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Fotovoltaico da balcone: come funziona, i permessi e gli incentivi per il 2024

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Il fotovoltaico da balcone, rispetto a quello tradizionale su tetto, è più facile da installare e più semplice da connettere alla rete elettrica. In Germania questo modello di autoproduzione sta già riscuotendo un enorme successo e anche nel nostro Paese sta iniziando a diffondersi.

In Italia l’espansione del fotovoltaico da balcone è favorita dalla detrazione fiscale del 50% dei costi sostenuti per installare i pannelli. Inoltre, per la connessione alla rete elettrica, è sufficiente trasmettere al distributore di rete la Comunicazione Unica, un modello predisposto da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Ma come funzionano, quali permessi richiedere e quali incentivi sono previsti per i fotovoltaici da balcone?

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Fotovoltaico da balcone: sistemi Plug & Play e mini-fotovoltaici

Nell’analizzare il funzionamento dei fotovoltaici da balcone è importante distinguere due sistemi:

  • Plug & Play, impianto di solito con potenza minore o uguale a 350 W;
  • mini-fotovoltaico, impianto con potenza tra i 350 W e gli 800 W.

I Plug & Play sono impianti di accumulo di potenza generalmente non maggiore ai 350 W, che è possibile collegare direttamente agli impianti elettrici dei consumatori attraverso le prese di corrente dedicate. Tali sistemi necessitano di un proprio circuito che parte dal quadro di distribuzione, un circuito da non collegare ad alcuna altra presa, ciabatta o elettrodomestico per non compromettere l’impianto elettrico a causa di qualche possibile sovrappressione.

Simili ai Plug & Play sono i mini-fotovoltaici, con una potenza però superiore compresa fra i 350 W e gli 800 W. Tipi di sistemi generalmente connessi alla rete elettrica attraverso un piccolo inverter, quest’ultimo con il compito di trasformare l’energia da continua ad alternata.

In assenza del micro-inverter, negli impianti bisogna prevedere delle specifiche protezioni contro i corti circuiti e i sovraccarichi. Due sistemi simili di fotovoltaico da balcone, ma di diversa potenza.

Approfondisci: EcoFlow PowerStream: l’innovativo fotovoltaico da balcone con accumulo

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Fotovoltaico da balcone: permessi e procedure

Per installare un impianto fotovoltaico da balcone non serve alcuna autorizzazione comunale perché trattasi di sistemi rientranti nell’ambito dell’edilizia libera. In linea di massima è così, niente SCIA o CILA, tuttavia meglio controllare prima il regolamento edilizio del comune interessato per conoscere eventuali prescrizioni da rispettare.

Di norma quindi l’installazione dei pannelli fotovoltaici da balcone segue una procedura abbastanza semplificata, è sufficiente la Comunicazione Unica al gestore di rete. Per trasmettere la comunicazione, basta registrarsi sul portale del gestore di rete stesso e seguire con attenzione la procedura online prevista.

La Comunicazione Unica è prevista sia per gli impianti Plug & Play che per i mini-fotovoltaici. Nel caso di impianti di mini-fotovoltaico è però necessario trasmettere al competente gestore di rete anche i seguenti documenti tecnici:

  • il definitivo schema elettrico dell’impianto produttivo, con la segnalazione dei dispositivi di sezionamento e generali, dei generatori, degli inverter e della procedura di connessione alla rete;
  • la dichiarazione di conformità dell’impianto alla norma vigente;
  • il regolamento di esercizio firmato direttamente dal produttore.

Una procedura appena più complessa rispetto alla semplice Comunicazione Unica prevista per gli impianti Plug & Play, ma comunque più leggera se confrontata con la documentazione richiesta per l’installazione dei tradizionali sistemi fotovoltaici su tetto.

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Fotovoltaico da balcone: vantaggi e detrazione del 50%

La maggiore accessibilità da parte dei consumatori, che possono produrre energia pulita in modo autonomo, è uno dei punti di forza del fotovoltaico da balcone. Trattasi, infatti, di kit semplici da montare, collegabili agli impianti domestici e composti da uno o più pannelli.

Per gli impianti Plug & Play, come visto in precedenza, è sufficiente una spina elettrica con una presa dedicata.

Al netto di vincoli architettonici o paesaggistici, dal momento che queste installazioni rientrano tra gli interventi di manutenzione ordinaria, l’iter burocratico è poi molto più snello rispetto alla procedura prevista per i fotovoltaici su tetto.

Allo stesso tempo, anche gli impianti fotovoltaici da balcone consentono ai consumatori di abbattere i costi delle bollette di energia elettrica, con un risparmio annuo stimato intorno almeno al 20%.

Le spese per i Kit fotovoltaici da balcone variano: mediamente ci vogliono 700 euro circa per un impianto Plug & Play, mentre 1.400 euro circa per un mini-fotovoltaico fino a 800 W di potenza.

La notizia positiva è che con l’installazione di tali impianti è possibile beneficiare di una detrazione fiscale pari al 50%. Per poter fruire della predetta agevolazione fiscale i pagamenti devono avvenire in modo tracciabile (esempio: bonifici bancari con l’indicazione della causale dei pagamenti) e bisogna trasmettere, entro il termine di 90 gg dalla fine degli interventi, una comunicazione all’ENEA.

Con l’agevolazione fiscale del 50%, nel giro di quattro/cinque anni si recupera l’investimento iniziale.

Un altro vantaggio del fotovoltaico da balcone è dato dalla possibilità di impiegare l’energia prodotta anche nelle ore serali, cioè quando non più disponibile la luce solare. Questo perché, abbinando con una batteria il sistema, non c’è la necessità di aspettare la luce del sole per il consumo dell’energia prodotta. Quest’ultima si può usare pure in un altro momento, per esempio, per rinfrescare la casa con il climatizzatore oppure per fare partire le lavatrici. In altre parole, con gli impianti fotovoltaici da balcone si alleggeriscono le spese e si salvaguardano i bilanci familiari perché i benefit sono diversi.



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TAGS: energia solare, fotovoltaico, fotovoltaico balcone, kit fotovoltaico

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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