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Ingegneria italiana nel mondo: Artelia Italia ridisegna il Business District di Bengasi in Libia

Sette edifici avveniristici progettati con lo Studio Boeri Architetti, destinati a diventare icona della rinascita libica e modello di sostenibilità nell’intera area del mediterraneo.

Ingegneria italiana nel mondo: Artelia Italia ridisegna il Business District di Bengasi in LibiaIngegneria italiana nel mondo: Artelia Italia ridisegna il Business District di Bengasi in Libia
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Sette edifici avveniristici progettati con lo Studio Boeri Architetti, destinati a diventare icona della rinascita libica e modello di sostenibilità nell’intera area del mediterraneo
Un lotto di sei ettari (idealmente l’equivalente di nove stadi di calcio), una superficie costruita di circa 130.000 mq (circa sette volte il Colosseo), sette edifici, per un investimento di 600 milioni di dollari: sono i numeri dell’imponente progetto Business District Bengasi che Artelia Italia si è aggiudicata dalla National Oil Corporation (NOC) libica, vincendo una procedura di gara cui hanno partecipato le più importanti società di ingegneria del panorama internazionale.
 

Il progetto prevede la costruzione di sette edifici principali, articolati in un complesso direzionale organico che ruota intorno all’immobile destinato all’headquarter della National Oil Corporation, il cosiddetto “Diamond”: una torre di 30.000 mq a forma appunto di diamante. Ma il nuovo grande quartiere polifunzionale vedrà nascere anche le nuove sedi della Central Bank of Libya, del Ministero del petrolio e del gas, gli uffici della società Brega e delle compagnie petrolifere internazionali, un centro congressi, un hotel da 250 camere, un centro sanitario, un mall, oltre ad una grande piazza coperta con ristoranti, bar e negozi, parcheggi e spazi esterni.
“La scelta della NOC di assegnare ad Artelia Italia questa importante commessa di ingegneria e di project management non è solo motivo di grande orgoglio per la nostra società e per tutto il gruppo Artelia, ma rappresenta anche una straordinaria conferma della eccellenza, creatività ed innovatività dell’ingegneria italiana nel mondo. – dichiara Gabriele Scicolone, Amministratore Delegato di Artelia Italia – Questo contratto rappresenta per noi un ritorno in Libia, Paese in cui siamo attivi sin dal 2009 attraverso una branch stabilita dall’allora Intertecno, confluita nel 2017 in Artelia Italia”.
Risparmio di risorse, efficienza energetica, selezione dei materiali, illuminazione a ridotto consumo e qualità dell’ambiente interno, utilizzo di sistemi che facilitino la gestione degli immobili, fanno parte della strategia progettuale per dar vita ad edifici dalle elevate prestazioni. Particolari ingegneristici si integrano completamente con l’architettura, assumendo forza estetica e contribuendo ad un insieme che fonde il bello con l’innovazione. La proposta di Artelia Italia è risultata vincente grazie ad una idea progettuale di grande impatto architettonico – grazie alle soluzioni proposte dallo Studio Boeri Architetti – ed elevato contenuto ingegneristico, studiata attentamente per corrispondere alle più moderne esigenze operative, ma anche grazie ad una proposta di gestione manageriale del progetto che soddisfa le esigenze di un operatore internazionale come la NOC.
“Il progetto – dichiara Alberto Romeo, Consigliere Delegato Artelia Italia e già Amministratore Delegato di Intertecno, che ha seguito tutto l’iter dell’offerta, dalla presentazione alla firma del contratto– è destinato a diventare icona del processo di rinascita della città di Bengasi e di tutta la Libia, dopo anni di grande difficoltà, ed un modello di riferimento nell’intera area del mediterraneo anche per l’attenzione agli aspetti di sostenibilità energetica ed ambientale. Siamo molto soddisfatti di questo importante risultato: Artelia Italia, avrà un ruolo determinante quale prime consultant di NOC, fornendo servizi integrati di ingegneria che coniugheranno le attività progettazione ed i servizi di gestione manageriale durante l’intero ciclo di vita del progetto”.
Il cantiere partirà nel 2019, ma l’incarico conferito ad Artelia Italia – che gestirà anche tutti i servizi di project e construction management – prevede l’immediata redazione del progetto multidisciplinare integrato (architettura, ingegneria, sostenibilità), cui seguiranno la fase di gestione delle procedure di selezione delle imprese e delle gare di appalto e la supervisione dei lavori. Il team di progetto sarà molto articolato per coprire le diverse discipline e garantire i più elevati standard internazionali.
La costruzione di un quartiere polifunzionale attorno al nuovo head-quarter della compagnia petrolifera libica, è il segno tangibile di una rinascita che sino a qualche mese fa sembrava impensabile – commenta l’Architetto Stefano Boeri ed è l’auspicio di un futuro di scambi non solo commerciali ma anche di progetti e idee tra il nostro Paese e la Libia“.
Il nuovo headquarter NOC a Bengasi è un segnale della nostra speranza per la rinascita del Paese e per il futuro prospero del nostro settore. Siamo molto lieti di riprendere questo progetto storicamente importante per tutti i libici” dichiara il CEO della NOC Mustafa Sanalla.
 

APPROFONDIMENTO TECNICO/PROGETTUALE

L’edificio destinato a ospitare il Quartier Generale della National Oil Corporation è stato concepito per evocare, nelle forme e nel trattamento della facciata, un grande diamante. Il corpo di fabbrica è costituito da una lama verticale di 85 m di larghezza e 100 m di altezza, la cui sezione, variabile nello sviluppo verticale, definisce al 14° piano una punta sporgente di circa 15 m. Dalla promenade d’ingresso si stacca una rampa che conduce al primo livello, attraversando scenograficamente una piazza d’acqua. Lo spazio centrale posto tra i due principali nuclei di sviluppo verticale dell’edificio è occupato da un vasto atrio a tripla altezza. La necessità di ottenere un effetto iridescente e luccicante in facciata ha indotto il gruppo di progettazione a sviluppare un particolare trattamento delle superfici vetrate: ne è scaturito un trattamento cromatico della facciata, ottenuto incorporando nella stratificazione del vetro una rete metallica e un trattamento a serigrafia digitale, che genera particolari e scenografiche sfumature color oro. Concepito come una doppia pelle, l’involucro dell’edificio protegge gli interni dai raggi diretti del Sole, mantenendo confortevoli e accoglienti gli ambienti di lavoro. L’involucro è inoltre dotato di un efficace sistema di ventilazione a convezione naturale, capace di contribuire in modo significativo al mantenimento dei livelli di comfort.

Concepito come una grande piattaforma sospesa, l’edificio che ospita gli uffici della Brega Marketing Company e dell’International Oil Company si regge su una serie di supporti ancorati al suolo. Gli stessi elementi incorporano gli ingressi, i collegamenti verticali, le attività commerciali e tutti i servizi di supporto alla piazza coperta, definita dallo stesso edificio. Il grande numero di elementi di appoggio a terra genera anche la presenza di diversi accessi tra loro indipendenti, che garantiscono una grande flessibilità dei flussi negli spazi interni. L’articolazione volumetrica definisce quattro grandi corti, solcate da una pavimentazione esagonale molto caratterizzante, che riprende un classico tema iconografico della cultura araba e mediterranea. Una grande attenzione è stata riservata al progetto delle facciate, sia in termini di resa estetica, sia dal punto di vista delle qualità prestazionali. La protezione anti-abbagliamento e la mitigazione degli effetti dell’irraggiamento diretto sono così assicurate da uno speciale schermo costituito da pannelli esagonali in calcestruzzo ad altissime prestazioni.

L’hotel è caratterizzato da un’articolazione volumetrica che prevede una base disposta su due livelli, sormontata da un corpo più sottile che ospita le stanze e da un attico su due livelli per le suite. Lo speciale trattamento della facciata si articola in tre varianti. La prima, riservata al livello della base, è costituita da una cortina di vetro, con montanti e traverse in alluminio: soluzione che consente di ottimizzare l’illuminazione naturale degli ambienti interni situati nella parte più bassa. La seconda tipologia di facciata interessa il livello intermedio e prevede l’uso parziale di pannelli prefabbricati di calcestruzzo leggero, arricchito da strati di isolamento inseriti in officina. Tale soluzione genera un forte effetto massa, che esalta il marchio iconico delle aperture triangolari che punteggiano la superficie. La pelle è quindi trattata attraverso un processo di finitura con verniciatura a spruzzo. L’ultimo tipo di facciata, che contraddistingue il corpo principale riservato alle camere, si basa su una serie di aperture vetrate e intagli traslucidi, sporgenti rispetto al corpo principale dell’edificio.

L’edificio del Centro Congressi è stato sviluppato per agevolare la massima libertà di movimento e l’uso degli spazi dedicati e di connessione tra le parti. A tale scopo, il fabbricato viene sospeso da terra, generando in tal modo uno spazio aperto dinamico e in continuità con il parco circostante. L’edificio principale, di impianto circolare, contiene tutte le sale, i servizi, le sale tecniche. Gli interni sono caratterizzati da un sistema distributivo open-space, che permette di collegare in maniera fluida e flessibile le sale destinate alle conferenze e alle riunioni. Gli spazi del foyer permettono di organizzare aree dedicate ad attività commerciali di accoglienza e a servizi di supporto, anche attraverso installazioni temporanee. Sul tetto dell’edificio è prevista la localizzazione di un’area helipad.

L’edificio destinato ad ospitare il Ministero del petrolio e del gas è suddiviso in una coppia di corpi di fabbrica di due piani, uniti alla base da una lobby comune, che ospita la reception e un piccolo centro congressi. Tra i due volumi è posta una grande terrazza, che può essere utilizzata per eventi. La distribuzione funzionale all’interno delle torri prevede gli uffici della direzione e delle sale riunioni ai piani superiori, mentre a quelli inferiori trovano posto gli spazi operativi. Alla facciata è anteposto uno schermo metallico traforato il cui disegno reinterpreta la tradizione iconografica locale e mitiga gli effetti dell’irraggiamento solare diretto.

Il masterplan prevede l’ubicazione del Quartier Generale della Banca Centrale della Libia su un’area rivolta verso il mare e posta in sequenza dopo l’edificio del Ministero del petrolio e del gas. Il linguaggio architettonico qui definito cerca di rappresentare la natura centrale dell’istituzione attraverso i trattamenti della facciata, in particolare della base su due livelli rivestita in pietra scura. La massa muraria di questa porzione di edificio si contrappone così alla trasparente luminosità delle tre torri trasparenti che la sormontano, protendendosi verso il mare sul fronte del percorso pedonale. L’atrio al piano terra è dotato di un doppio accesso dalla strada, mentre ai piani superiori trovano posto i vari spazi di lavoro, tra loro differenziati. La collocazione delle aree sensibili è prevista nel seminterrato, allo scopo di garantire il massimo grado di sicurezza.

Il progetto dell’edificio destinato a ospitare il Centro Sanitario è stato sviluppato con l’obiettivo di garantire la massima flessibilità dello spazio interno e dei servizi clinici ospitati. A tale scopo, il seminterrato, dotato di accesso diretto dal parcheggio sotterraneo per i dipendenti, è stato destinato ad accogliere tutte le aree diagnostiche che richiedono speciali misure di protezione, nonché l’insieme dei locali tecnici. Al piano terra trova posto l’area di prima accettazione, osservazione e trattamento di emergenza, mentre i due piani superiori sono destinati agli studi specialistici. Tecnologicamente, il fabbricato è stato sviluppato perseguendo il massimo grado possibile di industrializzazione del processo produttivo degli elementi costruttivi. Così, l’involucro di facciata prevede l’uso di celle completamente vetrate pre-assemblate e posizionate all’altezza dell’intercapedine. Speciali schermi metallici garantiscono il controllo dell’irraggiamento solare diretto e costituiscono allo stesso tempo una seconda pelle decorativa. Fissati a una struttura in acciaio ancorata alla facciata, i pannelli sono forgiati su un disegno che reinterpreta la tradizione iconografica libica.



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Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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