Il Reddito Energetico permette alle famiglie con basso ISEE di installare impianti fotovoltaici gratuitamente grazie a un fondo di 200 milioni di euro per gli anni 2024 e 2025, coprendo interamente i costi di installazione.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato il bando per la presentazione delle richieste di accesso al Reddito Energetico. Questo bando illustra dettagliatamente i criteri, le modalità e i termini per la presentazione delle istanze, aprendo ufficialmente le porte a chi desidera usufruire di questi incentivi.
Le famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro, o 30.000 euro nel caso di nuclei familiari con almeno quattro figli a carico, possono ora sperare di ottenere un impianto fotovoltaico domestico senza alcun costo.
Ma come funziona esattamente il processo di richiesta? Quali sono i requisiti necessari e quali vantaggi concreti offre il Reddito Energetico?
Ecco tutto ciò che devi sapere per non perdere questa straordinaria opportunità di risparmio energetico e finanziario.
Sommario
Gli sportelli per la presentazione delle domande saranno aperti dalle 12:00 del 5 luglio 2024 fino alla fine dell’anno. Le domande verranno esaminate in ordine cronologico in base alla regione di appartenenza del richiedente. Questo meccanismo garantisce una distribuzione equa delle risorse tra le diverse aree geografiche.
Ma cos’è il reddito energetico?
Il Reddito Energetico è stato istituito tramite il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (decreto 8 agosto 2023), destinato a supportare le famiglie con un ISEE inferiore a 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie con almeno quattro figli a carico). Gli incentivi permetteranno l’installazione di piccoli impianti fotovoltaici domestici con una potenza compresa tra 2 e 6 kW, senza alcun costo per il beneficiario.
Approfondisci: Reddito Energetico 2024: accedi al contributo a fondo perduto per il fotovoltaico
I pannelli fotovoltaici dovranno essere installati su coperture e superfici di immobili ad uso abitativo di proprietà o in usufrutto dai soggetti richiedenti, oppure su pertinenze degli stessi immobili, inclusi i terreni. Ogni nucleo familiare potrà presentare una sola domanda e accedere una sola volta agli incentivi.
Gli installatori selezionati, oltre all’installazione, dovranno garantire la manutenzione e il monitoraggio delle performance dell’impianto per dieci anni, fornendo anche una polizza multi-rischi per coprire eventuali problematiche.
Advertisement - PubblicitàI contributi copriranno interamente i costi ammissibili, con una quota fissa di 2.000 euro e una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW installato. Il Ministero ha stanziato un totale di 200 milioni di euro per il biennio 2024-2025, ripartiti come segue:
Gli importi copriranno anche servizi obbligatori per una durata minima di 10 anni, come una polizza assicurativa multi-rischi, la manutenzione e il monitoraggio delle performance dell’impianto. Tuttavia, non saranno coperti i costi di esercizio legati al servizio di misura dell’energia prodotta, gli obblighi risarcitori correlati a eventuali decadenze dal beneficio, e la disinstallazione degli impianti a fine vita.
Nel caso in cui le risorse si esauriscano prima della scadenza, il GSE chiuderà anticipatamente il bando. È possibile che lo sportello venga riaperto se, a seguito di rinunce o esclusioni, si rendano nuovamente disponibili almeno 5 milioni di euro. Per garantire la trasparenza, il GSE pubblicherà un contatore delle risorse disponibili per ciascuna area geografica.
Advertisement - PubblicitàPer agevolare la scelta delle imprese installatrici, il GSE ha attivato un Registro degli installatori di impianti fotovoltaici. Questo registro consente alle imprese di iscriversi e di essere visualizzate sulla Mappa interattiva, che sarà presto disponibile.
Gli installatori possono effettuare la registrazione utilizzando l’apposita funzionalità disponibile nell’Area Clienti del sito GSE.
Sebbene la registrazione non sia obbligatoria, solo le imprese in regola con i requisiti di formazione e aggiornamento richiesti per le attività di installazione e manutenzione potranno accedere ai fondi del Reddito energetico. Gli impianti realizzati con questi fondi sono destinati esclusivamente all’autoconsumo, e l’energia non autoconsumata non potrà essere venduta direttamente, ma solo ceduta al GSE.
Quest’ultimo rivenderà l’energia sul mercato, destinando il ricavato al Fondo per il Reddito energetico per finanziare ulteriori impianti.
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