Quelle a gasolio e a GPL infatti vengono generalmente installate dove il gas metano non arriva, in quanto risultano più ingombranti e necessitano di maggiore manutenzione.

I modelli a gasolio in particolare sono raramente ancora in uso, anche per il fatto che il combustibile (che può essere gasolio o nafta), contiene elevati livelli di impurità e sostanze pesanti. Per questo motivo il processo di combustione non avviene mai in maniera completamente “pulita”, e oltre al fatto che risulta nociva per l’ambiente, la caldaia a gasolio necessita anche di una frequente ed attenta manutenzione.

Sia le caldaie a gasolio che quelle alimentate a GPL prevedono l’installazione di una cisterna o di un bombolone necessari per un corretto stoccaggio. Dunque, rispetto ai modelli a metano, sono senza dubbio più pesanti e ingombranti.

Il GPL inoltre, visto che viene conservato nella cisterna in forma liquida, deve prevedere anche delle grandi tubature che consentano alla sostanza di gassificarsi nuovamente. Un grande vantaggio del GPL però è che, come il metano, anche questo è un gas pulito, che quindi non inquina l’ambiente.

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Caldaie a biomassa

Le caldaie a biomassa si differenziano da quelle a gas in quanto prevedono l’utilizzo di differenti tipi di combustibile, le biomasse appunto.

I combustibili di tipo biomassa sono materiali prodotti da scarti di lavorazioni agricole, industriali e dai processi di deforestazione. In sostanza, sono residui di origine biologica che, direttamente o tramite specifiche lavorazioni, vengono trasformati in energia.

I combustibili utilizzati per le caldaie a biomassa sono principalmente tre:

  • La legna (legno in pezzi solitamente secco);
  • Il pellet (scarti del legno pressati);
  • Il cippato (pezzetti di legno o di residui vegetali secchi lavorati).

Le caldaie a biomassa rappresentano una delle opzioni maggiormente ecologiche, in quanto il legno cresce spontaneamente in natura ed è quindi una fonte energetica rinnovabile. Il che non garantisce solo la tutela dell’ambiente, ma anche dei grossi risparmi energetici.

Queste tipologie di caldaia si distinguono anche in fase di progettazione, in quanto risultano più sicure e non necessitano di grandi opere di manutenzione. Le caldaie a biomassa non necessitano dell’installazione di cisterne o serbatoi, ma naturalmente si dovrà acquistare periodicamente il combustibile necessario al funzionamento.

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Caldaie a pompa di calore

Le caldaie a pompa di calore rappresentano una delle più recenti tecnologie in termini di riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.

Il calore viene prodotto sfruttando le risorse ambientali, e questo è già un ottimo motivo per pensare all’acquisto di questa tipologia di caldaia. Per ottenere massimi risultati in termini di efficienza energetica, le pompe di calore possono essere collegate ad un impianto fotovoltaico, altrimenti funzioneranno grazie all’energia elettrica.

Esistono 3 tipi di caldaie a pompa di calore:

  • Salina-acqua;
  • Acqua-acqua;
  • Aria-acqua.

Le pompe di calore salina-acqua e acqua-acqua rappresentano i cosiddetti impianti geotermici, che prevedono l’installazione di tubature interrate al di sotto dell’abitazione. Sono quindi ideali da installare per un immobile ancora in fase di costruzione, mentre è più complicato (ma del tutto fattibile) procedere con l’installazione in abitazioni già finite.

Nel caso delle pompe salina-acqua, il calore viene ricavato dal terreno presente nel sottosuolo. Le tipologie acqua-acqua invece, “prelevano” l’acqua presente nelle falde freatiche e, più raramente, nei fiumi, laghi o torrenti.

Le tipologie aria-acqua invece non prevedono l’installazione di tubazioni sottostanti all’abitazione, e per questo rappresentano la soluzione più economica tra le tre presentate. Il calore infatti viene prodotto tramite l’aria presente all’esterno, e i componenti possono essere installati sia all’interno che all’esterno dell’immobile.

In tutti i casi, le risorse vengono trasformate in energia grazie ad uno scambiatore di calore.

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Caldaie a camera aperta e a camera stagna

Tutte le caldaie ad uso domestico per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria si distinguono in due grandi tipologie:

  • A camera aperta;
  • A camera stagna.

Le due tipologie si differenziano prevalentemente per due motivi:

  • La prelevazione dell’aria comburente (ovvero della miscela o della sostanza necessaria alla combustione e al mantenimento della combustione);
  • Il tiraggio (ovvero il sistema che consente la circolazione dell’aria, così da favorire un’adeguata quantità di ossigeno necessaria alla combustione e all’espulsione dei fumi).

Le caldaie a camera aperta per produrre calore si servono dell’aria presente all’interno del locale in cui sono installate. Il tiraggio avviene in maniera naturale, e per lo scarico è necessario installare una canna fumaria esterna, così da evitare che i fumi prodotti dalla combustione (estremamente nocivi) possano espandersi all’interno.

Le caldaie a camera stagna invece producono calore attraverso il prelievo dell’aria dall’esterno. Sono dotate quindi di un doppio tubo, uno necessario al prelievo dell’aria, e uno adibito all’espulsione dei fumi di combustione, processo che avviene tramite tiraggio forzato. Qui non è necessario installare una canna fumaria. Possono essere installate ovunque, esterno, interno e anche in piccoli locali.

I modelli a camera aperta sono senza dubbio più economici rispetto a quelli a camera stagna.

C’è da considerare però che quelli a camera aperta necessitano di continua manutenzione e di maggiori attenzioni a livello di sicurezza. Le caldaie possono essere installate all’interno solo in caso di sostituzione di un modello preesistente, ma comunque è vietata per sicurezza l’installazione nei locali adibiti a bagno o a camera da letto. Se invece si intende installare una nuova caldaia dove prima non era presente, sarà possibile installare i modelli a camera aperta solo in ambienti esterni.

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Caldaie a condensazione

Le caldaie a condensazione rappresentano l’ultima generazione delle caldaie a camera stagna. Si tratta dei modelli più efficienti in assoluto a livello di rendimento e a livello di risparmio energetico. Ovviamente però, queste sono anche le caldaie più costose in commercio, seppure i prezzi risultino senza dubbio molto variabili.

Tuttavia, questo particolare non deve spaventare, perché le caldaie a condensazione forniscono numerosi vantaggi economici a lungo termine. Rispetto ad una caldaia tradizionale infatti, si stima che i costi annuali in bolletta si riducano di oltre il 30%.

Questo accade perché, mentre con le altre caldaie i fumi di scarico vengono fatti fuoriuscire verso l’esterno, la caldaia a condensazione invece recupera il vapore di questi fumi e lo tramuta in acqua calda, che poi immette nel circuito di riscaldamento.

Il tutto avviene appunto con il processo di condensazione, grazie al quale il gas presente nei fumi (recuperato mentre è ancora caldo) viene trasformato in sostanza liquida. Tutto ciò si traduce con una netta riduzione dell’inquinamento e dei consumi.

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Acquisto Caldaia: prezzi 2021

I prezzi per l’acquisto di una caldaia possono dipendere da tantissimi fattori differenti. I più rilevanti sono:

  • Il tipo di combustibile;
  • La potenza termica, che per le caldaie a uso domestico va dai 24 kW ai 35 kW;
  • Il tipo di tiraggio, a camera stagna o a camera aperta;
  • Il sistema di distribuzione del calore.

Le caldaie a gasolio sono ormai fuori produzione, in quanto troppo inquinanti, e sono quindi presenti ancora unicamente dove erano già installate. È impossibile dunque acquistare una caldaia a gasolio nuova. In alcune regioni d’Italia inoltre, l’utilizzo di questo combustibile è vietato per legge (oppure lo sarà presto), e bisognerà quindi procedere con la sostituzione anche di quelle già esistenti.

Le caldaie a metano e a GPL hanno un prezzo d’acquisto medio che può oscillare da 600 euro fino ai 3.500 euro per i modelli più prestanti e sofisticati.

Per le caldaie a biomassa invece i prezzi oscillano tra:

  • 2.000 e 20.000 euro per i modelli a pellet;
  • 2.000 e 25.000 euro per i modelli a legna;
  • 4.000 e 30.000 euro per i modelli a cippato.

Riguardo invece alle caldaie a pompa di calore, il prezzo può partire dai 1.000 euro fino ad arrivare ai 35.000 euro.

Le caldaie a condensazione, come dicevamo, sono quelle che variano maggiormente in tema di costi. Si possono trovare modelli economici e con prestazioni molto limitate partendo da una spesa di 500 euro, così come è possibile raggiungere cifre fino a 50.000 euro per acquistare le migliori caldaie presenti in commercio.

Ovviamente tali costi sono forniti in ambito generale, in quanto il prezzo di una caldaia può differenziarsi da caso a caso. Inoltre precisiamo che i prezzi suggeriti si riferiscono unicamente all’acquisto della caldaia, e non comprendono le opere di installazione o sostituzione.

Per l’installazione è possibile spendere cifre che vanno dai 150 euro fino ai 1.000 euro e oltre, a seconda del tipo di modello, del lavoro necessario e della zona in cui ci si trova.

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Acquisto Caldaia con incentivi: quali tipologie e quali incentivi

Fortunatamente, per l’acquisto di una nuova caldaia esistono diversi incentivi statali ai quali è possibile accedere, con la possibilità di detrarre un minimo del 50% ed un massimo del 110% delle spese sostenute.

Ecco di seguito tutte le agevolazioni statali che incentivano l’acquisto di una caldaia, e quali tipologie sono idonee per accedervi.

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Bonus Ristrutturazioni 50%

Il Bonus Ristrutturazioni è quell’incentivo che consente di recuperare il 50% delle spese sostenute per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia. In alcuni specifici casi, legati al danneggiamento per eventi calamitosi, è ammessa anche la nuova costruzione degli edifici (clicca qui per approfondire).

Oltre a queste specifiche categorie d’interventi, il Bonus Ristrutturazioni ammette anche i lavori edilizi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici. Tali interventi rientrano nella manutenzione straordinaria, e tra questi c’è anche la sostituzione di una vecchia caldaia con un nuovo modello ad alta efficienza energetica.

È possibile accedere all’incentivo solo sostituendo un vecchio modello con uno nuovo, e non in caso di prima installazione.

Il Bonus Ristrutturazioni incentiva l’acquisto di tutte le tipologie di caldaia ancora in uso, ovvero quelle tradizionali a gas (Metano o GPL), quelle a biomassa, quelle a pompa di calore e quelle a condensazione. L’aspetto fondamentale da rispettare è che, in seguito all’installazione, l’edificio abbia ottenuto un miglioramento delle prestazioni energetiche.

L’incentivo ammette una spesa massima pari a 96.000 euro per unità immobiliare. Stessa cifra per i condomini, ma si moltiplica per il numero di unità presenti.

È possibile usufruire del bonus ristrutturazioni in detrazione (10 quote per 10 anni), con la cessione del credito o con lo sconto immediato in fattura.

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Ecobonus 50%-85%

L’Ecobonus è l’agevolazione che per eccellenza incentiva gli interventi volti al risparmio energetico e alla tutela ambientale.

Tra gli altri interventi concessi, l’Ecobonus ammette anche:

  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale;
  • Acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione minimo di Classe A;
  • Acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione minimo di Classe A.

In poche parole, si potrà procedere con l’acquisto e l’installazione di caldaie a biomassa, caldaie a condensazione e caldaie a condensazione con pompa di calore, sostituendo un impianto preesistente oppure anche installando ex novo.

Il tetto di spesa massimo in questi casi è pari a 30.000 euro.

Tra gli interventi suddetti, la detrazione è concessa nella misura del 50% per:

  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione minimo di Classe A;
  • Acquisto e installazione di impianti alimentati da biomassa combustibile.

Si arriva invece al 65% di detrazione per:

  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaia a condensazione minimo di Classe A con sistemi di termoregolazione evoluti;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione minimo di Classe A.

Per i condomini invece, la detrazione sarà pari a:

  • 70%-75%, con spesa massima di 40.000 euro da moltiplicare per ogni unità immobiliare;
  • 80%-85%(se si apportano anche miglioramenti delle prestazioni antisismiche), con un tetto massimo di 136.000 euro da moltiplicare per ogni appartamento presente. Riservato solo agli edifici in Zona 1,2,3 di rischio sismico.

È possibile utilizzare l’Ecobonus in detrazione (con recupero di 10 rate in 10 anni), con la cessione del credito o con lo sconto in fattura.

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Conto Termico 65%

Il Conto Termico non è una detrazione, bensì un incentivo gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici).

L’agevolazione è concessa nella misura fissa del 65% per i seguenti interventi:

  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale, anche combinati per la produzione di acqua calda sanitaria, dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti o di riscaldamento delle serre e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa;
  • Installazione di impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e/o ad integrazione dell’impianto di climatizzazione invernale, anche abbinati a sistemi di solar cooling, per la produzione di energia termica per processi produttivi o immissione in reti di teleriscaldamento e raffreddamento;
  • Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore;
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con un impianto dotato di pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.

La richiesta per ottenere l’incentivo deve essere inviata entro 60 giorni dalla fine degli interventi. In seguito poi, dopo l’accettazione, il GSE avrà tempo 2 mesi per erogare la somma spettante.

L’importo sarà inviato tramite bonifico in un’unica soluzione (se fino a 5.000 euro), o con più bonifici per un massimo di 5 anni (una rata ogni anno).

Acquisto Caldaia con Superbonus 110%

Anche il maxi-incentivo nato con il Decreto Rilancio lo scorso anno agevola gli interventi volti al risparmio energetico e alla tutela dell’ambiente.

Il Superbonus 110% (che qui è inteso come “potenziamento” dell’Ecobonus), ammette tra gli interventi trainanti la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale con un nuovo impianto che garantisce un’elevata efficienza energetica.

Essendo un intervento trainante, può essere eseguito da solo se comporta all’edificio un miglioramento delle prestazioni energetiche di almeno 2 Classi (o il raggiungimento della Classe più elevata) rispetto alla condizione ante operam.

Se invece la nuova caldaia non dovesse bastare a soddisfare i requisiti, si potrà aggiungere al principale uno o più interventi secondari (trainati).

Il Superbonus incentiva nella misura del 110% l’acquisto di tutte le tipologie di impianto che comportano un consumo ridotto di energia. Per conoscere tutte le tipologie di caldaia ammesse, leggi: “Superbonus e sostituzione impianti: quali tipologie sono valide

I massimali di spesa per questo tipo di intervento sono:

  • 30.000 euro, per gli immobili unifamiliari o unità funzionalmente indipendenti;
  • 20.000 euro, da moltiplicare per ogni appartamento, per i condomini che contano fino a 8 unità immobiliari;
  • 15.000 euro, da moltiplicare per il numero delle unità, per i condomini composti da più di 8 unità abitative.

È possibile usufruire del Superbonus 110% in detrazione (5 quote per 5 anni, o 4 quote per 4 anni per le spese sostenute nel 2022), con la cessione del credito d’imposta o con lo sconto immediato in fattura.

Leggi anche: “Ecobonus 110 e sostituzione impianti: le tubature sono detraibili?



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TAGS: biomassa, bonus ristrutturazioni, caldaia, caldaie, cippato, conto termico, ecobonus, efficienza energetica, Gasolio, geotermico, GPL, gse, legna, pellet, prezzo, riscaldamento

Autore: Redazione Online

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