A partire da questo momento, l’installazione di un impianto fotovoltaico in casa dovrebbe essere molto più semplice, visto che non serviranno più né specifiche autorizzazioni, né tanto meno appositi permessi.
In un delicato lasso di tempo dal punto di vista storico, appare chiaro quanto l’autosufficienza energetica possa ricoprire un ruolo determinante. Sono sempre di più gli utenti che decidono di rivolgersi a ditte qualificate con pluriennale esperienza in materia di installazione e di montaggio dei pannelli fotovoltaici.
Lo scopo primario consiste nel poter contare su una riserva di energia a prezzi contenuti per quanto riguarda le utenze.
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Di recente, un decreto legislativo ha disposto il ricorso a un modulo unico per la realizzazione di un impianto fotovoltaico sino a 200 kW. A tal proposito, avere una panoramica su come ottenere l’autorizzazione con il modulo unico e procedere all’installazione dei pannelli fotovoltaici in casa, ha la sua utilità nell’ottica di programmare e di definire in maniera meticolosa i lavori.
A partire da questo momento, l’installazione di pannelli solari in casa dovrebbe essere molto più semplice, visto che non serviranno più né specifiche autorizzazioni, né tanto meno appositi permessi. Basterà, infatti, compilare il Modello unico semplificato.
Per far ripartire il settore delle energie rinnovabili, il Decreto 2 Agosto 2022, n. 297, noto Decreto Bollette o Decreto Energia, alleggerirà gli oneri burocratici, a fronte di installazione di pannelli solari.
Farci affidamento è una saggia decisione, soprattutto in vista del rincaro delle bollette, previsto in occasione del prossimo inverno. In questo modo, per i cittadini sarà possibile abbattere i costi.
Riuscire a installare 7 gigawatt annui è l’obiettivo a cui ambisce il nostro governo da qui al 2030. Solo così, l’Italia potrà raggiungere quanto imposto dall’Unione Europea in materia di tagli delle emissioni di gas serra del 55%.
Sommario
Il nuovo decreto attuativo dà il via alla semplificazione energetica, dato che gli impianti fotovoltaici vengono considerati a tutti gli effetti edilizia libera.
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E non è tutto, dato che il Modello unico semplificato si estenderà dalla soglia dei 50 kW ai 200 kW.
Advertisement - PubblicitàLa principale novità del suddetto provvedimento è connessa all’estensione del Modello semplificato che può essere utilizzato sia per la prima realizzazione di un impianto con pannelli solari, sia a fronte di modifiche o di potenziamento.
Inoltre, diventa possibile procedere all’inoltro delle richieste direttamente mediante un’apposita piattaforma online. Viene superata in questo modo la macchinosità degli scambi informativi fra il comune dove l’immobile risulta ubicato e la GSE S.p.A. (Gestione dei Servizi Energetici).
All’interno del testo normativo, si evincono le condizioni e i modi per applicare il Modello unico semplificato agli impianti solari fotovoltaici sugli edifici e al di fuori della loro area di riferimento. In termini di potenza nominale complessiva, si tiene conto delle versioni sino a 200 kW.
Ai sensi di quanto inserito all’interno dell’articolo 7-bis, comma 5, Dlgs 3 marzo 2011, n. 28, per ciò che concerne il Modello unico semplificato non è richiesta autorizzazione formale nei casi in oggetto:
Il decreto contiene tutti i passaggi a cui attenersi per procedere all’invio della richiesta.
Il primo step verte attorno alla compilazione del Modello unico semplificato e, successivamente, alla sua trasmissione via e-mail o direttamente al gestore di rete competente in ambito territoriale.
Quest’ultimo si accerta che la richiesta sia stata compilata in modo corretto e di valutare la compatibilità della domanda con i principali requisiti imposti dalla Legge. In caso positivo, la concessione verrà data in modo automatico.
Advertisement - PubblicitàL’applicazione di questa disposizione riguarda le abitazioni civili. Quindi, ne sono esclusi gli edifici di interesse pubblico, vale a dire le abitazioni situate all’interno dei centri storici. Lo stesso dicasi per le case che risultano vincolate dalla sovraintendenza così come quelle contraddistinte da una bellezza artistica fuori dal comune e quelle rientranti nella categoria delle abitazioni storiche.
In particolar modo, per ciò che concerne gli edifici vincolati, l’ammissione dei pannelli fotovoltaici è valevole solo se sono coperti e non risultano visibili né dagli ambienti esterni, né tanto meno dalle zone panoramiche. Le coperture devono nell’eventualità essere realizzate con gli stessi materiali che caratterizzano il contesto, affinché il paesaggio non venga alterato.
Advertisement - PubblicitàIl modulo inerente all’ottenimento dell’autorizzazione per gli impianti fotovoltaici sino a 50 KW si dimostra perfettamente valido anche per le versioni sino a 200 kW. Tutto quello che il diretto interessato deve fare ruota attorno alla compilazione online del suddetto modulo che, subito dopo, andrà inviato al gestore della rete.
Le informazioni da inserire necessariamente, ai fini della correttezza della procedura di invio, sono i dati del proprietario oppure affine, i dati sull’immobile, dove occorre intervenire, e la descrizione accurata della tipologia di intervento che si desidera portare a termine.
Infine, non deve mai mancare l’autodichiarazione di possesso dei documenti richiesti, così come i dati attinenti alla connessione al mercato dell’impianto fotovoltaico.
Advertisement - PubblicitàInstallare un impianto fotovoltaico rientra in edilizia libera solamente se il tipo di intervento viene ultimato al di fuori di un’area protetta, di una zona artistica o di un centro storico. A fronte di aree sottoposte a vincoli specifici, diventerà manutenzione straordinaria.
Tuttavia, non occorrerà alcun permesso di costruire, visto che basta presentare una SCIA, sulla base di quanto stabilito in occasione della sentenza n.992/2020 del TAR Puglia, sezione Lecce. La presentazione della SCIA è obbligatoria: in sua assenza, i lavori verranno considerati come abusivi.
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Gli impianti fotovoltaici in edilizia libera, di fatto, rappresentano la rinascita delle rinnovabili nel nostro Paese.
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