Il sindaco di Roma Gualtieri, l’assessore al patrimonio Tobia Zevi e il presidente della commissione consiliare che si occupa di politiche abitative, hanno presentato un piano strategico di tre anni che mira a risolvere i problemi legati al diritto all’abitare a Roma.
In un periodo storico di costante cambiamento, le questioni relative alla casa e all’abitabilità diventano sempre più pressanti.
Recentemente, il sindaco Gualtieri, l’assessore al patrimonio Tobia Zevi e il presidente della commissione consiliare che si occupa di politiche abitative, hanno presentato un piano strategico di tre anni che mira a risolvere i problemi legati al diritto all’abitare a Roma.
Advertisement - PubblicitàNell’interesse di 150mila persone a Roma – tra coloro che sono in graduatoria, sotto sfratto, chi occupa i grandi edifici, e i senza fissa dimora – viene delineato un percorso proattivo. La priorità di questo piano è sviluppare le azioni necessarie per soddisfare i bisogni abitativi di circa 3mila nuclei familiari in graduatoria per l’assegnazione di una casa e che si trovano in situazione di maggiore fragilità entro il 2026.
Le principali sfide del piano comprendono l’acquisizione di nuovi alloggi, l’accelerazione delle procedure di recupero e di assegnazione, e la digitalizzazione dell’aggiornamento della graduatoria. Inoltre, si prevede un rafforzamento dei controlli per recuperare le case occupate abusivamente o inutilizzate, evidenziando un impegno nell’ottimizzazione dei sistemi esistenti.
Advertisement - PubblicitàIl piano strategico si concentra su quattro linee chiave. La prima riguarda l’aumento delle abitazioni attraverso l’acquisizione di nuovi immobili, utilizzando una dotazione di 220 milioni di euro destinati alle politiche abitative.
La seconda linea strategica si focalizza sulla costruzione di nuove case, gestendo correttamente i piani di zona. Il recupero del patrimonio edilizio rappresenta la terza linea d’azione, mentre l’ultima prevede l’adozione di strumenti per il welfare abitativo, come contributi e risorse per le famiglie, oltre alla creazione di un osservatorio e una agenzia sociale per l’abitare.
L’osservatorio e l’agenzia sociale per l’abitare avranno il compito di gestire un fondo per il welfare abitativo. Questo servirà per supportare coloro che, ad esempio, non hanno un lavoro fisso e non possono fornire garanzie. L’amministrazione definisce questo come il “piano casa”, e sarà sottoposto all’approvazione dell’assemblea capitolina.
Nonostante l’opposizione dei gruppi di minoranza, la maggioranza scommette su tempi brevi per l’approvazione del piano, rimanendo aperta al dialogo. Al momento, anche chi vive in edifici occupati in cui lo sgombero è quasi un atto dovuto della Prefettura, come Metropliz e Spin Time, è preso in considerazione da Gualtieri.
L’obiettivo finale di questo piano è creare un ambiente più equo e accessibile per tutti i cittadini di Roma, sottolineando il diritto fondamentale all’abitare.
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