Il 14 di maggio, il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ha emanato un decreto che regolerà l’assegnazione dei contributi ai Comuni italiani
Il 14 di maggio, il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) ha emanato un decreto che regolerà l’assegnazione dei contributi ai Comuni italiani, al fine di finanziare i progetti in merito all’efficienza energetica. Ha anticipato il Decreto Crescita, e dal 27 giugno di quest’anno, è diventato una legge approvata dal Senato.
La nuova proposta, che richiede un investimento di 500 milioni di euro, è destinata a promuovere lo sviluppo territoriale dei Comuni. L’obbiettivo sarà renderli più efficienti energeticamente e tecnologicamente, e favorendo una crescita sostenibile.
Advertisement - PubblicitàAncora da stabilire quali saranno i Comuni interessati e anche la somma che si stanzierà per ognuno di essi, è certo però che tutto verrà calcolato in base al numero di abitanti e alla necessità degli interventi.
L’Articolo 20, c.1 DL n.34 del 30 aprile 2019, prevedeva già degli obbiettivi di sviluppo territoriale sostenibile dell’edilizia pubblica, al fine di allinearsi maggiormente con i progetti di politica europea. Questi si svilupperebbero con delle funzioni ben precise di evoluzione strutturale, puntando ad un’efficienza energetica che arrivi al costo zero.
I contributi ai Comuni italiani verranno stabiliti ed assegnati solo grazie al decreto del MISE, nonostante il lavoro svolto dalla Camera dei deputati per il Decreto Crescita.
La Direzione Generale ha anticipato la decisione. Grazie a questo, i Comuni otterranno in poco tempo dei finanziamenti concreti, finalizzati alla realizzazione dei lavori per l’efficienza energetica e sviluppo sostenibile.
Advertisement - PubblicitàIl contributo destinato alle casse dei Comuni per questo progetto, ammonterà complessivamente ad una spesa di 500 milioni di euro, da ripartire tra tutti. La somma verrà rilasciata in due fasi differenti, in modo da poter constatare che quei soldi siano utilizzati esclusivamente per quel progetto.
La prima metà dei fondi verrà rilasciata in seguito ai controlli degli enti. Questi dovranno verificare che il Comune abbia tutte le carte in regola e l’approvazione per poter iniziare i lavori. La metà restante, verrà erogata solamente dopo la fine dei lavori, in seguito al test di collaudo e alla verifica di idoneità edilizia.
Un attento calcolo ripartirà la somma destinata ad ogni Comune, in base alle diverse necessità degli enti. Ognuno di essi otterrà da un minimo di 50 mila euro ad un massimo di 250 mila euro. La ripartizione si baserà sulla densità di popolazione e sulle esigenze di ogni territorio.
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