Il reddito energetico 2024 offre alle famiglie a basso reddito un contributo a fondo perduto per l’installazione di pannelli solari, promuovendo l’accesso alle energie rinnovabili e sostenendo la transizione verde.
In un contesto economico e ambientale in cui la ricerca di soluzioni sostenibili diventa sempre più pressante, emerge un aiuto per le famiglie a basso reddito grazie al reddito energetico 2024.
Il Decreto Ministeriale dell’8 agosto 2023 (D.M. REN) ha istituito il “Fondo Nazionale Reddito Energetico“, un’iniziativa mirata a supportare le famiglie in condizioni di disagio economico nell’installazione di impianti fotovoltaici per l’autoconsumo.
Questa iniziativa si propone come una soluzione vantaggiosa per incentivare l’installazione di pannelli solari nelle abitazioni di chi finora ha visto limitate le proprie possibilità di accesso a fonti energetiche rinnovabili e sostenibili.
Con una dotazione di 200 milioni di euro per il biennio 2024/2025, il governo mira a ridurre il divario energetico e a promuovere una transizione green accessibile a tutti.
Il programma di contributi a fondo perduto previsto dal reddito energetico rappresenta non solo un passo avanti verso l’autosufficienza energetica delle famiglie meno abbienti ma anche un’azione concreta per alleggerire il peso delle bollette energetiche, particolarmente gravoso in tempi di costanti aumenti dei prezzi.
Ma quali sono i dettagli di questo provvedimento? Chi può beneficiarne e come funziona il processo di accesso alle agevolazioni?
Sommario
Il concetto di reddito energetico nasce con un duplice scopo: da una parte, facilitare l’adozione di pannelli fotovoltaici tra le famiglie che, a causa di limitazioni economiche, potrebbero considerare irraggiungibile tale investimento; dall’altra, offrire un sostegno tangibile per mitigare l’impatto dell’aumento dei costi dell’energia.
Il Decreto Ministeriale che regolamenta l’accesso al Fondo nazionale del reddito energetico delinea un piano di intervento che privilegia le regioni del Sud Italia – Sicilia, Sardegna, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Molise – destinatarie dell’80% dei fondi disponibili.
Questo programma prevede un finanziamento che può arrivare fino a 11.000 euro per ciascun impianto fotovoltaico installato, variando in base alle dimensioni dell’impianto stesso e al fabbisogno energetico della famiglia.
Il valore dell’incentivo può inoltre fluttuare a seconda della regione di residenza, mostrando un’attenzione particolare alle specificità territoriali e alle esigenze locali.
Leggi anche: Impianto fotovoltaico con accumulo: cosa c’è da sapere? Costi e detrazioni fiscali
Data la media di costo per un impianto fotovoltaico da 3 kW con sistema di accumulo, pari a circa 15.000 euro, il reddito energetico consente l’installazione di sistemi di dimensioni minori a costo zero o, in alternativa, offre un contributo significativo per impianti più ampi, destinati a soddisfare integralmente il fabbisogno di una famiglia.
Oltre agli impianti fotovoltaici, il programma estende il suo supporto anche agli impianti solari termici, ai sistemi di accumulo e ai microimpianti eolici, sottolineando un approccio inclusivo verso diverse soluzioni di produzione di energia rinnovabile.
Advertisement - PubblicitàPer beneficiare del reddito energetico, è necessario soddisfare specifici requisiti, concepiti per indirizzare il supporto finanziario verso le famiglie che ne hanno maggiormente bisogno.
Un criterio fondamentale è rappresentato dal limite di ISEE: per accedere al fondo, infatti, è richiesto un ISEE non superiore a 15.000 euro, soglia che si eleva a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli. Questo parametro garantisce che l’iniziativa raggiunga effettivamente le famiglie in condizioni di vulnerabilità economica. (Approfondisci: ISEE 2024: come si calcola e quando serve).
Un altro aspetto cruciale riguarda l’esclusività del beneficio: non è possibile cumulare il reddito energetico con altre forme di agevolazioni economiche, sia esse statali, regionali o europee, tra cui l’Ecobonus. Inoltre, è richiesto che il richiedente possieda la residenza nella Regione in cui viene richiesto il contributo, consolidando così l’intento di promuovere una distribuzione equilibrata delle risorse su tutto il territorio nazionale.
La normativa prevede anche il diritto all’autoconsumo, permettendo ai nuclei familiari beneficiari di trattenere per sé il 100% dell’energia prodotta dall’impianto installato. Questo aspetto non solo incentiva l’indipendenza energetica delle famiglie ma contribuisce anche a un modello di consumo più sostenibile e consapevole.
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Advertisement - PubblicitàLe spese ammissibili per il contributo del Fondo Nazionale Reddito Energetico coprono una vasta gamma di costi necessari per l’installazione e la messa in funzione degli impianti fotovoltaici. Queste includono:
Realizzazione dell’impianto: Copre i costi relativi ai componenti principali come pannelli fotovoltaici, inverter, strutture per il montaggio e componentistica elettrica.
Acquisto e installazione di attrezzature: Include macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per l’installazione e la messa in esercizio degli stessi.
Opere Edili Necessarie: Le opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento, come modifiche strutturali o installazioni specifiche, sono ammissibili.
Connessione alla Rete Elettrica: Copre le spese per la connessione dell’impianto alla rete elettrica nazionale.
Progettazione e Studi di Pre-fattibilità: Include costi per studi preliminari, progettazione tecnica e studi di fattibilità.
Direzione Lavori e Sicurezza: Copre le spese per la direzione dei lavori, la sicurezza in cantiere, i collaudi tecnici e tecnico-amministrativi.
Consulenze e Supporto Tecnico-Amministrativo: Le consulenze essenziali per l’attuazione del progetto e il supporto tecnico-amministrativo sono incluse.
Servizi di Monitoraggio e Manutenzione: Copre i servizi di monitoraggio delle performance dell’impianto e la manutenzione per un periodo minimo di 10 anni.
Polizza Multi-Rischi: Include la copertura assicurativa dell’impianto fotovoltaico per almeno 10 anni dalla data di entrata in esercizio.
Queste coperture finanziarie garantiscono che le famiglie beneficiarie possano affrontare tutte le fasi di installazione e manutenzione degli impianti fotovoltaici senza preoccupazioni economiche, assicurando un accesso equo e sostenibile alle energie rinnovabili.
Advertisement - PubblicitàIl processo di accesso alla misura prevede tempistiche ben definite e una procedura chiara. La richiesta di accesso deve essere inoltrata al GSE prima dell’entrata in esercizio dell’impianto fotovoltaico, pena la non ammissibilità della stessa.
Le domande sono esaminate dal GSE in ordine cronologico, secondo il meccanismo della “procedura a sportello” per ciascuna area geografica.
Procedure del 2024 e 2025: Per l’anno 2024, la prima procedura GSE a sportello sarà attiva a partire dal 5 luglio 2024 e rimarrà aperta fino al 31 dicembre 2024 o fino a esaurimento delle risorse disponibili per lo stesso anno.
Per l’anno 2025, il GSE aprirà una nuova procedura a sportello entro il primo marzo, con modalità analoghe.
Registrazione al Portale GSE: Per inoltrare la richiesta di accesso al reddito energetico, è necessario seguire una procedura ben definita, che inizia con la compilazione e il caricamento della propria domanda sulla piattaforma del GSE (Gestore Servizi Energetici).
Questo organismo si occuperà di valutare le istanze e, una volta accettata la domanda, il beneficiario dovrà sottoscrivere una convenzione con il GSE che regolamenta, tra l’altro, lo scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta, l’autoconsumo e la cessione dei crediti energetici maturati.
Invio telematico delle richieste: La richiesta deve essere trasmessa per via telematica, utilizzando il portale dedicato. La piattaforma guida l’utente attraverso tutti i passaggi necessari, dalla compilazione della domanda alla trasmissione dei documenti richiesti.
Advertisement - PubblicitàIl contributo economico viene erogato direttamente dal GSE al Soggetto Realizzatore. La quota massima erogabile è calcolata mediante una quota fissa di 2.000 euro più una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW di potenza installata.
Questo modello di finanziamento è pensato per coprire i costi di installazione degli impianti fotovoltaici e garantire la sostenibilità economica del progetto.
Esempi di calcolo del contributo: Il Regolamento REN al punto 3.5 fornisce diversi esempi di modalità di determinazione del contributo in conto capitale. Ad esempio, per un impianto con una potenza nominale di 4 kW, il contributo totale sarebbe composto da una quota fissa di 2.000 euro più una quota variabile di 6.000 euro (1.500 euro x 4 kW), per un totale di 8.000 euro.
Obblighi dei soggetti realizzatori: Gli interventi descritti devono essere realizzati esclusivamente da imprese che possiedono i requisiti previsti dall’art. 8 del Decreto 8/08/2023, abilitate all’installazione degli impianti all’interno degli edifici ai sensi del decreto del Ministero dello sviluppo economico del 22 gennaio n. 37/2008.
Inoltre, alla presentazione della richiesta di accesso al beneficio, il soggetto realizzatore dovrà sottoscrivere la DSAN (Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio) a firma congiunta con il beneficiario, assumendosi la responsabilità di svolgere tutte le attività previste dal regolamento.
Advertisement - PubblicitàIl reddito energetico 2024 rappresenta una grande opportunità nell’ambito delle politiche energetiche e sociali, offrendo alle famiglie a basso reddito non solo la possibilità di ridurre significativamente i costi delle bollette, ma anche di contribuire attivamente alla transizione verso un’economia più verde e sostenibile.
Con un approccio mirato e inclusivo, questo programma si prefigge di superare le barriere economiche che limitano l’accesso alle energie rinnovabili, promuovendo al contempo l’equità sociale e l’indipendenza energetica.
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