Il Decreto Fer X rappresenta un importante strumento attuativo che regola il sistema di incentivazione per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, tra cui impianti solari fotovoltaici, eolici, idroelettrici e impianti di trattamento del gas residuo dai processi di depurazione.
Questa nuova versione, elaborata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, introduce modifiche significative rispetto alla bozza di marzo 2024, con l’obiettivo di adattare il sistema di supporto alle esigenze di decarbonizzazione e al raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030.
Cosa cambia rispetto alle versioni precedenti e quali opportunità apre per chi investe nelle rinnovabili?
Sommario
Una delle principali novità del Decreto Fer X riguarda l’accesso diretto al meccanismo di supporto per impianti con una potenza fino a 1 MW. Il Decreto stabilisce che questi impianti possano ottenere incentivi senza dover partecipare a gare, con prezzi di aggiudicazione già indicati. Questo rappresenta un vantaggio per i piccoli impianti, in quanto viene garantito un accesso agevolato e veloce agli incentivi.
Un’importante modifica introdotta nella bozza di ottobre è l’assegnazione all’ARERA del compito di definire i prezzi di aggiudicazione per questa categoria di impianti. Tali prezzi saranno stabiliti in modo proporzionato all’onerosità dell’intervento, differenziati in base alla tecnologia e alla taglia dell’impianto, e aggiornati ogni anno.
Per gli impianti con una potenza superiore a 1 MW, il Decreto Fer X prevede una modalità di accesso agli incentivi diversa: questi impianti dovranno partecipare a procedure competitive organizzate dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), nei limiti dei contingenti di potenza assegnati.
Queste gare garantiranno l’assegnazione degli incentivi in base a criteri di competitività, dove i partecipanti concorrono presentando offerte con prezzi di esercizio.
Un cambiamento importante introdotto nella bozza di ottobre è la riduzione dei contingenti di potenza rispetto a quanto previsto in precedenza. Se la bozza di marzo copriva il periodo 2024-2028, la nuova versione limita le procedure competitive alle sole bandite entro il 31 dicembre 2025, riducendo i contingenti a circa un quarto rispetto alla stima precedente.
Questo significa una disponibilità più ridotta di incentivi per gli impianti di grandi dimensioni, almeno fino alla fine del 2025.
Advertisement - PubblicitàUna delle modifiche più rilevanti nel Decreto Fer X riguarda i prezzi di aggiudicazione per gli impianti rinnovabili, con una particolare attenzione a tecnologie specifiche. Nella bozza di ottobre, il GSE sarà responsabile della definizione dei prezzi base per le aste, e questi verranno successivamente aggiornati. Tuttavia, alcuni tipi di impianti, come quelli fotovoltaici, beneficeranno di incentivi maggiori in situazioni particolari.
Per esempio, gli impianti fotovoltaici installati in sostituzione di coperture in amianto o eternit avranno diritto a un prezzo di aggiudicazione maggiorato di +27 €/MWh, rispetto ai +35 €/MWh previsti nella bozza di marzo.
Un altro esempio è quello degli impianti fotovoltaici realizzati su specchi d’acqua, per i quali il prezzo di aggiudicazione sarà incrementato di +5 €/MWh, un valore inferiore rispetto ai +10 €/MWh della versione precedente del decreto.
Queste variazioni segnalano una leggera riduzione dei benefici economici per gli impianti in contesti particolari, ma continuano a garantire un supporto significativo per l’installazione di tecnologie sostenibili.
Advertisement - PubblicitàIl Decreto Fer X introduce una disciplina più dettagliata sulla formazione dei prezzi di esercizio e sulla determinazione dei costi di investimento per gli impianti che partecipano al meccanismo di supporto. Questa revisione mira a garantire una maggiore trasparenza e a rendere il processo di aggiudicazione degli incentivi più equo e allineato ai reali costi degli interventi, tenendo conto delle diverse tecnologie e delle dimensioni degli impianti.
Un altro aspetto importante riguarda i tempi di realizzazione degli impianti incentivati. Il decreto stabilisce dei tempi massimi per la realizzazione, con l’introduzione di una valutazione accelerata per i progetti di grandi dimensioni, per i quali sarà previsto un iter più snello.
Non viene più fatto riferimento alla “vita utile convenzionale” degli impianti, che nelle versioni precedenti del decreto era fissata a 20 anni. Questo lascia maggiore flessibilità nella gestione e manutenzione a lungo termine degli impianti rinnovabili.
Advertisement - PubblicitàLa nuova bozza del Decreto Fer X introduce importanti modifiche anche per quanto riguarda la durata del sistema di incentivazione. Secondo la versione di ottobre 2024, il decreto cesserà di applicarsi il 31 dicembre 2025, o, nel caso degli impianti fino a 1 MW, al raggiungimento di un contingente di potenza pari a 3 GW finanziati.
Questa è una riduzione significativa rispetto alla bozza di marzo, che prevedeva una cessazione al 31 dicembre 2028 o al raggiungimento di 5 GW per gli impianti fino a 1 MW.
Questa modifica limita la finestra temporale durante la quale gli impianti potranno accedere agli incentivi, rendendo più urgente per gli operatori del settore pianificare e avviare i propri progetti prima del termine del 2025 o dell’esaurimento dei contingenti disponibili. Gli impianti di potenza superiore a 1 MW dovranno invece partecipare alle procedure competitive entro le date stabilite dal decreto per beneficiare degli incentivi.
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