Il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di emergenza per le 12 regioni che nell’ultimo periodo hanno subìto gravi danni causati dal maltempo. La delibera del CdM è avvenuta in data 14 novembre 2019.
In favore dell’emergenza, sono stati stanziati i primi 100 milioni di euro per sostenere gli interventi di ristrutturazione più urgenti. Ma si prevede presto l’erogazione di altri fondi.
Sommario
I 100 milioni stanziati dal Consiglio dei ministri sono destinati alle 12 regioni che hanno subìto danni per il maltempo tra ottobre e novembre 2019. Gli importi sono stati suddivisi in base alle valutazioni speditive di ogni Regione.
I Commissari ora provvederanno a stilare i progetti che permetteranno di individuare i lavori più urgenti sui quali è necessario intervenire. Nel frattempo, la Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha già approvato un ulteriore stanziamento di altri 40 milioni di euro.
Se i primi 100 milioni sono destinati agli interventi più improrogabili, gli altri 40 milioni serviranno per il riassestamento delle infrastrutture e per la ripresa del tessuto economico e sociale.
Advertisement - PubblicitàDi seguito, ecco quali sono le 12 Regioni interessate e le rispettive ripartizioni dei primi 100 milioni:
A intervenire sull’argomento prima di tutti è stata la regione che ha ricevuto più fondi, la Liguria. Il Presidente Giovanni Toti infatti vede con grande favore la disponibilità economica che il governo ha messo a disposizione per le regioni messe in ginocchio dai cambiamenti climatici.
Sicuramente si tratta di un grosso aiuto, ma servirebbero più soldi per permettere all’Italia di intraprendere quel percorso di cambiamento di cui ha bisogno. Ovvero un programma serio e ben studiato, che possa concentrarsi totalmente sulla difesa del territorio e sulla crescita innovativa e sicura delle infrastrutture.
Toti sottolinea infatti che bisogna tener conto dei danni che il maltempo ha causato alle infrastrutture italiane. Solo in Liguria, ammontano a 500 milioni di euro. Senza contare poi i gravi danni che hanno subìto le imprese e i privati. Questi, stimati in denaro, hanno raggiunto una cifra tale da superare in termini economici addirittura la tragedia del Ponte Morandi a Genova del 14 agosto 2018.
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