Con la deliberazione 457/2024/R/EFR, l’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha definito le prime disposizioni per una graduale uscita dal regime di scambio sul posto.
Questo regime, attivo in Italia per molti anni, ha permesso ai produttori di energia elettrica di utilizzare l’energia immessa in rete compensandola con quella prelevata, favorendo così la diffusione delle energie rinnovabili e degli impianti di cogenerazione. La necessità di una transizione verso il ritiro dedicato e altre modalità alternative è emersa per garantire una regolazione più sostenibile e coordinata con le recenti direttive europee.
In che modo avverrà questo passaggio? Quali sono le implicazioni per i titolari di impianti in scambio sul posto?
Scopriamo insieme i dettagli della nuova regolamentazione e cosa significa per il futuro del settore energetico in Italia.
Sommario
La deliberazione 457/2024/R/EFR si fonda su una serie di normative e direttive europee e nazionali che puntano a ottimizzare la produzione e distribuzione di energia in Italia. Tra i riferimenti normativi principali ci sono la direttiva UE 2018/2001, la direttiva UE 2019/944 e il più recente decreto-legge 181/2023, convertito in legge nel febbraio 2024, che ha delineato i criteri per il graduale superamento del regime di scambio sul posto.
Leggi anche: Scambio sul Posto: cos’è, come funziona e le novità per il 2024
L’obiettivo di queste normative è incentivare una produzione di energia sostenibile e un consumo più responsabile, in linea con i piani di transizione energetica dell’Unione Europea.
La regolamentazione dello scambio sul posto, introdotta negli anni passati per favorire l’energia rinnovabile, ha raggiunto il limite di efficacia in molte configurazioni, aprendo la strada a nuove modalità più adatte al mercato e alle tecnologie odierne.
In particolare, la normativa recente stabilisce che dal 31 dicembre 2024 gli impianti non potranno più rinnovare automaticamente le convenzioni di scambio sul posto e saranno gradualmente incentivati a migrare verso il regime di ritiro dedicato.
Advertisement - PubblicitàLa deliberazione stabilisce che tutti gli impianti in scambio sul posto con convenzioni attive per oltre quindici anni non potranno rinnovare la propria convenzione oltre il 31 dicembre 2024.
Per garantire una transizione senza interruzioni, l’ARERA ha definito un processo in cui i titolari di questi impianti potranno accedere al regime di ritiro dedicato, che permetterà di continuare la vendita dell’energia elettrica prodotta in rete attraverso il GSE (Gestore dei Servizi Energetici).
Il meccanismo di uscita prevede un trattamento differenziato in base alla potenza dell’impianto e alla data di primo accesso al regime di scambio sul posto, privilegiando l’uscita degli impianti più datati o con maggiore potenza. Inoltre, il GSE dovrà attivare specifici piani di comunicazione per informare tutti gli operatori coinvolti e facilitare il passaggio, fornendo indicazioni precise sulle modalità e le tempistiche per aderire al ritiro dedicato.
Advertisement - PubblicitàIl ritiro dedicato si presenta come una soluzione più moderna e semplificata rispetto allo scambio sul posto. Questo regime, disciplinato dalla deliberazione 280/07, consente ai produttori di energia di vendere al GSE l’energia immessa in rete, che viene successivamente valorizzata sul mercato energetico.
Tale sistema permette ai produttori di ricevere un compenso basato sul prezzo zonale orario, variabile in funzione della domanda e offerta di energia nella specifica area geografica. Il ritiro dedicato rappresenta anche un vantaggio per i piccoli produttori, grazie a condizioni di mercato più sicure e prevedibili.
Per esempio, a partire dal 2024, il GSE erogherà i corrispettivi economici su base semestrale per gli impianti fino a 20 kW di potenza, utilizzando prezzi medi di mercato che differenziano tra tecnologie e tipologia di impianto. Questa soluzione è pensata per semplificare la gestione dei compensi e migliorare la stabilità economica dei produttori più piccoli.
Approfondisci: Ritiro dedicato 2024: cos’è, come funziona, quanto paga, conviene?
Advertisement - PubblicitàPer garantire una transizione agevole dal regime di scambio sul posto al ritiro dedicato, il GSE avrà un ruolo centrale nella gestione delle convenzioni in scadenza. A partire dal 1° gennaio 2025, il GSE attiverà automaticamente il ritiro dedicato per tutti quegli impianti che, raggiunti i quindici anni di durata della convenzione, non avranno richiesto una variazione del contratto di dispacciamento entro il 10 dicembre 2024.
Questo automatismo è stato introdotto per evitare interruzioni nella valorizzazione dell’energia immessa in rete e per assicurare continuità ai produttori che non abbiano effettuato scelte alternative.
Inoltre, il GSE ha previsto un periodo di circa nove mesi per lo sviluppo di un nuovo portale informatico che faciliterà la gestione delle convenzioni in ritiro dedicato. Questo sistema digitale sarà fondamentale per affrontare l’alto numero di impianti che si prevede migreranno dal regime di scambio sul posto, migliorando l’efficienza della gestione e semplificando le operazioni per i produttori.
Compila il form sottostante: la tua richiesta verrà moderata e successivamente inoltrata alle migliori Aziende del settore, GRATUITAMENTE!