Nel mese di giugno, il panorama finanziario italiano ha subito variazioni significative. Esaminiamo le tendenze del TAEG, l’andamento dei prestiti e le ripercussioni di tali cambiamenti sui consumatori italiani.
In giugno, il panorama finanziario italiano ha assistito a notevoli variazioni in termini di tassi di interesse, in particolare per quanto riguarda i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni.
Il Tasso Annuale Effettivo Globale (TAEG) si è posizionato al 4,65%, rispetto al 4,58% registrato in maggio. Un dettaglio cruciale da considerare è l’aumento della quota con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno, che ha segnato un’impennata al 41%, rispetto al 29% del mese precedente.
Advertisement - PubblicitàParlando di nuove erogazioni di credito al consumo, il TAEG ha mostrato una diminuzione significativa, situandosi al 9,03% rispetto al 10,43% di maggio. Questo decremento è principalmente attribuibile alle rinegoziazioni effettuate nel periodo in esame.
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Per quanto riguarda le società non finanziarie, giugno ha visto i tassi di interesse sui nuovi prestiti collocarsi al 5,04%, mostrando un incremento rispetto al 4,81% di maggio. Se segmentiamo ulteriormente questi dati, scopriamo che i tassi per prestiti fino a 1 milione di euro si attestano al 5,41%. Al contrario, per prestiti superiori a tale soglia, il tasso si riduce al 4,74%.
Sull’altro versante, i tassi passivi complessivi dei depositi in essere sono aumentati, raggiungendo lo 0,72%, rispetto allo 0,67% del mese precedente.
Advertisement - PubblicitàA giugno, una tendenza prevalente nel settore finanziario riguardava la diminuzione dei prestiti al settore privato. Con una decrescita del 1,7% su base annua, i prestiti alle famiglie hanno mostrato un incremento dello 0,2%. Al contrario, i prestiti alle società non finanziarie hanno registrato una diminuzione del 3,2%.
Questi dati sono ancor più significativi quando si considera la diminuzione del 4,3% dei depositi del settore privato su base annua, nonostante una crescita della raccolta obbligazionaria del 16,1%.
Di fronte a queste tendenze, è essenziale sottolineare le implicazioni dirette per i consumatori italiani. Con i tassi di interesse che hanno visto una crescita ulteriore rispetto a giugno, attualmente, i mutui a tasso variabile presentano un TAEG medio intorno al 4,8%. Questo incremento si riflette direttamente sul budget delle famiglie, con una maggiore spesa annua tra i +3.060 e +4.080 euro per quelle che hanno acceso un mutuo.
È evidente che questi cambiamenti nel mercato finanziario richiedono una costante attenzione e consapevolezza da parte dei consumatori e delle parti interessate per navigare in modo efficace nel paesaggio finanziario in continua evoluzione.
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