Facciamo ora il punto della situazione. Qual è lo stato attuale delle nostre scuole in vista degli interventi di edilizia scolastica leggera?
Come sappiamo, a fine giugno, il Ministero dell’Istruzione ha presentato le linee guida per il rientro il classe a settembre dopo la chiusura dovuta al Covid-19 avvenuta a marzo.
Il Governo ha stanziato ingenti fondi destinati agli interventi di edilizia scolastica leggera per gli istituti. Questi serviranno ad adeguare le scuole alle nuove imposizioni legate al distanziamento sociale e alle sanificazioni nelle scuole. Ma anche alla ristrutturazione, all’ammodernamento e all’adeguamento sismico, perché gli istituti italiani si trovano in gravi condizioni strutturali da tantissimo tempo.
Ma facciamo ora il punto della situazione. Qual è lo stato attuale delle nostre scuole in vista degli interventi di edilizia scolastica leggera?
Advertisement - PubblicitàLa risposta a questa domanda, purtroppo, è molto semplice. Lo stato strutturale attuale degli istituti italiani non è per niente positivo. Tutto ciò viene denunciato da tempo, soprattutto dopo i numerosi crolli avvenuti negli ultimi anni. Ma il Governo sembra aver aperto gli occhi solo adesso, in seguito allo scoppio della pandemia da Covid-19.
Gli ultimi dati in merito alla situazione delle scuole in Italia arrivano dalla ricerca dell’Osservatorio Con I Bambini e della Fondazione Openpolis. Ciò che è emerso, in realtà, è ciò che ci aspettavamo e che sapevamo da parecchio tempo. Ma, quando poi vengono fuori numeri definiti e precise percentuali, l’effetto è sicuramente differente.
Carlo Borgomeo, Presidente di Con I Bambini, dichiara:
“Abbiamo una edilizia scolastica vecchia, come anno di costruzione, ma non è da meno il modello educativo per il quale sono stati progettati gli edifici o, peggio, sono stati riconvertiti. Siamo davanti ad un’emergenza, ma anche ad una grande opportunità: ripensare lo sviluppo del paese mettendo realmente al centro i minori e promuovendo comunità educanti”.
Advertisement - PubblicitàMa approfondiamo adesso i dati ottenuti. Il report ci informa che tantissimi istituti italiani sono stati costruiti prima del 1920 e, dunque, hanno più di 100 anni.
Le situazioni più emergenziali sotto questo punto di vista si trovano in Liguria (20% delle scuole) e in Piemonte (16%). E poi troviamo la Lombardia, la Valle d’Aosta, l’Emilia-Romagna, la Toscana e il Friuli-Venezia Giulia: ognuna di queste regioni conta un 10% di istituti realizzati prima del 1920.
Dati più positivi emergono in Puglia, Molise, Calabria e Sardegna, dove si conta che circa il 50% delle scuole è stato costruito dopo il 1976. E quindi negli ultimi 45 anni.
Le regioni che hanno una minore percentuale di istituti realizzati negli ultimi 45 anni sono:
C’è da considerare però, che la quantità delle scuole costruite dopo il ’76 è generalmente minore nelle grandi città. Questo è dovuto al fatto che qui i servizi scolastici sono stati sviluppati storicamente prima.
Un altro aspetto che la ricerca ha messo in luce è il problema del riadattamento degli istituti. In Italia, circa il 77% degli edifici scolastici è nato con questa funzione, mentre ben il 23% è stato realizzato con un’altra destinazione d’uso. E solo dopo è stato riadattato per diventare istituto.
Se guardiamo tale situazione a livello regionale, possiamo valutare i numeri più incidenti:
I dati migliori risultano appartenere a: Abruzzo, Sardegna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Molise. In queste regioni, l’85% degli edifici scolastici attuali è stato costruito a scopo di istituto dal principio. Mentre, solo il 15% è nato con funzionalità differente, e successivamente è stato riadattato.
Compila il form sottostante: la tua richiesta verrà moderata e successivamente inoltrata alle migliori Aziende del settore, GRATUITAMENTE!